Wings of Fire

~ Tui T. Sutherland

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Canis lupus italicus

    Group
    Member
    Posts
    1,939
    Location
    Milano,la città grigia di fumo e cemento

    Status
    offline
    Books_1-5
    Titolo:Wings of Fire (serie)
    Autore: Tui T.Sutherland
    Anno: 2012 (primo libro)
    Editore: Scholastic
    Pagine: 226 (primo libro)
    Descrizione: In un mondo fantastico dominato dai draghi, cinque giovani prescelti da una profezia e provenienti da cinque tribù diverse dovranno unirsi per porre termine ad una guerra ventennale e riportare la pace. Ma intrighi e tradimenti sveleranno una realtà ben più complessa di quella che i Dragonets pensavano di dover affrontare.


    PREMESSA:
    Wings of Fire è (fino ad ora) l'unica serie fantasy che sono riuscito a scoprire, simile a Age of Fire.
    (potete leggere la recensione qui: https://lavitaaltrove.forumcommunity.net/?t=55420553) ovvero una saga fantasy dove la storia segue il punto di vista di un drago anzichè quello di un essere umano, elfo, mezz-elfo ... o qualsiasi altra creatura dotata di troppe poche squame.
    Per chi volesse cimentarsi in questa o quell'altra saga, vorrei comunque sottolineare che benchè ci sia questa similitudine di base, sono serie strutturate e scritte in modo diverso, Age of Fire è quella che riesce maggiormente a cogliere un punto di vista "non-umano" in un contesto di "high fantasy" (tante razze, grandi battaglie ecc...), mentre Wings of Fire presenta protagonisti sostanzialmente "antropomorfi" per comportamento (usano le zampe anteriori per afferrare le cose o anche per portare lance come armi addizionali) che operano in una classica saga di "gruppo in viaggio", ma in un mondo popolato praticamente solo da draghi.

    NOTA: ovviamente la saga esiste solo in inglese, ma è uno stile facile e si legge in scioltezza.


    Pregi:
    Trama:
    L'autrice fa parte di un collettivo noto come Erin Hunter che ha già prodotto altri libri di letteratura "animale" quali Seekers e Warriors (che ho già recensito), tuttavia Wings of Fire è un progetto indipendente ed è interessante notare alcune caratteristiche. Benchè la trama presenti una serie di elementi "classici" dello stile Erin Hunter (protagonisti giovani, presenza di profezie e prescelti, società strutturata in clan/tribù in lotta tra loro e protagonisti che imparano a superare queste differenze), per altri si discosta in maniera netta e lo fa con una certa decisione.
    Non voglio mettere molti spoiler, ma la trama di Wings of Fire si sviluppa nel corso dei libri in maniera imprevista, andando a smontare una serie di aspettative ed inserendo sviluppi nuovi che benchè comuni ad altri libri, si discostano dal fantasy "semplice" del gruppo Erin Hunter.
    Ci sono numerose rivelazioni e colpi di scena: per un lettore di fantasy "veterano", molte di esse in realtà non sono inattese o inaspettate, però durante la lettura ho avuto più che altro una sensazione di soddisfazione quando scopro che l'autrice ha fatto le scelte che mi aspettavo e che ritenevo giuste.
    (ripeto: per chi voglia mai leggerli, non posso addentrarmi molto perchè si tratta di SPOILER GROSSI).


