Leviatano, ovvero la balena

~ Philip Hoare

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    Titolo: Leviatano, ovvero la balena
    Autore: Philip Hoare
    Anno: 2013
    Editore: Einaudi
    Pagine: 432
    Descrizione: Una cosa è certa: poche altre creature hanno solcato l'immaginario umano in modo altrettanto profondo, duraturo e seducente della balena.
    Da Giona a Pinocchio, dal Leviatano di Hobbes al Moby Dick di Melville, questo strano personaggio ha da sempre popolato i nostri sogni e le nostre piú ancestrali paure.
    Ma i grandi cetacei, misteriosi animali degli abissi, sanno altresí stupirci con giochi gioiosi e cerimonie maestose, prima di mostrare la coda, sbattere le grandi pinne e nuotare liberi per il mondo.
    «C'è mancato poco che nascessi sott'acqua»: poco prima del termine della gravidanza i genitori di Hoare visitano un sottomarino, e mentre la madre sta scendendo la scaletta per andare sottocoperta è presa da improvvise doglie e rischia di far nascere il figlio sotto il pelo dell'acqua. Forse è questo curioso incidente il motivo della personale passione dell'autore per le balene e i cetacei in genere. O forse, e piú semplicemente, anche lui è preda della seduzione di questi maestosi sovrani del mare, «mostri» che da sempre affascinano l'uomo e che hanno lasciato traccia nelle opere d'arte, nei romanzi, nelle favole e nei sogni. Sono creature bellissime ma anche aliene, capaci di incarnare gli aspetti piú brutali e misteriosi della natura e di rappresentare appieno l'«altro da noi».
    Una balenottera, ad esempio, ha il cervello piú grosso del mondo, un cuore che batte dieci volte in un minuto e una fisiologia meravigliosamente adattata alla vita marina, tanto che non ha bisogno di bere acqua dolce. Le balene sono state miniere di materie prime, in grado di soddisfare quasi tutti i nostri bisogni: le loro interiora si sono trasformate in corde di racchette, corsetti per signore, tasti di pianoforte; l'olio di balena si trovava nella margarina, nel linoleum e nel sapone, e prima dell'avvento dell'elettricità, ha illuminato per anni le notti dell'uomo. I cetacei erano simboli di ricchezza e potere: la corona britannica era consacrata con l'olio di balena, e un dente di balena istoriato con il sigillo presidenziale accompagnò Kennedy nel suo ultimo viaggio. La moglie l'aveva acquistato come regalo, ma il presidente non fece in tempo a vederlo e la sera prima del funerale Jacqueline lo mise nella bara del marito. Un gesto d'affetto e dal forte valore simbolico, che rimandava ai re medievali sepolti con i simboli del potere, come talismani che riflettevano il valore di chi li aveva posseduti. Partendo di volta in volta da un aneddoto, una storia, un ricordo personale, una pagina di libro epico o sacro, un esperimento scientifico o una esplorazione geografica, Hoare ricostruisce con maestria mondi interi, scoperte meravigliose nello spazio e nel tempo (e soprattutto in mare). Leviatano è un libro da godere pagina dopo pagina, una narrazione che istruisce, stupisce, ricorda. Ed è, come tutti i grandi romanzi di avventura, un invito al viaggio, reale e metaforico.
     
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    Sono più o meno a metà del libro. Sono contenta di aver scelto di leggerlo insieme a Moby Dick perché la descrizione in quarta di copertina è piuttosto fraudolenta. Il libro di per sé è interessante, tuttavia i 3/4 di esso riguardano Melville, la sua vita, i riferimenti che hanno portato alla stesura della sua opera più famosa, il mondo della baleneria che ha conosciuto. Alterno questo saggio al libro di Melville e il risultato è accrescere l'epicità del suo volume (per quanto non lo consideri proprio un libro digeribile, anzi piuttosto convoluto e con digressioni pesanti). Ne risulta che le balene non siano esattamente il fulcro del libro, o lo siano in maniera piuttosto indiretta, cosa che mi ha lasciata con un certo disappunto per come era stato presentato. Mi aspettavo una sorta di divulgazione più naturalistico-scientifica sui cetacei, con excursus sui vari tipi di balene, e il loro posto mitologico e simbolico nella letteratura e nelle credenze del mondo, aspetti che rimangono più in secondo piano. In realtà forse è meglio così, anche perché l'autore è più un uomo di lettere e vista anche la delusione che provo ultimamente verso i saggi a tema scientifico (anche e soprattutto quelli scritti da scienziati). E' probabile che, se la quarta di copertina avesse promesso ciò che il libro è realmente, forse non lo avrei nemmeno acquistato. Pur non coinvolgendomi pienamente (ma ultimamente temo di avere qualche problema con la saggistica), lo considero un approfondimento interessante e ben strutturato. Rimane il fatto che chi ha scritto la descrizione del libro andrebbe esiliato su una baleniera perché mi sento fregata (no, non la nave, proprio turlupinata).

    CITAZIONE
    Da Giona a Pinocchio, dal Leviatano di Hobbes al Moby Dick di Melville, questo strano personaggio ha da sempre popolato i nostri sogni e le nostre piú ancestrali paure.

    Fino ad ora di Giona, Pinocchio e Leviatano di Hobbes solo una vaga traccia

    CITAZIONE
    Ed è, come tutti i grandi romanzi di avventura, un invito al viaggio, reale e metaforico.

    :=/: :=/: :=/:
     
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    Finito! Arrivata al termine del libro, effettivamente posso dire che a metà, esattamente qualche pagina dopo aver scritto la recensione parziale qui sopra, lo spazio dedicato a Melville cala. Non so se sia meglio così, però, perché il viaggio prosegue verso la baleneria post ottocentesca, e, con la descrizione di arpioni esplosivi, tecnologie moderne, motori a scoppio e guerre mondiali, si fa esponenzialmente più doloroso, con massacri con cifre veramente da capogiro. Fa veramente impressione. Soprattutto pensando alla mole degli animali, all'immensità dell'oceano, e a ciò che ne è rimasto: pochi esemplari di qualche specie sull'orlo dell'estinzione.
    Nel complesso però ho letto un buon libro, era un po' che non mi capitavano di interessanti di non-narrativa. Ho molto apprezzato che la presenza dell'autore si senta poco, principalmente all'inizio e alla fine. Uno dei primi motivi per cui non sopporto più la non fiction, è che diventa una vetrina per il display delle esperienze degli autori, e francamente non ne posso più. Qui la presenza è più... discreta. A parte la parte della nuotata con i capodogli, ma immagino susciti sensazioni quasi mistiche: glielo posso perdonare.
     
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2 replies since 25/9/2022, 14:14   37 views
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