Vivere a spese degli altri. Elogio del parassitismo

~ Claudia Bordese

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    Titolo: Vivere a spese degli altri. Elogio del parassitismo
    Autore: Claudia Bordese
    Anno: 2009
    Editore: ‎ Blu Edizioni
    Pagine: 159
    Descrizione:
    Vivere a spese degli altri può essere moralmente discutibile ma, bene o male che sia, oltre la metà del mondo vivente ha optato per questo stile di vita? Il parassitismo è un metodo non convenzionale per procacciarsi risorse, anche se la sua massiccia diffusione tra i viventi lo rende la norma più che l'eccezione. Il parassita è subdolo, ambiguo, ingannevole, soprattutto ben nascosto. Ha scelto di ottenere nutrimento e riparo a danno di altri, e di farlo con perizia. Sfrutta ma non uccide, almeno non subito, e si lascia scoprire solo quando è ben insediato. L'intento di questo libro è portare alla ribalta il parassitismo, far conoscere al lettore un mondo di adattamenti estremi e di comportamenti molto poco convenzionali, mirati a ottimizzare un'esistenza che ha scelto come ambiente non il prato, il mare o la giungla, ma un altro essere vivente. Quali sono le ricadute sociali del parassitismo? Che rapporto c'è tra il parassitismo animale e quello dell'uomo? Ci si può difendere? Come farlo?


    Mi chiedo cosa si siano bevuti gli editori a pubblicare una cosa così, che definire saggio è ignominioso. Sembra un compito delle scuole medie, con pochissimi concetti ripetuti capitolo dopo capitolo dopo capitolo.
    Mi chiedo come gli sia venuto in mente di accettare la pubblicazione di una simile banalità. Non è di sicuro un testo di divulgazione nemmeno del tipo più semplice. Non fa altro che ripetere pochissime informazioni, con poche novità e qualche curiosità che chi è appassionato di curiosità e/o animali già conosce. Chissà se ripeto la stessa cosa un'altra volta e poi un'altra ancora, magari pubblicano anche me.
    Cercate un articolo su Wikipedia sul parassitismo e avrete le stesse informazioni di questo testo, scritte in maniera più concisa e magari ripetute una volta sola.

    La colpa è solo mia che l'ho letto dopo due mesi dall'acquisto e non posso effettuare il reso.
     
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    Allora, sul finale va leggermente a migliorare, ma ribadisco che ci sono tanti esempi ripetuti e tanti temi trattati con grande superficialità.
    L'autrice si concentra su vermi/vermazzi e insetti/aracnidi senza approdondire altri esempi per esempio tra i vertebrati. Il cuculo in copertina avrà dedicato un paragrafo, e altri esempi di parassitismo tra gli uccelli sono liquidati in una semplice menzione, senza entrare nel dettaglio. Riporto per intero il passaggio in questione.
    CITAZIONE
    Nel parassitismo di cova i genitori delegano a un'altra specie la fatica e soprattutto le spese per la cura della loro prole. Rappresentante più famoso è il cuculo, ma tale parassitismo è praticato anche dall'uccello vedova africano e dal molotro testabruna, passeriforme nordamericano. C'è un'interessante componente evolutiva dietro un simile comportamento, che molte madri non esiterebbero a marchiare come degenere. Esigere da altri le risorse per la crescita dei figli vuol dire risparmiare energie per generare un numero maggiore di discendenti e massimizzare così le possibilità di sopravvivenza dei propri geni. Non è pertanto casuale che gli uccelli dediti al parassitismo di cova depongano un numero di uova molto superiore e a quello di specie simili non dedite. Inoltre devono conoscere la posizione nel bosco dei nidi delle madri inconsapevolmente disponibili ad allevare la prole altrui, nonché il momento esatto in cui queste deporranno le loro uova, per parassitarne il nido quando la loro predisposizione a sfamare un essere implume è massima. Un comportamento forse discutibile ma che dimostra capacità mnemoniche e cognitive molto sviluppate.
    Fenomeno analogo è il cosiddetto parassitismo sociale....

    Cita anche le narcomeduse, unico esempio tra le meduse, ma anche qui non dice nulla di più.
    Inoltre "giusto per completezza" cita funghi e alcune piante, relegandoli a un capitolo di un paio di pagine ciascuno, sinceramente inutile e con argomenti anche abbastanza superati (vedi vischio).

    Il linguaggio assolutamente informale è un altro aspetto che sinceramente non apprezzo, vedi le "madri degenere" di cui sopra. Gli "scrocconi" (come vengono spesso chiamati) sono poi raccontati come dotati di grande "fantasia", e con molte osservazioni antropocentriche e abbastanza banali, come se avessero "scelto" di evolversi in un certo modo.
    Boh.

    Insomma, l'ho trovato estremamente frustrante, adatto probabilmente a chi ha zero cognizione in tal senso.

    E come ogni volta mi ripeto che devo smettere di leggere saggi naturalistici perché hanno rotto le palle con la loro iper-divulgazione.
     
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    Beh, se hanno pubblicato un libro che non gli è costato fatica perché di bassa qualità direi che hanno dimostrato il titolo del libro. Stanno vivendo a tue spese :]
     
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2 replies since 14/1/2023, 15:54   45 views
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