Diario di lettura Green Pa(nic) 2022

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    Letture 2022:
    01. Una testa in gioco, Georges Simenon 149p.
    02. Il cane giallo, Georges Simenon 144p.
    03. Finzioni, Jorge Luis Borges 186p.
    04. Helgoland, Carlo Rovelli 219p.
    05. Doppio sogno, Arthur Schnitzler 128p.
    06. Wolf Hall, Hilary Mantel 779p.
    07. L'invenzione di Morel, Adolfo Bioy Casares 133p.
    08. Le tre stimmate di Palmer Eldritch, Philip K. Dick 251p.
    09. Ho ucciso un principio, Paolo Pasi 175p.
    10. Un metro lungo due metri, Mauro Orletti 260p.
    11. Come diventare se stessi. David Foster Wallace si racconta, David Lipsky 442p.
    12. L'anomalia, Hervé Le Tellier 362p.
    13. L' analfabeta. Racconto autobiografico, Agota Kristof 53p.
    14. Il crocevia delle tre vedove, Georges Simenon 141p.
    15. Un delitto in Olanda, Georges Simenon 146p.
    16. All'insegna di Terranova, Georges Simenon 142p.

    Sfide:
    17/50 - Pulizie di primavera (digital)
    12/15 - Europa on the road
    05/15 - Pulizie di primavera
    30/50 - America on the road
    02/15 - La sfida è altrove
    14/80 - Giro del mondo in 80 libri
    06/26 - Sfida Omnium 2022
    10/20 - Altrovian Popsugar 2022
    08/12 - Dodici passi verso la Gloria
    02/§§ - Dungeon of readers 2022

    Contatore pagine:
    3810

    Edited by Don'tPanic - 12/9/2022, 12:19
     
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    Così, la storia dei saggi e delle biografie mi ha preso un po' la mano :D
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Disse quello che “ma le biografie e autobiografie ma che cavolo di scelta è, chi le legge mai....”
     
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    Come ti è sembrato "Le tre stimmate"?
     
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    A me è piaciuto, sempre sui temi classici di PKD. Se piacciono il suo stile e le tematiche che affronta difficilmente può deludere. Ti copio le due righe che ho scritto nella scheda

    CITAZIONE
    Come al solito Dick riesce ad affascinarmi con le sue infinite variazioni sul tema. La percezione e l'esperienza della realtà, di cui si confondono in continuazione i confini durante questa lettura, l'influenza del "sacro" sull'esistenza e viceversa, la solitudine dell'uomo e delle sue banali necessità e come questa si riverbera sui diversi esseri viventi e in diverse situazioni, l'inconsistenza del tentativo di fuga dalla realtà come risposta alla sofferenza.
    Amo particolarmente poi la struttura "a domande" di Dick. Non fornisce mai risposte, ma solo quesiti che generano altri quesiti, una sorta di consapevolezza dell'inconsistenza, della parzialità (e dell'incapacità di sopravvivere alla storia e al progresso della conoscenza) di qualsiasi verità acquisita.
    Una specie di sforzo, necessariamente vano, di ingabbiare un principio dell'evoluzione in un romanzo. Come se PKD ponesse in essere un tentativo continuo di dare una forma duratura a uno sbuffo di fumo, consapevole dell'impossibilità del suo tentativo.
     
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    Ora mi ha ripreso un po' la mano Maigret :D
     
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    Che bella lista!! Senti ma la Mantel l'hai trovata meravigliosa come dicono? Io anche ho Wolf Hall ma ancora non mi decido a cominciarlo.. leggo molto ma i mattoncini mi spaventano.

    CITAZIONE (Don'tPanic @ 31/7/2022, 08:44) 
    A me è piaciuto, sempre sui temi classici di PKD. Se piacciono il suo stile e le tematiche che affronta difficilmente può deludere. Ti copio le due righe che ho scritto nella scheda

    CITAZIONE
    Come al solito Dick riesce ad affascinarmi con le sue infinite variazioni sul tema. La percezione e l'esperienza della realtà, di cui si confondono in continuazione i confini durante questa lettura, l'influenza del "sacro" sull'esistenza e viceversa, la solitudine dell'uomo e delle sue banali necessità e come questa si riverbera sui diversi esseri viventi e in diverse situazioni, l'inconsistenza del tentativo di fuga dalla realtà come risposta alla sofferenza.
    Amo particolarmente poi la struttura "a domande" di Dick. Non fornisce mai risposte, ma solo quesiti che generano altri quesiti, una sorta di consapevolezza dell'inconsistenza, della parzialità (e dell'incapacità di sopravvivere alla storia e al progresso della conoscenza) di qualsiasi verità acquisita.
    Una specie di sforzo, necessariamente vano, di ingabbiare un principio dell'evoluzione in un romanzo. Come se PKD ponesse in essere un tentativo continuo di dare una forma duratura a uno sbuffo di fumo, consapevole dell'impossibilità del suo tentativo.