    Atmosfere:
    Altro elemento molto positivo è che l'autrice ha preso il meglio di Erin Hunter (collettivo) e poi ha scelto di fare una serie di aggiunte e modifiche personali. L'elemento costante è l'humor: anche nei momenti più difficili, ci saranno sempre delle scene o dei discorsi o degli episodi in grado di strappare il sorriso.
    Tuttavia l'autrice ha chiaramente scelto di dare alla storia un'atmosfera più crudele e selvaggia: le tribù dei draghi sono dominate da regine che al 90% dei casi sono abbastanza sanguinarie e in aggiunta a questo ci sono numerosi episodi ben descritti di uccisioni crude (con draghi colpiti da acido e sciolti vivi, o bruciati vivi o anche esseri umani ridotti a brandelli). Tale violenza si integra bene di fronte a dei protagonisti che non sono affatto violenti e che devono decidere come (e quando) agire in questo mondo per cercare di cambiarlo.
    Benchè battaglie, duelli e omicidi siano molto presenti, sono rimasto estremamente sorpreso come uno dei momenti più eccitanti e che mi ha tenuto sulle spine sia stata una parte importante del terzo libro, qualcosa di assolutamente non cruento: una sfida con due team di 5 contro 5 in una serie di gare (molto inusuali!) all'interno della tribù dei RainWing (pacifici draghi abitatori della jungla), volta a decidere chi sarà la prossima regina (quando di solito nelle altre tribù la scelta avviene tramite uccisione dell'attuale regina per mano di una principessa).
    Anche in questo caso (da lettore "veterano") ho saputo predire l'esito di OGNUNA delle competizioni ma... questa prevedibilità non è suonata affatto scontata, anzi... è stata piuttosto una grande capacità dell'autrice di inserire le scelte giuste e saper venire incontro al lettore un pò più esperto.

    Disegni, tabelle e cover:
    E' norma nella letteratura moderna e antica che la cover di un libro spesso sia una rappresentazione di personaggi o scene del libro secondo il punto di vista di un'artista, con magari differenze di design o dettagli rispetto al testo.
    Curiosamente, per Wings of Fire, l'autrice ha avuto un contatto diretto con l'artista ed è piacevole notare come la cover rappresenti al 100% i draghi come sono nel libro, anche nei minimi dettagli.
    In aggiunta a questo, ad inizio di ogni libro, è presente un'utilissima tabella (in maniera simile a quanto fatto con Warriors, la serie dei gatti), con un disegno rappresentativo dello standard della razza e una descrizione base delle caratteristiche della razza (e dell'attuale alleanza politica). Tutto questo è particolarmente utile, non perchè l'autrice dimentichi di fornire queste informazioni, ma perchè rinfresca sempre la memoria.
    Altrettanto utile è il fatto che sia sempre inserita (per intero) la profezia riguardante i protagonisti.


    Difetti:
    Punto di vista:
    Ogni libro segue il punto di vista di uno dei cinque protagonisti. Benchè questa sia una scelta ovvia per dedicare ad ogni personaggio lo spazio necessario per character development, si crea purtroppo il fatto che un personaggio molto attivo in un libro, diventi improvvisamente passivo nel libro successivo.
    Questo è specialmente vero per Tsunami, la SeaWing (draghi acquatici) che è la combattente/testa calda del gruppo: dopo il suo libro (il secondo) dove smuove da sola un intero regno, è relegata ad un ruolo molto minore e passivo nei due libri successivi: l'autrice fa quello che può, rendendosi conto del problema, come per esempio regalando qualche scena descritta di lei che da sola concia per le feste tre NightWing o di come si disperi e perda le staffe nel fare da Generalessa ai pacifici RainWings che considerano i suoi comandi come un gioco.
    Benchè sia tra i difetti, vorrei comunque sottolineare il coraggio dell'autrice per una scelta particolare: ovvero mettere nel ruolo di protagonista del primo libro Clay, il MudClaw: questo personaggio è inequivocabilmente TONTO (come la maggior parte della sua specie), ma in combinazione con una grande stazza e forza fisica, unità a genuina lealtà per i suoi amici, lo rende spesso e volentieri il personaggio "collante" all'interno del gruppo.
    Ci vuole coraggio a usare tale personaggio come protagonista del primo volume (si sa che i libri non si leggono dalla copertina, ma molti lettori fanno così), e la cosa riesce molto bene perchè il lettore si rende conto che Clay è chiaramente poco intelligente (basti pensare che i Dragonets passano la loro infanzia in mezzo ad un gruppo di ribelli-pacifisti che però sono anche dei duri guardiani che non li fanno uscire da una caverna: TUTTI i giovani si rendono conto che l'ingresso è bloccato da un meccanismo... tranne Clay che per ANNI ogni volta che passa di lì si butta di peso o di testa contro il macigno all'ingresso, ovviamente senza risultato), tuttavia è curioso come Clay mescoli tontaggine a sprazzi di intelligenza (se si sforza) e che sia egli stesso consapevole di essere meno intelligente degli altri, ma che questo problema non lo turbi minimamente (egli è più preoccupato del fatto che ci si aspetti da lui il ruolo di combattente, che non ama).
    L'esempio di Clay comunque è lampante per l'elemento del difetto: poichè è arduo trovare nei libri successivi in lui quell'intelligenza (sporadica, ma presente) che mette in scena nel primo libro.

