Alt er Tabt
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Titolo: La Leggenda dei Giocolieri di Lacrime Autore: László Darvasi Anno: 2020 Editore: Il Saggiatore Pagine: 656 Descrizione: Ambientato in un'Ungheria lacerata in tre parti, durante i centocinquant'anni dell'occupazione ottomana tra il XVI e il XVII secolo, La leggenda dei giocolieri di lacrime è un romanzo visionario che mescola storia e letteratura, oralità e azione. Una favola grottesca in cui la violenza più reale convive con la magia e il soprannaturale, e in cui i cadaveri degli uccisi danzano accanto ai talami dei nuovi amanti. [la parte successiva della quarta do copertina la metto sotto spoiler perché anticipa eventi e personaggi del romanzo che vengono presentati oltre la metà, non sono elementi fondamentali ma odio gli spoiler di ogni tipo]
Cinque anime misteriose percorrono giorno dopo giorno una terra desolata, figlia di una lunga guerra. Hanno lasciato le loro case vuote e in silenzio sono diventati saltimbanchi, giocolieri di lacrime: dai loro occhi sgorgano a comando sangue, miele, ghiaccio, schegge di specchio, miracoli; sul loro carro sgangherato sventola dipinta una grande lacrima del blu più blu che ci sia. Ovunque passino portano in egual misura speranza e disperazione, prodigi e maledizioni, la vita e la morte. Attorno al loro spettacolo, come guidati da un identico incanto, si radunano uomini e donne dalle storie straordinarie, da Irina Schiaccianoci, il cui sesso è in grado di frantumare qualunque oggetto, al nano giramondo Velemir Pep, da Ferenc Pilinger, il cui pene è scomparso dopo aver ucciso un uomo, a Borbála, la strega delle paludi. Il loro tragitto disegna un quadro di malìa attorno alle forche delle esecuzioni pubbliche.
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Ho appena terminato la lettura di questo romanzo. Mi è piaciuto. Stranamente ci ho messo più di due mesi a leggerlo (l'ho anche restituito e ripreso dalla biblioteca e nel mentre ho letto e ascoltato altri titoli). È un libro particolare, composto da tanti personaggi, tante storie, tanti aneddoti e intrecci che a loro modo si radunano attorno ai cinque giocolieri del titolo. Un romanzo interessante anche per la sua ambientazione storica, vengono citati personaggi, eventi e città realmente esistite, prova ne sono le numerose note che testimoniano gli antichi nomi ora cambiati col passare del tempo. Sono tante storie che si intrecciano con la Storia, frutto di una fervida immaginazione, senza alcun tipo di censura etica o morale, che descrive con crudeltà e a volte ingenuità, eventi fantastici e fantasiosi che però spesso fanno riflettere su quanto certe realtà non siano meno atroci. Una lettura interessantissima anche se piuttosto ostica. L'aver impiegato due mesi per terminarlo non mi stupisce, a volte ci si perde in mezzo a tante sottotrame, tanti personaggi e tanti nomi non facili da pronunciare, seppur ancora europei e non troppo distanti dall'Italia, almeno geograficamente.
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