Le Anime Morte - N. V. Gogol'

~ Libro del mese di Ottobre 2011

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    Libro del mese di Ottobre 2011



    Titolo: Le anime morte
    Autore: Nikolaj Vasil'evič Gogol'
    Anno: 1842
    Link Ibs: www.ibs.it/code/9788807822025/gogol...nime-morte.html
    copertina-anime-morte

    Formato: pdf
    Peso: 1122 KB
    Nikolaj Gogol' - Le Anime Morte
    CITAZIONE
    wiki:
    Le anime morte (in russo, Мёртвые души, Mërtvye duši, IPA: ['mʲortvɪjɪ du'ʃi]) è un romanzo pubblicato nel 1842 dallo scrittore russo Nikolaj Vasil'evič Gogol'. È un classico della letteratura mondiale e sicuramente l'opera più nota di Gogol', insieme al racconto Il cappotto.

    Le anime morte è un romanzo satirico che Gogol' scrisse quasi interamente durante il suo soggiorno a Roma.

    Gogol' era intenzionato a scrivere un grande poema sulla Russia seguendo un modello dantesco. E Le anime morte, che in sé rappresenta un romanzo compiuto, era, nelle intenzioni dello scrittore, solo la prima parte di questo grande poema, quella nella quale veniva descritta la dimensione morale più bassa della Russia (l'inferno, in uno schema dantesco). Questo grande progetto rimase incompiuto.

    E' piuttosto difficile per me parlare di questo libro, per il lavoro che ci sto facendo sopra. Ora lo sto rileggendo per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta ho qualcosa da scoprire e da apprezzare.
    Trama: Una brichka (una piccola carrozza) con una ruota un po' malandata arriva nella città di N. Una città assolutamente ordinaria, nella Russia di metà '800, lontana da Mosca ma ancora più lontana da Kazan. Queste sono le uniche indicazioni che abbiamo riguardo alla cittadina dove questa normale mattinata arriva uno straniero.
    Si insedia in un albergo di quelli che sono in tutte le cittadine russe, e inizia a far conoscenza degli abitanti del luogo. Zuccheroso ed educatissimo, complimentoso, amabilissimo: è il nostro Pavel Ivanovich Cicikov, un uomo di mezza età, né grasso né magro, arrivato da chissà dove. Abilissimo conversatore, non dice mai nulla di sé. Lo seguiamo mentre si muove a suo agio nei banchetti, mentre stringe amicizia con i funzionari e i proprietari terrieri, tutte stimabilissime persone.
    Il vero motivo della presenza di Cicikov in città viene svelato nel secondo capitolo. Si tratta di affari, ma di un tipo molto particolari di affari. Egli intende infatti comprare anime, ovvero servi della gleba, ma quelli morti.
    In Russia infatti, fino al 1861, esistevano i servi della gleba e i proprietari terrieri. Questi proprietari, in genere nobili, avevano una villa circondata da un villaggio, dove vivevano dei servi in numero assai variabile (da 20 o poco più fino a 800, mille), e più alto era il numero dei servi, più terreno veniva assegnato dallo stato al possidente.
    Questi contadini, spesso sotto l'amministrazione di un fattore un po' truffaldino, lavoravano e producevano per il padrone, pagando a lui delle tasse sul raccolto ecc, il quale a sua volta pagava delle tasse per ogni anima censita. I censimenti però erano assai rari, una volta ogni 10 anni o più. Capitava quindi che nel frattempo qualche contadino, muzik, qualche "anima" morisse. Il proprietario continuava a pagare tasse anche per quell'anima morta, per anni, fino al censimento successivo.
    L'interesse del nostro Cicikov diventa chiaro. Intende stipulare delle compravendite con i proprietari terrieri, al fine molto nobile di ridurre loro l'ammontare di tasse pagate, molto meno nobile di figurare come proprietario del maggior numero di anime possibile, così da farsi assegnare dallo stato un terreno e diventare anch'egli proprietario terriero.
    La trama si articola dunque in un susseguirsi di incontri e trattative con personaggi quantomeno singolari, per poi concludersi, nella prima parte, con la fuga di Cicikov dalla città.
    Nella prima parte, ho detto: infatti originariamente Gogol' aveva pensato l'opera come un poema diviso in 3 parti - o meglio, mentre era all'opera la stesura della prima parte, alla quale lavorò per circa 10 anni, ideò il seguito. Il viaggio di Cicikov sarebbe diventato un viaggio metaforico, dall'inferno del peccato, al purgatorio del pentimento fino al paradiso della redenzione.
    Sono giunti fino a noi soltanto i primi 5 capitoli della seconda parte. Infatti, dopo altri 10 anni di lavoro, in preda a crisi mistiche, a stesura ultimata, Gogol' bruciò il manoscritto per poi morire pochi giorni dopo.*

