Intervista a Marco Tiano

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    CITAZIONE
    Marco Tiano è nato nel 1983 a Siracusa, dove vive e frequenta la facoltà di Architettura. Ama dipingere e ha una grande passione per i romanzi gialli classici inglesi. “Uno di troppo”, pubblicato ad aprile 2007 dal Filo editore, è il suo primo romanzo giallo - nello stile del giallo classico inglese - e dal 1 al 3 febbraio 2008 è stato uno dei testi scelti per la "Prima festa della letterature italiana" a Parigi.




    * www.marcotiano.mrw.it/

    *Scheda su Altrove

    Edited by La Vita Altrove - 25/11/2010, 17:03
     
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    Intervista a Marco Tiano



    Marco, molto gentilmente, ha acconsentito di parlarci del suo romanzo d'esordio, Uno di troppo, della sua visione dei gialli e delle sue avventure editoriali... Speriamo che possa incuriosirvi!


    Allora, Marco Tiano come scrittore: riesci a definirti in poche parole?

    Lo scrittore Marco Tiano ha un obiettivo: riproporre il giallo classico come genere d’evasione. Il suo intento è creare trame intricate narrate da uno stile narrativo semplice; i due elementi devono bilanciarsi a vicenda. La lettura dei suoi romanzi deve essere come un gioco, una sfida tra il lettore e l’autore. Il lettore deve arrivare alla soluzione finale e ritornare indietro nelle pagine per scoprire come gli indizi essenziali per la risoluzione del mistero gli sono passati inosservati sotto il naso. Il tutto, naturalmente, nel pieno rispetto del lettore, senza barare.

    Cosa intendi di preciso per "barare"? Una soluzione irreale non è un po' barare? Secondo te nel tuo libro si sarebbe potuti davvero arrivare da soli alla soluzione, o l'aiuto dello scrittore in questo caso è stato decisivo?

    Barare è quando uno scrittore non fornisce tutti gli elementi necessari ad arrivare alla soluzione del caso, e il colpo di scena finale è basato soltanto dalla rivelazione di nuovi elementi di cui era a conoscenza solo il protagonista. Tornando indietro, il lettore deve realmente trovare i passaggi che, se interpretati in modo corretto, lo avrebbero portato a risolvere il mistero. Il lettore deve conoscere tutti i pezzi del puzzle. La bravura dell’autore sta nel fornire tutti gli indizi, riuscendo a renderli invisibili, portando il lettore fuori strada. Solo gli occhi più attenti ed allenati al giallo ad enigma, riusciranno ad individuare le false piste. Ad esempio: se il medico del villaggio afferma di aver visto dal finestrino del treno delle 10:40 il cestino delle offerte per la messa fuori dal portone della chiesa quasi vuoto, e un’arzilla vecchietta dice che il giorno dell’omicidio il vicario aveva rimandato la messa, il lettore più allenato non penserà che il vicario è l’assassino, ma che il medico del villaggio non ha preso il treno delle 10:40 e quindi ha mentito perché senza la celebrazione della messa il cestino delle offerte sarebbe rimasto conservato.
    Nel mio romanzo,non credo di aver barato. Questo è un particolare a cui ho dedicato molto tempo, affinché tutto combaciasse, Infatti, nella soluzione finale, riporto parola per parola le frasi dette dai personaggi pagine prima. Il mio intervento finale non è necessario per arrivare alla soluzione, mi attengo soltanto ad esporre e riportare gli indizi che hanno permesso al protagonista di risolvere il caso. È come se avessi mille pezzi di un puzzle e conoscessi solo io, in anticipo, la giusta disposizione. Prima o poi ci arrivano tutti a completarlo.


    Tu come riesci ad essere coerente? Hai già in mente la tua storia o vedi dove vai a finire, per poi tornare indietro a disseminare indizi lungo il libro?

    Quando inizio a scrivere un libro ho già tutte le linee guida della storia in mente (o sparse su mille foglietti volanti) e gli indizi sono già stabiliti. Su questa struttura plasmo le vicende e le scene. Quando penso agli indizi, decido già il personaggio che ne sarà il protagonista e come sarà esposto e, soprattutto, celato. La disinvoltura è la migliore arma per nascondere un indizio. A volte, però, vengono in mente nuove idee e si ritorna indietro nelle pagine a inserire qualche nuovo elemento, controllando con attenzione che tutto combaci nelle pagine successive.

    Marco Tiano come lettore, invece. Gialli, gialli e ancora gialli. Quali sono i titoli a cui ti senti particolarmente legato?
    Com'è nata questa passione?

    Sì,indubbiamente i gialli sono il mio genere prediletto e la mia libreria ne è la dimostrazione tangibile. Spesso mi capita di leggerne anche contemporaneamente, soprattutto quando in uno dei due intuisco già il finale. Purtroppo essendo ormai un lettore smaliziato, sono pochi i gialli che riescono a sorprendermi, anche se i classici colpiscono ancora nel segno.
    Questa passione mi è stata tramandata sin dalla nascita da mia madre che è da sempre una divoratrice di gialli. Sono stato cresciuto con i telefilm di Jessica Fletcher e Colombo, i film di Hitchcock e quelli tratti dai romanzi della Christie.
    Il mistero e gli intrighi sono stati il mio pane e nutella quotidiano.
    I titoli a cui mi sento particolarmente legato sono “La morte nel villaggio” e Istantanea di un delitto” della Christie, i primi due romanzi gialli che ho letto e che mi hanno letteralmente stregato. Da allora ho iniziato (e completato) l’intera produzione della Christie, passando per Wallace, Artur Conan Doyle, Dickson Carr, Van Dine e tutto il seguito.

