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Titolo La lunga oscura pausa caffè dell'anima
Titolo originale The Long Dark Tea-Time of the Soul
Autore Douglas Adams
Serie Dirk Gently #2
Traduttore Marco Paggi, Dida Paggi
Genere Fantasy, fantascienza, humor
Paese U.K.
Lingua Inglese
Prima edizione 1988
Edizione italiana 2011
Editore Mondadori
Pagine 273
Trama
Il secondo capitolo delle avventure del "detective olistico" Dirk Gently che si trova invischiato in un pericoloso intrigo internazionale. Tutto inizia in un aeroporto londinese con un misterioso personaggio che tenta di imbarcarsi sul volo per Oslo. Chi è? E cos'ha a che fare con l'esplosione in un impianto nucleare? L'effervescente fantasia di Adams trascina il lettore in un fantasmagorico viaggio tra le antiche divinità nordiche, Odino in testa, svelando i difficili legami familiari tra questi e Thor, il patto diabolico stretto con due ricchi signori inglesi, e quanto sia difficile essere immortale e non avere più nessuno che ti adori.¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥
Un voto basso per Douglas Adams, ma la colpa è di una concomitanza di cause che non mi hanno fatto godere appieno il secondo capitolo delle avventure di Dirk Gently.
Rispetto aDirk Gently's Holisitic Detective Agency, The Long Dark Tea-Time of the Soul mi è sembrato meno funzionale.
La lettura, eseguita da Douglas Adams in persona, non evidenziava gli stacchi dei cambi di scena e non è stato facile capire quando cambiava il soggetto del capitolo. Inoltre l'avere interrotto la lettura per quasi un mese (ascolto gli audio durante il tragitto casa/lavoro ed ero in ferie) non ha favorito l'immersione.
Conoscevo la storia, abbastanza da trovare il pantheon nordico di American Gods quasi una citazione, ma non l'avevo mai letto.
Dovrò riprenderlo in mano, in forma scritta o ascoltando una drammatizzazione, per dargli qualche stelletta in più.
3 / 5
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È l'unico libro della saga che ho letto. L'ho trovato gradevole ma non eccezionale. Adams ha buone idee ma non mi convince mai del tutto, neanche La Guida mi ha entusiasmato fino in fondo. Però anche se non ricordo praticamente nulla della trama devo dire che ne conservo un ricordo a sensazione abbastanza positivo. . -
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Rispetto al primo Gently, dove la storia aveva una trama (per quanto assurda), qui mi sono sembrati una serie di sketch tenuti assieme da un labile filo conduttore.
Divertente nel complesso, ma senza una vera soluzione soddisfacente.
Poi è solo colpa dello stile di lettura di Adams e del fatto che ho fatto lunghe pause... proverò con una drammatizzazione, prima di leggerlo su carta..
