Lascio che le cose mi portino altrove
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Premetto che non so perché mi sono trovata questo romanzo su kindle e in un momento di disperazione (nonsocheleggereaiuto) mi ci sono buttata a pesce.
Un romanzo scritto bene nella forma, ma che nella sostanza mi ha lasciato abbastanza meh.
La mossa dell'impiccato è un thriller ambientato nella Siena alla vigilia del palio, con un morto (ammazzato?) d'alto profilo: un banchiere di quelli capaci di nascondere scandali internazionali, con le mani in pasta in tanti di quegli affari loschi che lascia tanti dubbi sul mandante del presunto delitto: il nostro morto è stato artefice un'operazione rischiosa che ha causato il fallimento di tanti risparmiatori senesi, da cui è uscito immacolato; ha a che fare con le massonerie vecchie e nuove che muovono i fili di Siena; ha le mani in pasta con la mafia; è un collezionista spregiudicato e onnivoro di arte, preferibilmente rubata; ha tante di quelle amanti sedotte e abbandonate - e tutte sposate bene; tiene le fila di un acquisizione che ha portato la sua banca sull'orlo della bancarotta, nascosta con fior di tangenti a tutti i politici di tutti i colori... Chi potrebbe mai volerlo morto? In questo quadro indaga Amanda Garrone, con una pletora di aiutanti più o meno loschi e con metodi spesso anch'essi mafiosi, in maniera inaspettata e direi anche "fastidiosa". Chi si aspetta nel bel mezzo di un'indagine vedere dei poliziotti che sequestrano, torturano e costringono i loro indagati a parlare? L'autrice usa un linguaggio ricco, mescolando termini forbiti a elementi dialettali che lo rendono davvero interessante da un punto di vista strutturale e linguistico. E' ben descritto anche il paesaggio della Val d'Orcia, a me ben familiare, e la calura agostana delle strade bianche... Ma ahimé non di soli paesaggi e non di sole parole sono composti i romanzi... La storia, intrecciata in maniera a volte oscura, mette in scena forse troppe vicende, che visto il background del morto ci stanno tutte, ma danno la sensazione di davvero troppa carne al fuoco, al punto che tra tutte quelle possibili, alla fine la pista rivelatasi giusta è quella più "moscia". Insomma, dammi qualcosa di più di un fatto avvenuto nella preistoria! E quindi alla fine man mano che si delinea questo filone di indagini come giusto, diventa abbastanza una palla, perché perde la presa. Se vuoi raccontarmi QUELLA storia ok, raccontamela, ma condiscila meglio... Per cui da metà romanzo in avanti il thriller inizia a sgonfiarsi, aumentano le comparse utili per l'escalation di violenza - che è tutta e solo nella seconda metà del romanzo, e i personaggi che sembrano "buttati là" senza senso:
i bruti, la figlia, il tizio dei servizi segreti stesso che cavolo di motivo di esistere ha? Ma a ben vedere, anche Degan, che cavolo c'entra? O anche la storia dei bracconieri con cui si apre il libro, ma che senso ha? Mi vuoi far vedere le amicizie altolocate che rendono intoccabili alcuni personaggi? Non bastava la cena di gala?... Boh Per non parlare del finale precipitoso e inespresso, relegato a un capitolo e un epilogo affrettati che non riescono a "chiudere" propriamente la storia.
Quindi: due stelle. Amazon Publishing, ma poteva essere Newton Compton o cose così. Non una stella perché comunque stilisticamente ci può stare, è la storia che manca.
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