    Le tre Stimmate secondo me è semplicemente geniale e bellissimo. A mio avviso una lettura obbligatoria per chi ama la fantascienza più pura.
     
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    CITAZIONE ({Katla} @ 20/9/2022, 10:17) 
    Che bella lista!! Senti ma la Mantel l'hai trovata meravigliosa come dicono? Io anche ho Wolf Hall ma ancora non mi decido a cominciarlo.. leggo molto ma i mattoncini mi spaventano.

    CITAZIONE (Don'tPanic @ 31/7/2022, 08:44) 
    A me è piaciuto, sempre sui temi classici di PKD. Se piacciono il suo stile e le tematiche che affronta difficilmente può deludere. Ti copio le due righe che ho scritto nella scheda

    CITAZIONE
    Come al solito Dick riesce ad affascinarmi con le sue infinite variazioni sul tema. La percezione e l'esperienza della realtà, di cui si confondono in continuazione i confini durante questa lettura, l'influenza del "sacro" sull'esistenza e viceversa, la solitudine dell'uomo e delle sue banali necessità e come questa si riverbera sui diversi esseri viventi e in diverse situazioni, l'inconsistenza del tentativo di fuga dalla realtà come risposta alla sofferenza.
    Amo particolarmente poi la struttura "a domande" di Dick. Non fornisce mai risposte, ma solo quesiti che generano altri quesiti, una sorta di consapevolezza dell'inconsistenza, della parzialità (e dell'incapacità di sopravvivere alla storia e al progresso della conoscenza) di qualsiasi verità acquisita.
    Una specie di sforzo, necessariamente vano, di ingabbiare un principio dell'evoluzione in un romanzo. Come se PKD ponesse in essere un tentativo continuo di dare una forma duratura a uno sbuffo di fumo, consapevole dell'impossibilità del suo tentativo.

    Le tre Stimmate secondo me è semplicemente geniale e bellissimo. A mio avviso una lettura obbligatoria per chi ama la fantascienza più pura.

    A me è piaciuto Wolf hall, seppure comprendo che possa non piacere:

    CITAZIONE
    Questo romanzo è un mistero. Com'è possibile che un romanzo storico scritto in maniera così caotica, con personaggi che appaiono dal nulla senza essere introdotti, tutti con gli stessi maledettissimi nomi Richard Mary e Alice, con discorso diretto e indiretto e indiretto libero e pensieri e ricordi e speranze il tutto mischiato insieme come in un mazzo di carte polverose, un intreccio in cui l'azione è pressoché nulla, una trama composta quasi esclusivamente da pettegolezzi e intrighi (it's Tudors baby), un mattone di oltre settecento pagine, dicevo: com'è possibile che sia così avvincente?
    Non c'è altra risposta, se non che la Mantel sappia il fatto suo. Immagina una strada, la descrive, la segue fino alla fine e incredibilmente sa anche dove porterà. Non sceglie Enrico o Anna o Caterina, non sceglie sua purezza Tommaso Moro. Il suo protagonista è Thomas Cromwell. Per costruire la sua psicologia, per dargli vita, deve rovesciare il mondo. Chi si lamenta della descrizione poco lusinghiera di sua purezza Moro non è in grado di camminare a testa ingiù nel mondo corrotto di Cromwell. Ciò che nasce e si sviluppa in quegli anni non è soltanto la riforma protestante in quanto disputa (sanguinaria e) religiosa. E' il mondo della finanza che stringe la sua morsa sul potere, lo fa sfruttando le necessità e i capricci della corte, muovendo popolino e gentiluomini e papisti ed eretici come pedine sulla scacchiera delle banche, della legge.
    Non è scacco al re, certo, ma un precedente per le partite dei secoli successivi.
    It's Evolution Baby

    Per quanto riguarda PKD invece... Beh per me qualsiasi cosa abbia fatto è oro, a parte Valis che ho mal digerito.
     
