Doctor Who: Master (Big Finish Monthly Range #49)

~ Joseph Lidster

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    Titolo Doctor Who: Master
    Autore Joseph Lidster
    Serie Doctor Who
    Genere audiodrama, fantascienza
    Paese U.K.
    Lingua inglese
    Prima edizione 2003
    Editore Big Finish Production
    Trama
    Many years ago, on a dark and stormy night, the disfigured and enigmatic Doctor John Smith invited his closest friends, Inspector Victor Schaeffer and his wife, Jacqueline, to a dinner to celebrate his birthday. A few hours later all the occupants in that house had been changed some were dead, others mentally scarred forever by the events of that night.
    So, what happened to the distinguished dinner guests on that evening? Perhaps, we'll never know. But two clues have led to much speculation found outside the study window, a charred umbrella with a curved red handle and found inside the house, a blood-stained copy of Stevenson's The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde.
    For one person, this night represented an ending: an ending to one thousand years of darkness and an ending to ten years of light.
    But, for everyone else, is there no ending of this one night of Hell?

    ¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥



    Ad un passo da Doctor Who: Zagreus, dopo Doctor Who: Omega con il quinto Dottore e Doctor Who: Davros con il sesto, arriviamo al settimo Dottore e al nemico per eccellenza: il Maestro, nella versione crispy di Geoffrey Beevers, prima di indossare il padre di Nyssa in Doctor Who and the Keeper of Traken.
    Pur trovandoci in una colonia terreste, in un periodo imprecisato, l'atmosfera è pesantemente vittoriana e, per certi versi, mi ha ricordato Doctor Who: The Chimes of Midnight.
    Siamo alle prese con un misterioso Dottor John Smith, terribilmente sfigurato e con una terribile amnesia... nonostante siano passati dieci anni da quando i suoi ospiti per la serata l'hanno trovato, ancora non ricorda nulla.
    Una sorta di mistero della camera chiusa nel quale i quattro protagonisti della vicenda, oltre al Maestro/Dottor Smith (non è uno spoiler, interpretato da Geoffrey Beevers in un audio intolato Master non poteva essere nessun altro) troviamo i coniugi Schaeffer (ispettore lui e benefattrice lei) e la domestica Jade, sono testimoni e vittime di fatti che vanno oltre la loro comprensione.
    In parallelo abbiamo il settimo Dottore intento a raccontare la storia del gruppo descritto sopra a un misterioso assassino.

    Non è possibile raccontare la storia senza fare spoiler, se non affermando che anche questo audio contiene molti elementi che Moffat sembra aver ripreso nel rapporto tra il dodicesimo Dottore e Missy, creato per la decima stagione della nuova serie.
    Come già avvenuto in Davros, anche con il Maestro riviviamo eventi legati all'infanzia dei due Time Lord, eventi che entrambi sembrano aver dimenticato ma che hanno segnato irreparabilmente il loro futuro.
    Da qui,
    per parlare del patto fatto dal Dottore con Morte e dello splendido risveglio del Maestro dallo stato di amnesia regalatogli dal Dottore, nel tentativo di fargli vivere qualche anno come una brava persona, godendo del bene fatto e non come pedina della Morte stessa, risveglio che dimostra come la vera natura del Maestro non possa contemplare bontà e sacrificio, se non costretto da forza maggiore e contro la sua volontà.
    Con Morte, come rappresentante degli Eterni, ho avuto qualche problema... ma non per la presenza di una personificazione di un essere trascendentale, ne abbiamo visti altri nel corso della storia del Dottore, quanto per la sovrapposizione con la Morte creata da Neil Gaiman, con un carattere e comportamenti nettamente diversi.
    Ma, nell'ottica dell'universo del Dottore, Morte è perfettamente in linea con gli altri suoi colleghi già incontrati, dai Guardiani del Tempo agli Antichi fino ai recenti Zellin e Rakaya (gli esseri immortali di Can you hear me?.


    Nel complesso una storia ricca di dialoghi ma con poca azione (sembra una costante in questi primi tre capitoli della quadrilogia).
    Geoffrey Beevers si conferma un ottimo interprete e Sylvester McCoy non delude come al solito.

    Non resta che Zagreus.



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