    Con che occhi vedi oggi i libri che ti affascinano? Quali sono le caratteristiche che cerchi in un romanzo?

    Meglio un finale scontato o uno del tutto improbabile?
    In un romanzo giallo cerco soprattutto l’effetto sorpresa. L’autore deve riuscire a sorprendermi e portarmi fuori strada. Devo arrivare al momento della soluzione finale sospettando di tutti e senza avere idea di cosa sia realmente successo. La trama deve essere intricata, ma allo stesso tempo chiara, e i classici inglesi da questo punto di vista sono il massimo. Il delitto in una camera chiusa mi affascina ancora oggi, come la prima volta che ne ho letto uno. Desidero trovarmi di fronte all’impossibile per poi scoprire che è, invece, assolutamente possibile.
    Tra un finale scontato e uno del tutto improbabile, forse faccio pendere l’ago della bilancia verso il secondo. Un finale scontato toglie il gusto della lettura. Chi legge un romanzo giallo aspira ad una soluzione insospettabile, altrimenti non c’è alcun motivo di continuare a leggere se abbiamo già capito chi è il colpevole. L’importante è che l’autore ci abbia fornito il metodo per arrivare alla soluzione. Come scrisse John Dickson Carr in Le Tre Bare “Gran parte della nostra simpatia per la narrativa poliziesca è basata su un’inclinazione verso l’improbabilità… Non può esistere alcuna probabilità sino alla fine del racconto.” Inoltre, non dobbiamo dimenticare che la maggior parte delle situazioni improbabili accadono proprio nella vita reale, e siamo costretti ad accettarle.

    I lettori: hai ricevuto critiche ed elogi. Come ti sei trovato a rispondere?
    Innanzitutto, il giudizio dei lettori è sempre insindacabile e da rispettare. Anche io sono un lettore e capisco come ci si trova quando siamo di fronte ad un libro che ci è piaciuto o che ci ha impressionato negativamente. Ognuno di noi ha il suo modo di vedere il mondo ed un proprio punto di vista. Fortunatamente, posso dire che i giudizi negativi su “Uno di troppo” sono terminati quando è stato giustamente corretto da numerosi refusi che ne rallentavano la lettura. Da allora i responsi sono stati quasi sempre positivi e, infatti, ad oggi il romanzo è arrivato all’ottava ristampa, grazie al passaparola.
    Di fronte ad un giudizio, negativo o positivo che sia, la mia prima parola è sempre stata grazie. Grazie per aver scelto di leggere ciò che ho scritto e grazie per avermi espresso il proprio parere.
    L’opinione di un’altra persona è la dimostrazione che qualcuno ha preso atto di ciò che hai fatto e, quindi, ancora una volta, grazie ai miei lettori.


    Quindi ritieni che le critiche negative siano dovute soprattutto agli errori di stampa... diciamo critiche formali e non sostanziali.
    Sei sempre aperto a dare spiegazioni, o preferisci che non si superi il confine scrittore/lettore?
    Sì, la maggior parte sono state critiche formali, ma non escludo che ci siano stati lettori che abbiano giudicato negativamente anche altri aspetti del romanzo, è più che naturale. Non esiste nulla che abbia un’unica chiave di lettura o che produca lo stesso effetto su tutti. Anzi, le critiche negative – se costruttive e ben fondate – sono un ottimo strumento di correzione e crescita per l’autore e la sua produzione.
    Per quanto concerne il rapporto scrittore/lettore sono ben disponibile al dialogo e al confronto. Mi interessano particolarmente sia il parere dei lettori che le loro domande. Ogni volta c’è sempre un elemento nuovo e una nuova chiave di lettura. Lo scrittore ha il dovere di offrire la propria disponibilità al lettore. Chi ha deciso di leggere il nostro lavoro ci ha dedicato parte del loro tempo e ha il diritto di esprimere il proprio giudizio direttamente all’interessato. La comunicazione non può avvenire in un unico senso. Il lettore ha la possibilità di ascoltare il nostro pensiero nei libri e noi, grazie oggi ai social network, blog e forum, abbiamo la possibilità di ascoltare il loro. Il confronto è sempre educativo e costruttivo.

    Come sei entrato in contatto con la casa editrice? E che tipo di pubblicità hai ricevuto, per arrivare già all'ottava ristampa?

    Ho scoperto la casa editrice tramite l’annuncio di un concorso letterario dell’editore su un giornale. Ho inviato il manoscritto e qualche mese dopo ho ricevuto la lieta notizia. Il romanzo era stato scelto!
    Purtroppo, devo ammettere che l’editore mi ha fatto poca pubblicità. “Uno di troppo” è arrivato all’ottava ristampa grazie al passaparola. I lettori soddisfatti sono la miglior pubblicità. Se un prodotto funziona gli altri ne parlano e lo consigliano, e questo è il caso di “Uno di troppo”!




    SPOILER (click to view)
    Intervista raccolta via email da Yelena.
    per vedere i log chiedete il permesso di visualizzare la sezione doc


    Edited by [[ÿ - 16/2/2011, 12:49
     
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1 replies since 4/11/2010, 09:51   146 views
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