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Titolo: Le origini del male
Autore: You-jeong Jeong
Anno: 2019
Editore: Feltrinelli
Pagine: 281
Descrizione:
Hyu-min si sveglia una mattina nel proprio letto e scopre di essere ricoperto di sangue. Non solo il suo corpo, ma tutta la stanza ne è imbrattata. Lui non ricorda quasi niente della notte appena trascorsa, solo di essere uscito a correre per distendere i nervi. O meglio, di essere sgattaiolato fuori di casa visto che sua madre è meglio non sappia delle sue scappatelle notturne. Hyu-min ha ventisei anni e vive con lei e il fratello adottivo Hae-jin in un appartamento all'ultimo piano di un residence di Gundo, nella moderna periferia di Seul. Da quando sono morti in un incidente d'auto il padre e il fratello maggiore, Hyu-min è sottoposto a una terapia di psicofarmaci che tiene a bada l'epilessia di cui soffre, ma provoca terribili effetti collaterali: emicranie atroci, acufene, attacchi di rabbia. E vuoti di memoria. Ecco perché non ricorda cosa sia successo per essere ricoperto di sangue. Hyu-min esplora l'appartamento e trova in salotto il cadavere della madre, con la gola tagliata. A questo punto, comincia a ricostruire gli eventi della notte precedente e, quando un orecchino di perla mai visto prima scivola fuori dalla tuta indossata per correre, Hyu-min è terrorizzato.
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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.- Group
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Credo di avere anche questo....almeno, lo avevo cercato.
Ma, per ora, non mi accodo.. -
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Avevo letto una recensione molto positiva e l'ho preso in biblioteca. Ne sono rimasto molto deluso. Non mi ha preso né lo stile né la tematica, che sa di già visto. Nella media, forse ne conservo un brutto ricordo per via delle alte aspettative. . -
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Io lo sto leggendo per il giro del mondo così depenno una delle due Coree. . -
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A me invece non è dispiaciuto, forse perchè non avevo aspettative. Un po' lento e all'inizio si fa fatica a ingranare, ma poi si destreggia bene e tiene un buon ritmo fino alla fine.
E' una storia raccontata a ritroso attravreso gli occhi distorti dai farmaci del protagonista e attraverso i suoi ricordi uniti a quelli della madre letti attravreso un diario.
E' tutto vissuto in prima persona quindi non possiamo fare a meno di entrare nella testa dell'assassino che conosciamo già fin da subito. Quello che manca sono i frammenti che ci portano all'atto violento che come un puzzle si ricompongono man mano che la storia si svolge.
Per me è un 3,5 su 5..