Posts written by There is no self

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    Ammetto che sono passati un po' d'anni e qualche sottotrama potrei essermela dimenticata, ma cosa non ti torna? Sì, ci sono un po' di inserti metanarrativi (chiamiamoli così) e qualche POV traballante, ma gli archi narrativi di JSJ e di Wang mi sembrano abbastanza lineari.
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    Stando al mio ereader sono ormai vicino alla metà del libro.
    Premessa: non amo eccessivamente i thriller investigativi, anche e soprattutto per un'indigestione di anni fa che mi ha reso insopportabili anche i vari CSI e compagnia.
    Ciò nonostante, mi sta piacendo. Mi piacciono alcuni dialoghi, il salto in scioltezza dalla terza alla prima persona e le descrizioni delle sensazioni tattili, troppo spesso trascurate.
    Unico lato negativo, non riesco ad affezionarmi o anche solo a tifare per nessun personaggio. Tutt'al più Ponti, forse perché è quello di cui leggiamo i pensieri nudi e crudi.
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    CITAZIONE (Don'tPanic @ 2/1/2017, 11:58) 
    10. Grecia: Anabasi, Senofonte

    Panic e le letture da spiaggia.
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    Titolo: Un Viaggio che non Promettiamo Breve: Venticinque anni di lotte No Tav
    Autore: Wu Ming 1
    Anno: 2016
    Editore: Einaudi
    Pagine: 664
    Descrizione: «Mentre scrivevo, in Francia avevano rinviato l'inizio di aprile. Dopo lo sciopero generale del 31 marzo, la lotta sarebbe proseguita anche il 32, il 33, il 34...Ecco quel che i denigratori dei No Tav non riuscivano a capire: anche i valsusini si erano ripresi il tempo».

    In Italia molti comitati e gruppi di cittadini resistono a grandi opere dannose, inutili, imposte dall'alto. Tra questi, il movimento piú grande, radicale e radicato è senz'altro quello No Tav in Val di Susa, all'estremo occidente del Paese, fra Torino e il confine con la Francia. Un movimento che da venticinque anni sperimenta forme nuove - e al tempo stesso antiche - di partecipazione, autogestione, condivisione. Perché proprio in Val di Susa? Per piú di tre anni Wu Ming 1 ha cercato la risposta a questa domanda. Si è immerso nella realtà del movimento No Tav, partecipando a momenti-chiave della lotta, intervistando decine di attivisti, incrociando storia orale e fonti d'archivio, contemplando la valle dall'alto dei suoi monti. Un viaggio che non promettiamo breve è il risultato di quel lavoro. La voce del narratore ci fa passare dal romanzo di non-fiction alla chanson des gestes, dall'inchiesta serrata alla saga popolare di ispirazione latinoamericana, con omaggi a Gabriel García Márquez e al Ciclo andino di Manuel Scorza.
    Dopo Point Lenana, una nuova opera-mondo sulle montagne, il territorio e il conflitto.


    L'ho infilato in saggistica ma questo libro è uno dei famosi "oggetti narrativi non identificati": c'è saggistica, storia, narrativa e poesia.
    Come recensirlo in modo da rendergli giustizia? Il tema trattato mi è molto caro: vivo a Torino ormai da quattro anni e se salgo in collina nelle (ormai sempre più rare) giornate limpide posso vedere nitidamente le Alpi e la Sacra di San Michele, la grande abbazia che custodisce l'entrata alla Val di Susa. Sono stato diverse volte a fare escursioni su quelle montagne, compreso il mistico Musinè, forse l'archetipo della montagna incantata. Ho visto i danni che l'autostrada e il pluridecennale conflitto hanno causato e causano ancora alla valle. Sì Tav o No Tav per me, come per molti altri, non è mai stata una scelta.
    Però. Però un conto è sapere dell'inutilità e dannosità dell'opera o della violenza della repressione e un altro è leggerlo. Leggere quasi 700 pagine di dati, resoconti e studi che smontano pezzo per pezzo la retorica del costruire, le ciarle sulle necessità e le storielle sui violenti. Leggere reportage pressoché infiniti sulle porcate commesse non solo in Valle ma in tutta l'Italia. Leggere, soprattutto, della storia di un movimento che sfugge a qualsiasi narrazione e tentativo di inquadramento. Non nego di essermi commosso più volte leggendo queste pagine.
    È un libro formidabile, completo da ogni punto di vista e pieno zeppo di informazioni e risorse per continuare a informarsi e informare. Consigliatissimo a chiunque.
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    Titolo: Worldchanging - A User's Guide for the 21st Century
    Autore: Alex Steffen
    Anno: 2006 - Edizione ampliata 2011
    Editore: Harry N. Abrams Inc.
    Pagine: 608
    Descrizione:Five years after the initial publication of Worldchanging, the landscape of environmentalism and sustainability has changed dramatically. The average reader is now well-versed--even inundated--with green lifestyle advice. In 2011, green is the starting point, not the destination. This second edition of the bestselling book is extensively revised to include the latest trends, technologies, and solutions in sustainable living. More than 160 new entries include up-to-the-minute information on the locavore movement, carbon-neutral homes, novel transportation solutions, the growing trend of ecotourism, the concept of food justice, and much more. Additional new sections focus on the role of cities as the catalyst for change in our society. With 50 percent new content, this overhauled edition incorporates the most recent studies and projects being implemented worldwide. The result is a guided tour through the most exciting new tools, models, and ideas for building a better future.