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    CITAZIONE (Don'tPanic @ 20/9/2022, 19:56) 
    CITAZIONE ({Katla} @ 20/9/2022, 10:17) 
    Che bella lista!! Senti ma la Mantel l'hai trovata meravigliosa come dicono? Io anche ho Wolf Hall ma ancora non mi decido a cominciarlo.. leggo molto ma i mattoncini mi spaventano.

    CITAZIONE (Don'tPanic @ 31/7/2022, 08:44) 
    A me è piaciuto, sempre sui temi classici di PKD. Se piacciono il suo stile e le tematiche che affronta difficilmente può deludere. Ti copio le due righe che ho scritto nella scheda

    CITAZIONE
    Come al solito Dick riesce ad affascinarmi con le sue infinite variazioni sul tema. La percezione e l'esperienza della realtà, di cui si confondono in continuazione i confini durante questa lettura, l'influenza del "sacro" sull'esistenza e viceversa, la solitudine dell'uomo e delle sue banali necessità e come questa si riverbera sui diversi esseri viventi e in diverse situazioni, l'inconsistenza del tentativo di fuga dalla realtà come risposta alla sofferenza.
    Amo particolarmente poi la struttura "a domande" di Dick. Non fornisce mai risposte, ma solo quesiti che generano altri quesiti, una sorta di consapevolezza dell'inconsistenza, della parzialità (e dell'incapacità di sopravvivere alla storia e al progresso della conoscenza) di qualsiasi verità acquisita.
    Una specie di sforzo, necessariamente vano, di ingabbiare un principio dell'evoluzione in un romanzo. Come se PKD ponesse in essere un tentativo continuo di dare una forma duratura a uno sbuffo di fumo, consapevole dell'impossibilità del suo tentativo.

    Le tre Stimmate secondo me è semplicemente geniale e bellissimo. A mio avviso una lettura obbligatoria per chi ama la fantascienza più pura.

    A me è piaciuto Wolf hall, seppure comprendo che possa non piacere:

    CITAZIONE
    Questo romanzo è un mistero. Com'è possibile che un romanzo storico scritto in maniera così caotica, con personaggi che appaiono dal nulla senza essere introdotti, tutti con gli stessi maledettissimi nomi Richard Mary e Alice, con discorso diretto e indiretto e indiretto libero e pensieri e ricordi e speranze il tutto mischiato insieme come in un mazzo di carte polverose, un intreccio in cui l'azione è pressoché nulla, una trama composta quasi esclusivamente da pettegolezzi e intrighi (it's Tudors baby), un mattone di oltre settecento pagine, dicevo: com'è possibile che sia così avvincente?
    Non c'è altra risposta, se non che la Mantel sappia il fatto suo. Immagina una strada, la descrive, la segue fino alla fine e incredibilmente sa anche dove porterà. Non sceglie Enrico o Anna o Caterina, non sceglie sua purezza Tommaso Moro. Il suo protagonista è Thomas Cromwell. Per costruire la sua psicologia, per dargli vita, deve rovesciare il mondo. Chi si lamenta della descrizione poco lusinghiera di sua purezza Moro non è in grado di camminare a testa ingiù nel mondo corrotto di Cromwell. Ciò che nasce e si sviluppa in quegli anni non è soltanto la riforma protestante in quanto disputa (sanguinaria e) religiosa. E' il mondo della finanza che stringe la sua morsa sul potere, lo fa sfruttando le necessità e i capricci della corte, muovendo popolino e gentiluomini e papisti ed eretici come pedine sulla scacchiera delle banche, della legge.
    Non è scacco al re, certo, ma un precedente per le partite dei secoli successivi.
    It's Evolution Baby

    Per quanto riguarda PKD invece... Beh per me qualsiasi cosa abbia fatto è oro, a parte Valis che ho mal digerito.

    Mi fai venire in mente un libro di Jonathan Lethem che si chiama Memorie di un artista della delusione. E' sostanzialmente una raccolta di topic autobiografici, tipo almanacco. C'è un capitolo interamente dedicato al suo rapporto con Dick (che si intitola: Voi non conoscete Dick) che è davvero troppo divertente. Ovviamente fa anche una disamina, seppur ironica, dei romanzi. Consiglio di leggerlo anche solo per quello.
     
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    Grazie per il consiglio, lo cerco!
     
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