    Fiumi di parole sono stati scritti su questo libro (non ultima la mia maledettissima tesi on working, maledizione), sui suoi significati e sulle molteplici chiavi di lettura che presenta.
    Un testo umoristico, sicuramente (come non ridere leggendo del servitore Selifan che parla con i cavalli, o delle smancerie di Manilov?), un testo descrittivo (le lunghe e lente e minuziose pause, in cui lo sguardo si perde nell'osservare il paesaggio: noioso, forse, per "noi", ma indispensabile strumento di conoscenza della propria patria per i lettori dell'800 che non avevano altro mezzo che i libri, per viaggiare), un testo realista, un testo visionario, teatrale, mistico. Insomma, chi più ne ha più ne metta, con critici, ammiratori, detrattori che sempre hanno esaltato e soffocato e spesso frainteso per secoli l'opera di questo autore.

    Io consiglio di leggerlo senza troppe complicazioni, senza andare a cercare analisi contorte che non servono per capire il romanzo e per apprezzarlo....
    E' davvero un bel libro, forse non uno spaccato della Russia del diciannovesimo secolo, come molti lo hanno inteso, ma caratteristico, con splendide descrizioni e divertentissime divagazioni...
    Buona lettura!

    Voto: 10/10


    *scusa, Pacini, se ho glissato le tue interminabili interpretazioni riguardo alle crisi mistiche

    Edited by Yelena‚ - 10/12/2011, 17:30
     
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    Ed ecco qua il nostro libro del mese!
    Sono felicissima di rileggerlo!!! Intanto vi faccio una premessa: questo libro l'ho letto il primo anno che studiavo russo, l'ho riletto e alla fine ci ho fatto la tesi della triennale (sul ruolo della vista e il modo in cui i personaggi interagiscono tramite lo sguardo, secondo me era pure abbastanza interessante e curiosa) e come potete immaginare ci sono molto legata per vari motivi.
    Per me rileggerlo sarà un piacere, o forse uno strazio, chi lo sa?

    Dopo che lo avete letto, se vi interessa, qui ho postato l'introduzione della tesi, che è anche un'analisi generale al libro e al rapporto che con esso ha avuto il buon Nikolaj =)
     
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    inizio a leggerlo

     
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    Io lo inizio più in là... sperando di riuscire a concluderlo entro il mese. Se poi non mi piace non mi fucili, vero?

     
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    Ci mancherebbe!!
    Il mio consiglio comunque è di chiudere la lettura alla fine del primo libro, in teoria sono due, dovevano essere tre. Il secondo è stato abbandonato (e bruciato) dall'autore, poi reinserito a forza. Ma secondo me aveva fatto bene a lasciarlo da parte... Quindi siete autorizzati a finire la lettura al libro uno.
     
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    Uhm... // me prende appunti //...
     
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  7. Fa}
     
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    finito. devo dire che non è un libro molto sul mio genere ma me lo sono goduto. pensavo a qualcosa di diverso, il ttolo era molto particolare ma è la storia di una truffa.... e il truffatore viscidino mi ha fatto molto sorridere. è goffo e simpatico, imbranato e sfortunato. povero cicikov!
    in effetti leggere il secondo libro non vale molto la pena, concordo, lo stile è quello ma manca qualcosa.....
     
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    Grazie alla notte improvvisa ( ) ho iniziato e quasi finito il libro (in realtà credo di essere a metà).
    Sono... apre erearder... al capitolo 11 e conto di finorlo entro stasera.

    Per ora è stato abbastanza divertente. Non conosco molto né di letteratura russa (mi sono sempre immaginata tomi lunghi, con troppi nomi e drammi incredibili), né del paese in sé... quandi è stato una sopresa sia per lo stile, molto ironico e leggero, considerato anche il periodo storico, che per i fatti descritti.

    Per ora mi sta piacendo, ma temo di stare per innoltrarmi nella parte meno voluta. Vedremo...
     