    Una miniera d'oro sul tema della sostenibilità ecologica. Diviso per sezioni, dal cibo allo shopping, passando per politica ed energie alternative. Pieno zeppo di articoli, bibliografie, siti web, persino indirizzi a cui contattare gli esperti. È triste che la fondazione Worldchanging di Steffen abbia chiuso nel 2010 per mancanza di fondi, segno che in pochi hanno deciso che i suoi sforzi valessero qualcosa.
    Rimane comunque un manuale estremamente utile per tutti, dal semplice cittadino allo sviluppatore di nuove tecnologie, invecchiato benissimo e ancora attuale.
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    Una specie di roulette russa, con un libro brutto in mezzo ad altri buoni? Ognuno tira a sorte per vedere a chi capiterà tra quelli a cui vuole mandare libri.
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    Aggiornato.
    Siegel me lo sto portando dietro dall'anno scorso. Questo mi merito per cercare di leggere libri di scienze della mente.
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    In arrivo da disparati venditori online:

    Arthur Segal, Temples and Sanctuaries in the Roman East
    Claudia Rapp, H. A. Drake, The City in the Classical and Post-Classical World
    Beate Dignas, Economy of the Sacred in Hellenistic and Roman Asia Minor
    Maria Rosa Menocal, Ornament of the world

    Per le prossime due settimane solo riso bollito.
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    Abso, i prezzi mi sembrano buoni ma esattamente cosa mi stai proponendo?
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    Carina la saga di Tim Severin. Esagerata per la quantità di cose che fa fare al protagonista, però non è male.
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    Appena riesco ne recupero qualcuno, ma per adesso ti posso dire che un tipo con quattro frecce in corpo riesce a disarcionare un cavaliere, rubargli la lancia e scagliarla contro un altro (non un giavellotto, una lancia). Poi finalmente lo impalano da dietro e muore.
    Roba che Boromir gli fa una poppa.
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    Scusate, riporto in vita la discussione per proporvi queste due meraviglie.

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    Un ragazzo su un forum che frequento ha letto il primo perché era gratis. Il suo ultimo commento:

    CITAZIONE
    This has been my first contact with "Christian speculative fiction".
    [...]
    I'm a believer (in some uncertain form of God or another), yet I found that I was contemplating becoming an atheist just because of the amounts of bollocks inside the book.

    DO NOT read this book. It gave me PTSD, and I'm not even kidding.
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    Ti chiedevo perché in inglese è abbastanza ostico, molto denso e arzigogolato. Non so come sia la traduzione italiana ma non dev'essere stata semplice.
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    Visto che qua lo stanno aprendo tutti in anticipo lo faccio anch'io.

    Terminati:
    Albert Camus, Il Mito di Sisifo
    David W. Anthony, The Horse, Wheel, and Language

    In lettura:
    Daniel Siegel, Mindfulness e Cervello
    Wu Ming, Anatra all'Arancia Meccanica

    In attesa:
    Arthur Segal, Temples and Sanctuaries in the Roman East
    Claudia Rapp, H. A. Drake, The City in the Classical and Post-Classical World
    Beate Dignas, Economy of the Sacred in Hellenistic and Roman Asia Minor
    Maria Rosa Menocal, Ornament of the world

    Edited by Dajte neft' iz Baku! - 19/2/2017, 11:33
447 replies since 2/7/2007
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