Intervista a Erri de Luca

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    Intervista a Erri De Luca

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    Eh, cosa c'è da dire di questo autore? Non ci sentiamo molto all'altezza per fare una presentazione come si deve, vi rimandiamo a quello che dice di sé sul suo sito ufficiale:
    * http://errideluca.free.fr/index-it.htm


    * Le schede dei libri di Erri su Altrove:
    De Luca, Erri ~ Aceto, arcobaleno
    De Luca, Erri ~ Il contrario di uno
    De Luca, Erri ~ Il giorno prima della felicità
    De Luca, Erri ~ Il peso della farfalla
    De Luca, Erri ~ In alto a sinistra
    De Luca, Erri ~ Non ora, non qui
    De Luca, Erri ~ Sulla traccia di Nives
    De Luca, Erri ~ Tre Cavalli

    Edited by La Vita Altrove - 16/2/2011, 10:41
     
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    Breve ma intenso scambio di battute =)



    Dato che sei in montagna, penso che potrei partire chiedendoti del tuo amore per l'escursionismo. Il peso della farfalla, sulle tracce di Nives, il contrario di uno - sono i primi libri che mi vengono in mente in cui dichiari il tuo amore per l'arrampicata. Come è collegata la scrittura, il tuo modo di scrivere, a queste passeggiate?
    Scalo pareti per strusciarmi contro una superficie,appoggio falangi di dita su piccole sporgenze,spingo con la punta dei piedi,striscio verso l'alto,regredisco a rettile,poi a un'infanzia della specie umana che procedeva a 4 zampe.E' una pratica che libera il corpo dal dominio della testa che non è più la parte più alta dello scheletro,sta alla stessa distanza dal suolo del bacino e dei piedi.Arrampicare non ha niente a che vedere con niente.Salendo non mi avvicino a nessun traguardo,la cima è solo un vicolo cieco oltre il quale non posso proseguire e devo scendere.Salendo faccio solo mosse di allontanamento, do spalle a tutto e mi procuro un pezzo sufficiente di deserto.Scrivere è tutt'altra specie di isolamento.

    Napolide, il giorno prima della felicità, non ora non qui. La città ti è rimasta nel sangue, ma il tuo rapporto con lei, come è?
    Napoli l'ho lasciata,tradita,disertata a 18 anni,perciò non mi posso dire uno di Napoli.Però lì si è formata la mia educazione sentimentale,cioè le collere,le compassioni,le vergogne.Il mio sistema nervoso si è accordato lì e su quello.Quella città non mi è stata madre,ma causa e io sono uno dei suoi effetti.Ci tengo perciò a dire che vengo da lì.Non posso dire che sono uno di Napoli, non posso usare il caso genitivo, ma l'ablativo sì,sono uno che viene da Napoli.Fuori di lì non ho potuto più appartenere a un luogo, come un dente estratto che non si può rimettere in un'altra gengiva.Siccome scrivo storie del mio passato,capitate a me e nei miei paraggi,ne capitano scritte alcune piazzate a Napoli nelle età in cui ci sono stato.Fuori di lì ho conservato il dialetto,mia madre lingua,parlata con mia madre fino agli ultimi giorni insieme.

    I luoghi, il mondo, un mondo a cui appartenere... La cultura ebraica il viaggio ce l'ha nel sangue.
    In che rapporto sei con la Bibbia? La tua religiosità sembra più profonda di un qualunque "fervido cattolico", eppure ti dichiari ateo. Questa cosa mi incuriosisce molto...

    Leggo scrittrue sacre,l'Antico Testamento, che ha conservato il primo formato originale,in ebraico.E' il libro a fondamento della civiltà che ci costituisce,ma è diventato negli anni il fondamento dei miei risvegli.Inizio il giorno con l'ebraico antico,il suo verso di lettura opposto al nostro, ho una intimità con quell'attrito tra i miei occhi e quell'alfabeto.Resto uno che non crede,che non può rivolgere il tu alla divinità.Non mi dico ateo.Sono solo uno che esclude la divinità dalla sua vita,non da quella degli altri che possono avere una notizia che io non ho,tra le tante di cui sono privo.Ateo è uno che elimina la divinità anche dalle vite altrui.Non sono di origini ebraiche, non cerco,leggendo ebraico, un'appartenenza.Mi tengo il mio prepuzio meridionale.

    Una domanda terra terra. Hai raccontato che hai iniziato a scrivere per te stesso, e poi i tuoi racconti, trovati da un'amica, sono stati pubblicati. E' andata davvero così? Non hai mai avuto tu l'idea di pubblicare qualcosa di tuo?
    Scrivo storie mie,faccende personali e prima di quell'occasione fortuita di pubblicazione non avevo idea che potessero interessare qualcuno.Ancora oggi non mi spiego come mai questa mia narrativa vada in giro.A venti anni pubblicai due poesie su un numero di una rivista di allora,Nuovi Argomenti.Poi doveva succedere per caso qualcosa a 40 anni per ritrovarmi tra le mani altre pagine pubblicate a nome mio.Ma ero intanto passato attraverso un paio di decenni di fuoco in piazza e fumo in officina.


    SPOILER (click to view)
    Intervista raccolta via email da Yelena.
    per vedere i log chiedete il permesso di visualizzare la sezione doc


    Edited by [[ÿ - 16/2/2011, 12:44
     
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1 replies since 2/12/2010, 12:42   259 views
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