I demoni di Wakenhyrst ~ Michelle Paver

Libro del... 2021 dal 1 febbraio

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    Titolo: I demoni di Wakenhyrst
    Autore: Michelle Paver
    Anno: 2020
    Editore: Neri Pozza
    Pagine: 308
    Descrizione:
    A Wakenhyrst, un minuscolo borgo del Suffolk, sorge Wake's End, un maniero dai tetti dissestati spruzzati di licheni arancioni e dalle finestre che si fanno a stento largo tra l'edera. Un posto fuori dal tempo, reso ancora più tale dalla Palude di Guthlaf, la landa selvaggia e intrisa d'acqua che circonda la tenuta. A Wake's End, un tempo, vivevano Edmund Stearne, ricco proprietario terriero e stimato storico, e sua figlia Maude. Ma nel 1913 la sedicenne Maud Stearne vide il padre scendere i gradini con un punteruolo da ghiaccio e un martello da geologo e massacrare la prima persona che gli capitò a tiro nel modo più assurdo e raccapricciante. Internato in un manicomio, Edmund Stearne dedicò il resto della sua vita alla realizzazione di tre sbalorditivi dipinti. Opere che paiono uscite da un incubo: grottesche, macabre, malvagie... Opere che celano la chiave dell'omicidio? Nel 1965, per rispondere a questa domanda, la storica dell'arte Robin Hunter decide di contattare e interrogare l'ormai anziana Maude. La ricerca della risposta, tuttavia, trascina con sé altre domande. I fatti del 1913 hanno forse a che fare con il rinvenimento di uno spaventoso dipinto medievale chiamato l'Apocalisse, scoperto da Edmund nel camposanto di Wakenhyrst? E i diavoli raffigurati nella pala... sono loro la causa dell'inspiegabile e improvvisa perdita di senno dell'irreprensibile e stimato storico? O a farlo precipitare nel baratro della follia sono stati invece i demoni del suo passato?
     
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    Letto il primo terzo di questo romanzo. È evidente la necessità dell'autrice di raccontare la condizione della donna all'inizio del secolo scorso e da quel punto di vista la lettura è interessante. Di horror o thriller finora praticamente niente, ma se all'inizio ero perplesso al momento direi che va molto bene così. Ora vedremo il prosieguo.
     
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    Iniziato oggi, in occasione delle terapie per il piede.
    Mi fa tanto pensare a Abbiamo sempre vissuto nel castello della Jackson.
    Ma sono solo all'inizio.
     
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    Niente da dire, ero partito con un pizzico di preoccupazione perché con l'horror non si sa mai cosa può capitare... Invece il romanzo si fa leggere bene. Mi è piaciuta la scelta del mezzo, un po' draculesca come l'ho definita altrove, e d'altra parte il gotico è il genere di riferimento, mi è piaciuta l'ambientazione fisica e anche quella storica e anche tutti i riferimenti a opere e pratiche medievali. Forse il ritmo risulta un po' altalenante, ma non ho mai perso di interesse, quindi complimenti alla Paver e buona lettura!
     
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    Io sono a metà... la situazione è un deja-vu continuo, ma non capisco ancora dove vuole andare a parare...
    Devo ammettere che, pur non sopportando tutti i personaggi, sono curiosa di vedere come procede.
     
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    C'è molto poco horror nella storia narrata da Michelle Paver, ma molto terrore, in perfetto stile edoardiano, con un senso di paura dato da quello che immaginiamo (noi e i personaggi) più che in quello che viene mostrato.
    La vicenda de I demoni di Wakenhyrst è narrata da più voci, tutte inaffidabili e tutte convinte di quello che raccontano.
    Abbiamo Maud Stearne, figlia maggiore dello storico Edmund Stearne, uomo interessato solo a se stesso e alla sua opera magna, la traduzione e l'esegesi delle opere e della vita di una mistica locale, vissuta durante la grande peste.
    Lei è la voce narrante principale, affiancata dalla voce del padre e del suo progressivo delirio, appuntato diligentemente in alcuni taccuini che, con il passare del tempo (e un piccolo aiuto esterno), dettagliato la sua discesa nella follia.
    Maude passa dall'ammirazione nei confronti del padre all'odio più feroce. Per quelli che ha fatto alla madre, a lei stessa e a quelli che lei ama e noi lettori seguiamo la sua progressiva presa di posizione, così come assistiamo, prevedendo in parte, la fine ingloriosa del padre.
    Ma i veri protagonisti della storia sono la palude e le sue leggende, cariche di creature misteriose, forzatamente demoniache per la mente chiusa e bigotta degli abitanti del posto, e un'antica pala d'altare, che rappresenta una visione paludosa del diavolo e dell'inferno.
    Tutto ha una spiegazione logica alla fine, tranne quei piccoli dettagli che vanno a scardinare le certezze e lasciano quel piacevole dubbio che, in realtà, qualcosa di strano esista veramente.

    Pur sapendo dall'inizio quello che sarebbe avvenuto e, una volta inquadrati i personaggi, prevedendo quello che sarebbe accaduto nel frattempo, la scrittura della Paver ti accompagna nella lettura e ti tiene legato, mantenendo alto l'interesse.
    Interessante anche la postfazione, dove l'autrice offre al lettore la genesi del romanzo e, a chi interessato, vari spunti da seguire riguardo le opere e i luoghi che hanno dato vita all'idea del romanzo.



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    Anche a me è piaciuto, anche da non amante del genere. Ho trovato soltanto non necessaria la cornice in cui è stata inserita la storia, ambientata cinquant'anni dopo rispetto alle vicende.
    Nonostante non gradisca solitamente la narrazione epistolare o in forma di diario, anche la parte del taccuino si fa seguire bene fino alla fine.
     
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    Finalmente l'ho finito anch'io. Lettura intrigante e come detto da molti di orrifico c'è veramente poco, ma non è un punto a suo sfavore considerato che si fa leggere bene (anche se i deliri del padre di Maud li ho visti forse troppo dilungati. A un terzo della fine, tutto accade un po' a precipizio e
    la rivelazione dell'aborto di Maud
    proprio ha stonato su tutto. L'autrice poteva evitare senza togliere niente alla trama.
    Avrei preferito anche dare più spazio alle decorazioni pittoriche: sia l'Apocalisse che il trittico di Sterne, anche questi un po' troppo liquidati nell'insieme.
    Tutto sommato ha funzionato bene e l'obiettivo di tenere l'attenzione fino all'ultima pagina è stato raggiunto.
    Anche per me è un 4 su 5.
     
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