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Titolo: Un animale selvaggio
Autore: Joël Dicker
Anno: 2024
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 448
Descrizione:
2 luglio 2022, due ladri rapinano una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno. La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici. Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che custodiscono cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità. Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.
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Ho un nuovo scrittore preferito.
Divorato nei miei viaggi in treno. Storia orcheatrata a dovere dove niente è fuori posto e tutti i pezzi si ricollegano alla fine senza sbavature. I personaggi non sono mai scontati e con mille sfumature che li rendono veri e godibili.
Non si rimane delusi.
5/5
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Mangianabbi
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No ma provvederò a breve.
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Io ho letto i suoi primi due libri e li ho trovati molto acerbi. Sul primo mi sono anche stupito ne abbiano fatto una serie TV visto che ho trovato la trama molto zoppicante. Ma vedo che continua a sfornare titoli e hanno molto successo. Dici quindi che devo dargli una seconda possibilità?
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A me è piaciuto molto.
Non ho letto altro, però quindi non posso giudicare la sua evoluzione come scrittore.
C'è chi mi ha detto che in certi romanzi si dilunga troppo, ma in questo non mi è proprio sembrato.
Mi hanno prestato L'enigma della camera 622. Vi saprò dire.
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Niente, ho realizzato che è un autore che non fa per me. Ho appena finito questo romanzo e l'ho trovato piuttosto piatto. Lo stile e la struttura narrativa non mi hanno convinto, questi salti di poche pagine al giorno della rapina mi sembrano molto forzati. Poi quando si arriva al finale, appare chiaro l'intento dell'autore e la motivazione dell'espediente che serviva a creare l'attesa. Personalmente ho trovato questo, così come i personaggi, le situazioni, ma soprattutto gli intrecci tra i vari personaggi, molto stereotipati. Non brilla per originalità, ma non è neanche pessimo, riesce comunque a creare una storia superficialmente credibile e coerente, all'interno del suo schema. Il problema è che o sono io molto pretenzioso o mi sono sempre imbattuto in opere migliori. Non ho trovato un miglioramento o peggioramento tra questo egli altri due libri che avevo letto, perché nel complesso non è un libro pessimo, ma gli mancano tante cose, perché ad uno sguardo d'insieme può anche starci, ma è pieno di difetti che, almeno ai miei occhi, lo rendono molto debole e poco coinvolgente.
Capisco che possa essere un genere che piaccia, ma personalmente trovo che ci siano tanti altri autori ben più validi. Io generalmente prendo sempre il thriller come un genere di evasione, puro intrattenimento da cui ho la sola aspettativa di divertirmi mentre lo leggo, non mi aspetto mai capolavori. Qui mi sono trovato spesso a forzarmi a continuare solo perché volevo togliermelo di torno il prima possibile, anziché perché fossi curioso di come andasse a finire.
Già che ci sono commento gli altri due che ho letto. Penso che La Verità sul Caso Harry Quebert potrà piacere anche più di questo, mentre Il Libro dei Baltimore è il meno interessante dei tre. Io a questo punto eviterò anche gli altri.
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Mi dispiace che non ti sia piaciuto.
Giudicarlo piatto mi sembra addirittura eccessivo. Ma i gusti sono gusti e se una storia non prende c'è poco da fare (se era una tortura come leggo tra le righe ci si può anche risparmiare di perdere tempo, a mio avviso) o da dire.
Comunque non è la prima volta che leggo recensioni totalmente discordanti su questo autore.
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Non lascio mai un libro a metà. Inoltre voglio sempre dare una possibilità di farmi cambiare idea fino all'ultimo. Comunque non è tra le cose peggiori che abbia letto, ma nel suo genere rimane nella media, sarà che sono io troppo esigente. Ma sarà questione di gusti.1
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8 replies since 5/4/2024, 17:01 58 views
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