House of Tribes

~ Garry Kilworth

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    Titolo: House of Tribes
    Autore:Garry Kilworth
    Anno: 1995
    Editore:Corgi
    Pagine:448
    Descrizione:In every mouse's long life, there comes a time when ancestral voices tell him to move on. Pedlar, a yellow-necked mouse, has reached that point. Told to leave the Hedgerow and go on a long journey, the adventurous mouse says his farewells and sets out for a far-distant country knows as The House. Reaching his destination, Pedlar enters a strange new world inhabited by many warring tribes: the Stinkhorns of the cellar, the great Savage Tribe in the kitchen, the library Bookeaters, the Invisibles, the Deathshead and the rebellious 13-K Gang.


    Premessa: Garry Kilworth è un prolifico scrittore che ha scritto tra gli altri l'esalogia "The Welkin Weasels", a carattere semi-antropomorfa (tipo la celeberrima Redwall di Brian Jacques), ma ha anche prodotto 4 diversi libri di animal literature più "pura" alla Collina dei Conigli.
    Avevo già recensito Hunter's Moon qui ( https://lavitaaltrove.forumcommunity.net/?t=57231842 ) ed esso era il primo di questi quattro libri (scritto nel 1989) mentre House of Tribe è del 1995 (l'ultimo).


    Pregi:
    Punto di vista dei topi
    Forse l'elemento più intrigante e decisamente caratterizzante del libro è come l'autore si sia dedicato ampiamente a descrivere e mettere in mostra il mondo interamente dal punto di vista dei roditori. A volte a tratti anche poetici (come l'affascinante descrizione dell'emozione del protagonista ad osservare... la pioggia e il vento dal rifugio della siepe in cui vive), o l'ingresso nella casa: a tutti gli effetti il protagonista riesce bene a far risaltare come sia niente di meno che l'ingresso in un enorme nuovo mondo. Risulta estremamente divertente il confronto con gli umani (i "Nudnik") che vengono percepiti dai topi come dei veri propri parassiti, lenti e stupidi, ma che risulterà poi essere loro principale bersaglio da "scacciare" dalla grande casa (i topi non associano minimamente la presenza di cibo nella casa come dovuta alla presenza degli umani).


    Carattere epico
    Il libro è permeato da un forte carattere epico: la presenza di molteplici tribù che spaziano da tolleranza ad aperto conflitto tra loro, costituisce il retroscena per l'arrivo del protagonista. Pedler è un classico eroe epico che è chiamato a radunare il suo popolo nel tempo del bisogno, arrivando un pò per volta a farsi accettare nel suo ruolo dalle tribù (anche se bisogna dire che è un processo abbastanza lento, per la stragrande maggioranza della trama gli viene semplicemente riconosciuta la capacità di fungere nel suo ruolo di unificatore intelligente grazie alle sue caratteristiche di esterno (essendo nato al di fuori della casa)). L'epicità della trama è ben coniugata da scene di azione, combattimenti e tratti di violenza che sono giustamente dosati dall'humor e dall'ironia già citati nel punto precedente.

    Difetti:
    Personaggi
    Ritengo questo un grave difetto del libro, che purtroppo lo pone senza dubbio ad un gradino più in basso di "Hunter' Moon". L'autore mette in mostra un folto cast di personaggi secondari e di supporto: purtroppo per tutta la durata del libro fornisce loro una caratterizzazione molto piatta e monotona, senza offrire grandi cambiamenti (tranne il personaggio di Little Prince, il cui cambiamento è poco riuscito a mio parere). Abbastanza grave è il fatto che il protagonista stesso non veda un vero sviluppo caratteriale, oltre al fatto che a conti fatti per la stragrande maggioranza del libro non viene speso molto tempo nell'interazione positiva con personaggi amici o alleati (questo compreso il rapporto con la compagna, anche se poi è leggermente controbilanciato da una interessante scelta finale di separazione tra i due... realistica).
    In aggiunta a questo, l'autore ha anche tentato di inserire alcune sottotrame per diversi personaggi minori... per poi mancare di svilupparle! (in particolar modo riguardo Astrid, una sorta di profetessa, che diventa amante segreto di un guerriero di una sorta di ordine monastico votato al celibato. Oltretutto questo ordine guerriero viene poco sviluppato benchè ci fosse molto potenziale). Ne sviluppa solo una... forse la meno interessante e più inutile, specie per come viene conclusa, riguardo un'antagonista (un ratto) che sviluppa una faida con un topo (personaggio secondario) per poi essere eliminato da quest'ultimo con trucco.

    Magia
    Difetto meno pesante del primo ... ma comunque leggermente snervante: se si inserisce elementi magici o spirituali in animal literature, bisogna spenderci qualche parola dietro. E invece questo libro è decisamente manchevole in questo. La religiosità e la fede dei topi viene di solito esposta come ... basata su illusioni o convinzioni irreali (e qui è abbastanza realista), ma poi inserisce a inizio libro questa classica "profezia degli antenati" senza spiegare NULLA o far vedere altro di come questi supposti antenati influenzano il mondo. Altro dettaglio manchevole è per la sopracitata Astrid: lei è l'unica che sembra possedere poteri spirituali decisamente notevoli, in particolar modo entra in contatto con delle "Ombre" che le parlano e le danno avvisi e suggerimenti e consigli. Queste "ombre" parlano anche nel libro, ma nulla è spiegato sulla loro origine e sulla logica della loro esistenza in un mondo altresì privo di elementi magici.
     
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