Lamento di Portnoy

~ Philip Roth

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    Titolo: Lamento di Portnoy
    Autore: Philip Roth
    Anno: 1969
    Editore: Einaudi
    Pagine: 220
    Descrizione: Audace. Illuminate. Iconico. Un libro che ha cambiato per sempre la letteratura mondiale. Quando uscì in America, nel 1969, fu come una detonazione. Oggi le parole di Portnoy, la sua critica sferzante alla sua stessa classe sociale, riecheggiano ancora tra gli scaffali di tutte le librerie del mondo. Corrodendo e costruendo, come un enzima.

    Alex Portnoy ha trentrè anni ed è commissario aggiunto della Commissione per lo sviluppo delle risorse umane del Comune di New York. Nel lavoro è abile, intransigente, stimato. Il libro riporta il monologo di Alex che, dall'analista ripercorre la sua vita per capire perché è travolto dai desideri che ripugnano alla "mia coscienza e da una coscienza che ripugna ai miei desideri".



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    Lo ammetto, non conoscevo Philip Roth. Addirittura a volte lo confondevo con Joseph (anche lui in coda di lettura ma non ho mai letto nulla). Complice un abbonamento in super offerta su storytel mi sono ritrovato alla ricerca di un titolo da ascoltare nel loro (non troppo fornito) catalogo e mi sono imbattuto in due nomi di cui avevo sentito parlare: Philip Roth, appunto, e Luca Marinelli. Per puro caso mi lancio in questo ascolto senza troppa convinzione. Stasera dopo una settimana di ascolto giornaliero ho terminato l'audiolibro. Sono a dir poco entusiasta di tutto. Roth non lo avevo mai letto, non sapevo di cosa parlasse questo titolo e non so se è stata una buona scelta per iniziare, però mi sono ritrovato in un romanzo decisamente al di là del mio genere, psicanalisi e sessualità a tutto spiano, che è riuscito a incuriosirmi, divertirmi e catturarmi senza mai pensare "caspita, è troppo eccessivo". Eppure lo è eccome, eccessivo. Ho apprezzato tantissimo lo stile, la narrazione e la struttura del romanzo. Ma il valore aggiunto, che mi ha forse convinto ancor di più, è stata l'interpretazione di Marinelli che posso dire essere eccezionale soprattutto abbinata a questo libro in cui è riuscito, secondo me, a rendere perfettamente lo stato d'animo del narratore, si riusciva quasi a sentirsi lì accanto al lettino dell'analista. Fenomenale. Non mi capita spesso di rimanere positivamente colpito, generalmente rimango abbastanza neutrale nei giudizi, quindi quando mi capita ci tengo ad esprimere grande entusiasmo come in questo caso. Non so se è dovuto all'accoppiata con Marinelli ma devo dire che questo romanzo, che se mi avessero raccontato la trama avrei scartato quasi sicuramente, mi è piaciuto molto e non penso che il commento in descrizione in cui dice che ha cambiato la letteratura mondiale sia esagerato. Ascoltando Marinelli leggere Roth ci ho ritrovato molti autori moderni che provavano a scimmiottare il suo stile, uno su tutti, Palahniuk, che spesso indugia nello scurrile e nel trasgressivo, ma difficilmente qualcuno è riuscito ad eguagliare la finezza di Philip Roth. Insomma, un romanzo di cui mi stupisco io stesso di parlarne bene, spero che continuando a leggere altri titoli di Roth consoliderò tale opinione su questo autore. E complimenti a Marinelli.
     
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    detto anche l'impanicato

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    Il mio primo impatto con Roth, questo Roth, non è stato dei migliori. Con Pastorale americana non è andata benissimo. Ma visto il tuo commento sarei portato a dargli una seconda opportunità, me lo procuro.
     
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    Ti consiglio vivamente l'audiolibro di Marinelli, secondo me aggiunge molto la sua interpretazione.
     
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2 replies since 13/1/2021, 00:50   19 views
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