Io invece sono d'accordo con Tatola.
CITAZIONE (Tatola @ 21/8/2008, 16:44)
Mi dispiace di non condividere la recensione di tutti gli altri membri del forum, ma trovo che questo sia uno dei libri più brutti che ho letto nella mia carriera di amante di romanzi gialli...
A parte l'idea che poteva essere carina, ho trovato nel libro tutte le classiche pecche di un'opera prima: stile poco personale, eccessiva enfatizzazione di ogni situazione, anche la più banale, poco "mestiere" nella stesura dell'intreccio.... i personaggi erano poco delineati dal pinto di vista psicologico o addirittura non se ne capiva bene il rapporto con il protagonista, forse nell'intento di creare mistero, ma il realtà con il risultato di togliere fluidità al racconto.
Mi dispiace davvere, ma il mio voto è
3/10
A parte dai numerosi errori e le numerose imprecisioni che ho già abbondantemente elencato
in questa paginaCITAZIONE (Yelena Cruel @ 22/8/2008, 19:28)
sono a pagina 120 circa, iniziato stamattina...
il libro non mi piace assolutamente... è pieno di errori.... troppi avverbi, troppi superlativi.,... parole che sembrano messe a caso, aggettivi incongruenti, tempi verbali errati (sto facendo una lista)...
poi non so, dice una cosa e poi ne fa un altra.
metto esempi e altre critiche in spoiler, clicca per visualizzare
(ad es: ma è vero che nei castelli non ci sono corridoi? esatto bla bla bla. e poco dopo sono tutti in giro per un corridoio che porta alle prigioni e poi le stanze che danno su un corridoio... o anche la tipa che chiude a chiave le stanze dopo che sono usciti ma in realtà sta cosa non esiste, perchè loro sono liberi di muoversi, e soprattutto bryan e l'altra tizia di cui ora non ricordo il nome "sono una stanza indietro" a parlare... boh! )
altri spoiler: e poi, sinceramente, il lago che sale a vista d'occhio....
ma soprattutto: loro che rimangono chiusi dentro il castello senza che a nessuno venga il dubbio.
e ancora: pare che per la gita partano di mattina ma al castello ci arrivano alle 18.00
oppure: quando scoprono la lettera di tom, prima la moglie fa finta di nulla, poi si scopre che è vero che tom e la tizia hanno la relazione ma nessuno quasi menziona più la lettera
o ancora: se ero un poliziotto e 'sti deficienti mi smanettavano così la scena del crimine li arrestavo tutti comunque.
insomma, alla fine non mi piace, sembra scritto da un ragazzino di 15 anni, boh!
CITAZIONE (miriana23 @ 12/8/2008, 19:32)
Il profilo psicologico dei personaggi è descritto con estrema precisione...
secondo me non è vero, anzi!! ogni personaggio ha tre aggettivi o quattro, stereotipati e poco caratterizzati! simon è arrogante, ma la sua arroganza non ci è mostrata (solo atteggiamenti tracotanti) e così via.
ah mi sono dimenticata le ripetizioni. a pagina 49 (mi pare) ho contato sei volte la parola "tavolo".
ho trovato molto difficoltoso seguire l'intreccio ed appassionarmi per diversi motivi, tra cui:
1: lo stile prolisso, la sovrabbondanza di aggettivi e avverbi, l'uso a mio parere poco curato della punteggiatura e delle occorrenze sintattiche
2: la scarsa chiarezza di alcuni dei passaggi chiave
3: i dialoghi, artificiosi, spesso inutili (spesso ripetono quello che viene scritto poco prima)
La trama oltretutto mi è sembrata un po' poco strutturata, poco verosimile innanzi tutto il complicato intreccio svelato nel finale:
a partire dai biglietti; il fatto che nessuno conoscesse federik che in quanto vicedirettore della casa farmaceutica avrebbe dovuto essere un personaggio pubblico; l'idea stessa del fratello gemello che vaga dentro il castello mi ha lasciato allibita, in senso negativo però, senza contare tutte le trame di hely al riguardo.
il finale, insomma, è un'accozzaglia di colpi di scena poco organici, non poteva semplicemente darci un assassino, ha voluto strafare dandocene dieci.
Le scene corali, di cui non si può fare a meno in un romanzo con 10 protagonisti sono scarsamente soddisfacenti, non stanno molto in piedi, ripeto comunque la mia sensazione: i personaggi sembrano delle bambole immobili, personaggi di un gioco di ruolo in stand by, senza vita propria. Inoltre i profili psicologici mi sembrano tutt'altro che ben delineati, tutti i personaggi sono identici, senza caratterizzazione, si trovano tutti ad agire nello stesso modo contraddicendo le parole dell'autore.
L'arrivo della salvifica corriera sul finale poi... evitiamo di parlarne.
Sinceramente in tutto questo crogiolo di fatti e supposizioni non ho trovato molto da salvare, se non l'idea di fondo della storia, ovvero il nocciolo,
e il sermone finale, che se non sembrasse tanto una predica sarebbe stata la parte più bella del libro.
In ogni caso c'è da tener conto che è uno scrittore esordiente probabilmente con una grandissima voglia di fare. Ho potuto leggere, o ho creduto di leggere, una personalità interessante, che con un minimo di esperienza potrebbe scrivere davvero delle belle cose... ahah se fossi a scuola gli metterei un 5 di incoraggiamento, considerando questa un'opera potenziale.
ma non siamo a scuola e gli do 3 per la fatica che ho fatto a stargli dietro