Tenebrae (Publio Aurelio Stazio #13)

~ Danila Comastri Montanari

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    Biting's excellent.
    It's like kissing.
    Only there's a winner.

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    Titolo Tenebrae
    Autore Danila Comastri Montanari
    Serie Publio Aurelio Stazio #13
    Genere giallo, storico
    Paese Italia
    Lingua italiano
    Prima edizione 2005
    Editore Hobby & Work
    Pagine 303
    Trama
    Pensate alle antiche domus romane, alle strade maleodoranti e ai vicoli labirintici di una città dove le uniche fonti di illuminazione sono i funalia, torce di resina che gettano una luce stenta su uomini e cose. Pensate all'ombra, alla penombra, all'oscurità che cala ogni giorno sull'Impero più grande e potente della terra. Pensate all'ansia, alla tensione, al sottile senso di inquietudine che la notte porta sempre con sé... E adesso pensate a un assassino (o forse più di uno) che nell'oscurità trova il suo elemento naturale, muovendosi nel buio come un pesce nell'acqua. E ancora, pensate a quella sottile linea d'ombra che talvolta, ma solo talvolta, separa la razionalità dalla follia omicida. E infine pensate alla paura, al mistero, al delitto; alla presenza del male e alla necessità che qualcuno - magari un detective in toga e laticlavio di nome Publio Aurelio Stazio - vi si opponga con tutte le sue forze, in nome della verità e della giustizia, e senza rinunciare a un pizzico di sana ironia epicurea...

    ¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥


    Un giallo a episodi perfettamente strutturato.
    Ogni indagine, autoconclusiva, si incastra perfettamente con le altre e il povero Publio Aurelio si trova - casualmente come al solito - coinvolto in intrighi ed omicidi.
    Continuo ad essere perplessa dalla continuità storica... prima o poi dovrò decidermi a prendere fuori tutti i libri e leggere le date in cui sono ambientati.
    Infatti, mentre in Olympia. Indagine ai Giochi ellenici (il precedente nella lista) Castore era ancora schiavo, qui è tornato servo sì, ma manomesso.
    Compare Paride, che già da tempo non veniva più citato, e fanno la loro comparsa anche altri personaggi minori già conosciuti in altre indagini.
    Nel complesso le storie sono divertenti ed interessanti, forse la velocità del racconto e non del romanzo lungo, ha permesso di suddividere i misteri evitando il calderone di intrigo su intrigo che capitano di solito.
    Il solo applauso a Castore, più in forma che mai!

    Dopo tredici anni dalla prima lettura il commento e il giudizio non variano. Forse i racconti, più che un'unica storia con mille sottotrame, sono la forma migliore per Publio Aurelio.


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