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  9. Fa}
     
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    sì sono d'accordo con te... non mi aspettavo un romanzo leggero e divertente, temevo un mattone!
     
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    Un po' un mattone lo è stato lo stesso, non pesante come pensavo (più per il periodo che non per la provenienza), ma a tratti superfluo, più che noioso.

    La seconda parte, come previsto dopo il post di Yele (o forse per colpa del post di Yele), è stata più faticosa.
    Sarà che la curiosità di vedere come funzionavano le cose nella campagna russa, tra le genti di estrazione medio alta, si era esaurita dopo il primo impatto e il primo viaggio.
    Il popolo non viene descritto quasi per nulla, se non brevemente e senza troppi approfondimenti... almeno da quello che mi è parso di leggere. Anche i compagni di viaggio del protagonista fanno cose che sembrano misteriose anche allo stesso narratore... che proviene dallo stesso ambiente del protagonista, si suppone. Si legge una netta divisione tra due fette dello stesso popolo. Più si sta in basso, meno bisogno c'è di parlarne... così come si parla poco degli allevamenti o delle colture.

    E' buffo, e anche un po' spaventoso, vedere come l'organismo organizzato della borghesia/piccola nobiltà crea e disfa tutto, senza quasi nessun aiuto dall'esterno. Basta poco perché la storia venga tessuta e distrutta, lasciandoci il protagonista come eroe o vile truffatore... a sencoda dei casi.

    Non provo a fare valutazioni sulla cultura o sulla società, non conoscendo bene come le cose funzionavano ai tempi e in Russia non sono in grado di farlo. Mi sono sembrati molto più espansivi e fisici che non nel resto dell'Europa da me conosciuta (Impero Britannico... ma lì la buona Vittoria ha lavorato parecchio). Non si può imputare la colpa neppure al freddo, visto che altri luoghi altrettanto freddi risultano ora molto più glaciali... ma forse ai tempi il calore umano (vero o finto che fosse) era più sentito, rispetto a come sono attualmente.

    Probabilmente, ma non ci metto la mano sul fuoco, se Yele consiglia un altro libro russo potrei anche leggerlo...
     
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  11. Meng
     
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    Lo inizio stasera...!
     
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  12. Meng
     
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    Finito... Premetto che credo non fosse per nulla il periodo giusto per questa lettura, ma boh. Non mi ha detto granché. Forse non l'ho capito, forse non mi è arrivato... C'è anche da dire che non amo molto le descrizioni lunghe e la satira... Vabbe', mi sa che per è un po' lascerò perdere i russi.

     
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    Mangianabbi

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    azz descrizioni lunghe? ;/ comunque uno/due giorni e lo inizio :)
     
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  14. Meng
     
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    Alla fine probabilmente non più lunghe di altri classici, solo che a me in questo caso non appassionandomi il romanzo, mi saranno sembrate interminabili. Boh, poi ci dirai ^_^
     
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    Ahah nooo le descrizioni sono di mezza pagina ogni volta! E sono particolarmente significative perché lui non descrive mai realmente quello che descrive...
    In realtà per esempio i paesaggi sono sempre subordinati al suo stato emotivo e soprattutto alle persone che ci vivono!! Il paesaggio è usato principalmente per fare da contorno ai possidenti terrieri...

    Pensate che all'inizio era stato preso come esempio di realismo russo... Salvo poi notare ad una più lucida lettura che tutte le descrizioni sono funzionali, iperboliche, satiriche e si piegano alle necessità narrative... Quindi tutt'altro che uno sguardo sulla Russia provinciale di metà ottocento! Certo, gli elementi ci sono, ma sono come visti attraverso una lente che deforma e sfoca i particolari.....
    In particolar modo non c'è una descrizione che non sia generale e astratta! Non c'è niente di dettagliato, unico e preciso.


    La cosa che amo di più sono le divagazioni completamente inutili... me le ero dimenticate... gli astanti al ballo paragonati alle mosche... o le nuvole paragonate ai generali...

    Ok, io ci ho fatto la tesi sull'uso delle descrizioni delle Anime Morte :lol:

    E ora lo sto rileggendo, in un'altra edizione con un'altra traduzione e sembra quasi un altro libro!!! O__o molto meno divertente e scorrevole del primo... Eridano Bazzanelli non rende.
     
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40 replies since 7/7/2009, 10:28   4004 views
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