La leggenda del sesto uomo (Svalbard #2)

~ Monica Kristensen

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    Titolo La leggenda del sesto uomo
    Titolo originale Kullunge
    Autore Monica Kristensen
    Serie Svalbard #2
    Traduttore Maria Valeria D'Avino
    Genere thriller
    Paese Norvegia
    Lingua Norvegese
    Prima edizione 1987
    Edizione italiana 2013
    Editore italiano Iperborea
    Pagine 288
    Trama
    Sulle isole Svalbard è calato l’inverno polare. Un uomo si nasconde nella penombra che ha inghiottito Longyearbyen per spiare i bambini della scuola materna. Quel giorno la piccola Ella scompare. Com’è possibile? Niente del genere è mai successo nella pacifica cittadina artica, minuscola capitale di uno dei luoghi abitati più a nord della terra, dove tutti si conoscono e non esistono segreti. Ma anche il padre Steinar è sparito nel nulla: che l’abbia rapita? Vittima o colpevole? Comincia così un’indagine che attraversa le bianche distese dell’Adventdal e i ghiacci mobili del fiordo per addentrarsi nei cunicoli della miniera di carbone attorno a cui gravita la vita dell’isola. Un viaggio autentico ma ricco di mistero in questa piccola comunità abituata a difendersi dagli orsi polari e inseguire bracconieri di renne, ad affrontare “il pozzo buio e profondo” della notte artica e le oscure viscere della montagna del carbone. Lì si annida quella paura antica di cui nessuno parla, ma che da sempre allunga le sue ombre, le sue minacce e le sue leggende su tutta la valle.

    ¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥


    Sono arrivata alle Svalbard per colpa di una una sfida di lettura.
    Conosco poco queste isole, escludendo le citazioni che vengono fatte nei vari diari di esplorazione artica, e qualsiasi cosa avessi deciso di leggere sarebbe stata fonte di novità.
    Monica Kristensen, con un curriculum scientifico e da esploratrice di tutto rispetto, ha scritto sia saggi che thriller e ho scelto la seconda produzione.
    La leggenda del sesto uomo è il secondo volume di una saga ambientata sulle isole Svalbard, il primo (Hollendergraven) non è stato tradotto in una lingua da me conosciuta, quindi la scelta è stata quasi obbligata e favorita dalla trama, apparentemente interessante.

    Non si sente la mancanza di informazioni, il primo caso viene citato ma non è fondamentale e, nel corso della lettura, vengono presentati quasi tutti gli abitanti della città dove si svolge l'azione, fornendo alla storia un'atmosfera da soap opera che a volte risulta ripetitiva e fuori luogo.
    Ci sono varie sottotrame. Dalla principale, la sparizione della bambina e del padre, ai problemi di corna di due vicini, alla delusione di essere estromessa dall'organizzazione di una festa tradizionale per un'altra, al passato da minatore dello sbandato del villaggio, fino al bracconaggio e contrabbando.
    Tutto è collegato, come tutti sanno tutto di tutti nella città artica, tranne quello che potrebbe aiutare le autorità.
    Inframezzata alla trama gialla e alla soap c'è la storia delle Svalbard e delle sue miniere di carbone, con qualche accenno alla vita e ai rischi di chi nelle gallerie sotterranee ci lavora.
    Parte interessante, ma che non aggiunge nulla al resto della storia, se non per farci conoscere parte dei personaggi che si muovono nella lunga notte artica.
    Per complicare le cose in una storia dall'esito già telefonato dalle prime pagine abbiamo un continuo andare avanti e indietro nel tempo, con vari flashback sia di mesi che di poche ore precedenti ai fatti principali. Ci sono le date, all'inizio di ogni capitolo, ma a volte mi sono ritrovata a dover controllare quando mi trovavo.
    Nel complesso La leggenda del sesto uomo è stato deludente su molti fronti. La parte gialla, delineata nei fatti già a metà libro. La parte di soap, che mette in gioco tanti personaggi, collegati ai fatti principali per un dettaglio, e troppo ripetitiva. La parte legata alle miniere a ai minatori, che sarà servita all'autrice per dilettarsi nelle spiegazioni storiche e scientifiche dei campi a lei cari, ma che lunga solo il brodo senza servire ad altro.
    Ammetto che, nel complesso, le spiegazioni storiche sono state interessanti, forse mi serviranno come promemoria per una delle prossime letture non di genere.



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