    Umani:
    Difetto forse minore (vista la loro scarsa presenza) ma grave per chi ama questo genere di libri.
    Gli umani sono descritti come una razza ormai decaduta, in via di estinzione, che si nasconde in piccoli villaggi dai draghi.
    A volte gli umani tentano di rubare dei tesori di draghi (si presume per guadagnare in ricchezza e potere personale), ma di rado tali furti riescono. Piccola nota curiosa (ma importante e non spoiler visto che viene detto fin da subito), è estremamente difficile per gli umani uccidere un drago, ma la guerra ventennale è scoppiata proprio per questo motivo, quando un umano uccise la regina dei SandWing.
    Non essendo morta a seguito di una sfida di una delle figlie, queste tre si sono tutte autoproclamate regine e da lì nacque la guerra.
    Ora... trovo un pò fastidioso come benchè gli umani siano descritti da TUTTI come una razza fastidiosa, e solo raramente pericolosa, ma comunque non troppo al di sopra di un qualsiasi tipo di preda (solo appunto un pò più intelligenti e pericolosi), i cinque protagonisti si comportino in maniera assolutamente PERBENISTA nei loro riguardi.
    I tre protagonisti dei primi tre libri, ognuno in situazioni e condizioni diverse, salvano degli esseri umani in condizioni di pericolo senza averne la minima motivazione e oltretutto chiedendosi "perchè lo sto facendo?".
    A mio parere, queste piccole scene (totalmente ininfluenti per la trama) poteva veramente risparmiarsele.

    Edited by Kooskia - 3/3/2015, 12:03
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Canis lupus italicus

    Group
    Member
    Posts
    1,939
    Location
    Milano,la città grigia di fumo e cemento

    Status
    offline
    Finita la prima serie, e letto il primo (e per ora unico) libro della seconda, faccio una piccola recensione per quest'ultimo visto che apre un nuovo arco di storia con alcune differenze.

    Molti di questi pregi e difetti si basano sul primo libro e potrebbero modificarsi in seguito.


    Pregi:
    Elemento scolastico:
    Preponderante in questa nuova serie sembra essere l'introduzione di un curioso elemento di componente scolastica-studentesca. Ovviamente dubito sarà preponderante come in Harry Potter, ma possibilmente ci sono gli elementi per vederne una dose maggiore che nei Guardiani di Ga'hoole.
    Il fatto che i draghi in Wings of Fire siano dotati di arti anteriori in grado di afferrare o manipolare oggetti o scrivere, li rende molto adattabili in una sorta di accademia per draghi, dove studiano, scrivono, disegnano, fanno musica ecc...
    E' abbastanza particolare che questa accademia venga aperta a draghi di età giovane, ma con molti di essi che avevano anche partecipato attivamente in guerra, uccidendo o subendo perdite, e lo scopo primario dell'accademia è in realtà quello di insegnare loro a coesistere (piuttosto che istruirli genericamente e basta).

    Personaggi:
    A parte il personaggio protagonista del primo libro la NightWing Moonwatcher (che finisce tra i difetti), c'è un'interessante componente di personaggi in questa serie che si distinguono un pò da quelli della prima.
    E' evidente tra alcuni di essi avranno un ruolo da protagonista-punto di vista in uno dei futuri libri, in particolare abbiamo Winter (confermato come protagonista del secondo libro), che per la prima volta fornirà la visione dal punto di vista di un IceWing ed è un interessante personaggio spaccato tra stupido orgoglio da casata reale e il rendersi conto che non è spietato come vorrebbe far credere di essere.
    Poi anche Qibli, il giovane combattente SandWing, che ruba decisamente il ruolo di "personaggio figo della saga" ad un concorrente della prima serie.
    E infine anche Turtle (SeaWing) che rimane un personaggio un pò misterioso ma interessante.
    Degno di nota il fatto che tutti e tre sono personaggi maschi e benchè solo Winter sia ora confermato come protagonista del libro n°2 (ma Qibli e Turtle sembrano scelte ovvie) potebbe finalmente contro-bilanciare la maggior presenza di personaggi femminili nella prima serie, dando questa volta spazio ai maschi.
    Come piccola nota curiosa, c'è da indicare che l'autrice si è arrischiata a descrivere un personaggio (giovane, gentile e simpatico) come sostanzialmente in preda ad una cotta amorosa per un altro maschio ^^
    Riesce a descrivere la cosa in maniera molto delicata, e benchè abbia causato un pò di furiose polemiche da alcuni lettori americani un pò bigotti (e furiose contro-repliche online), ritengo che tale scelta dimostri solo una discreta voglia dell'autrice di dimostrare ulteriore tolleranza nel descrivere tante problematiche "umane" in un mondo fantasy, adottate in una razza non umana.


    Difetti:
    Un pò troppo "overpower"
    Il protagonista del primo libro è..... decisamente un pò troppo dotata e "prescelta".
    (GROSSO SPOILER per chi volesse mai leggere la saga).
    Oltre al fatto di essere descritta come figlia segreta di Morrowseer, antagonista del primo libro (ma tale cosa non viene mai fatta pesare), è la prima NightWing in secoli ad essere nata SIA con il potere della lettura del pensiero, SIA con la capacità di predire sprazzi di futuro.

    La cosa la rende un pò troppo in stile "classico prescelto", specie a confronto con tanti altri personaggi "normali" che le sia accostano. L'autrice bilancia la cosa rendendola un personaggio estremamente introverso (quasi colta da mutismo nei dialoghi normali con altri personaggi) e chiuso nei confronti degli altri.
    Alla fine del libro c'è un trucco per limitare i suoi poteri (specie per evitare intrusioni con i suoi amici), però io SPERO che nei prossimi libri non le si dia tutta questa importanza come in questo primo libro.


    Poco chiare le dimensioni e le età
    Un difetto in realtà presente anche nella prima serie, è che non si danno mai molte descrizioni in termini di proporzioni e differenza di dimensioni. Nella prima serie i giovani venivano descritti come "Dragonets", sostanzialmente adolescenti, ma via via che si leggeva si capiva come mentre all'inizio sembrava che potessero placcare o sconfiggere un adulto solo lavorando insieme, poi si intuisce come in realtà la differenza di stazza tra loro e un adulto non sia in realtà enorme.
    E' vero che comunque è lasciato MOLTO all'interpretazione del lettore (e infatti io mi sono sempre figurato una differenza di dimensioni notevole specie nei confronti di alcuni personaggi (come le Regine) che effettivamente sono descritte come molto grandi).
    Questo nuovo libro pone il problema in una chiave leggermente diversa: benchè i protagonisti della prima serie siano cresciuti, sono ancora descritti come "Dragonets" (anche se probabilmente più in riferimento ad un uso del termine come gruppo, dei "Dragonets della profezia"). Sarebbe stato forse interessante e azzeccato mostrarli come cresciuti rispetto alla nuova generazione, tuttavia dal testo non si percepisce una significativa differenza di stazza tra loro o i "giovani".
     
    Top
    .
1 replies since 13/2/2015, 12:18   96 views
  Share  
.