Resoconto

~ Rachel Cusk

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    detto anche l'impanicato

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    Titolo: Resoconto
    Autore: Rachel Cusk
    Anno: 2018
    Editore: Einaudi
    Descrizione: «Un libro di rara bellezza cui continuo a pensare da quando l'ho letto sei mesi fa».
    Kazuo Ishiguro

    «Chiusa l'ultima pagina, hai la sensazione che qualcuno ti abbia rivelato la verità raccontando tutto e niente al tempo stesso».
    Jeffrey Eugenides

    «Chapeau a Rachel Cusk, al suo grandissimo stile e alla sua intelligenza».
    Hilary Mantel

    «Resoconto di Rachel Cusk è semplicemente un grandissimo romanzo».
    Gianrico Carofiglio

    Rachel Cusk
    Resoconto di Rachel Cusk è uno di quei libri che fanno discutere. Primo di una trilogia, è stato accolto subito con entusiasmo all’estero; il suo stile innovativo ha portato parte della critica a parlare addirittura di «fine del romanzo». La stessa autrice, in un’intervista rilasciata a «la Repubblica», ha dichiarato di aver «cercato di ripensare le convenzioni del romanzo moderno. Ero su una strada da cui era difficile uscire: e io volevo sentirmi libera».

    Un trionfo di stile. Con formidabile immediatezza e profondità, Cusk compone un affresco di personaggi indimenticabili; una storia che riecheggia perfino il thriller, almeno per l'avidità con cui costringe il lettore a voltare pagina.
    The Guardian
    Anche in Italia il libro ha ricevuto molta attenzione ed è stato inserito nei migliori dieci libri dell'anno de «la Lettura - Corriere della Sera» e di «Rivista Studio»: «Lo straordinario risultato raggiunto da Rachel Cusk, è che Resoconto è un libro che non si pone il problema di cosa debba essere, pur essendo senza dubbio il prodotto di una profonda riflessione sul senso di fare letteratura in questo momento storico. È un libro perfettamente naturale, che non mostra né gli ingranaggi della teoria né lo sforzo di essere contemporaneo e che finisce per essere un libro molto contemporaneo e non estraneo alla teoria» (Cristiano de Majo).

    Per Nadia Terranova «sbaglia chi dice che Resoconto segna la morte del romanzo, anche se vuole fargli un complimento: ogni volta che il romanzo muore vuol dire che è più vivo che mai, talmente vivo che qualcuno non l’ha riconosciuto» («minima et moralia»).

    La storia sembra farsi da sé, nasce dall'ascolto e dalla capacita di raccontare e raccontarsi e il lettore, ripercorrendo il viaggio di Faye, cerca e trova se stesso: «È come se Cusk trovasse la forma di ciò che scrive mentre la sta cercando […] E in effetti Resoconto è affascinante, ambiguo, ha pagine ipnotiche» (Paolo Di Paolo, «la Repubblica»).

    Sono molto schizzinoso. Quando il mio editore o altri editori amici mi chiedono di dire o scrivere qualcosa per sostenere un nuovo libro in uscita, declino quasi sempre. Tanto premesso: Resoconto di Rachel Cusk è semplicemente un grandissimo romanzo.
    Gianrico Carofiglio
    Faye è una scrittrice, vive a Londra, ha due figli e un matrimonio fallito alle spalle. Chiamata in Grecia per tenere un corso di scrittura, parte per Atene. Il viaggio e la permanenza le fanno incontrare interlocutori occasionali, uomini e donne che vogliono raccontarsi e parlano di se stessi, dei loro matrimoni, delle loro ambizioni, delle difficoltà coniugali. Si vogliono sgravare del peso del passato, cercano di individuare la trama della loro vita.

    Faye è un confessore laico che non giudica o condanna, accoglie le storie, ascolta senza dire molto di sé ma svelando, con poche domande, omissioni e contraddizioni di quel passato che ognuno tende a rielaborare a proprio vantaggio, per assolversi: «Cusk ci fornisce così una delle metafore più potenti della letteratura che si possano incontrare nella prosa contemporanea, mettendo in opera una strategia narrativa che rinegozia la distinzione fra autore e personaggio. Non stupisce che abbia suscitato tanta attenzione e dibattito critico nel mondo anglosassone [...] Leggendo Resoconto non si può che essere grati di aver incontrato una scrittrice tanto generosa e convinta che le "le storie chiedano una forma di speranza"» (Alessandra Sarchi, «La Lettura - Corriere della Sera»).


    —————

    Ho inserito l'intera pappardella perché giuro che questa è l'ultima volta che mi faccio abbindolare dalle recensioni. Un libro che viene venduto come la nuova frontiera del romanzo e che invece non è altro che una minestra riscaldata (privata di struttura) di una serie di paranoie medio-borghesi. Un continuo di racconti di divorzi e di sensi di colpa verso i figli che assomiglia a un pomeriggio passato dalla parrucchiera. Che per carità, può essere ritenuto piacevole o meno, ma di sicuro nessuno si sognerebbe di dire che un pomeriggio dalla parrucchiera sia il futuro del romanzo.
    Tra l'altro un libro in cui il 90% dei personaggi è uno scrittore o aspirante tale (Dio solo sa quanto io detesti la letteratura autoreferenziale) o un editore e infatti tanto piace a chi sguazza in quel mondo, una storia che invece di trasmettere il vuoto che caratterizza la nostra vita come avrebbe fatto qualche illustre collega non fa altro che raccontarci quel vuoto come un pettegolezzo ridondante, come un capriccio dalle molteplici sfaccettature.

    Scritto decentemente, con quattro o cinque momenti di buona letteratura. E se me l'avessero venduto così, invece che come la rivoluzione del romanzo, l'avrei anche apprezzato.
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Devo ricordarmi di leggere le recensioni sul forum prima di prendere libri a caso.

    È veramente una roba triste.

    Un libro totalmente asettico, incapace di trasmettere alcuna emozione se non la noia di un' esistenza annoiata , circondata da persone annoiate e prive di qualsiasi verve.
    Un focus di qualche giorno sulla vita piatta dell'autrice, che riesce a rendere tremendamente noioso anche il resoconto di una molestia da parte di un vecchio noioso e inquietante con cui non si sa perché si è allontanata in barca , in una bellissima baia isolata da tutti e da tutto - ma con il vecchio sconosciuto.

    Autrice che, per quanto osannata dalla critica, forse è davvero una grande scrittrice che tiene popolari corsi di scrittura, e come da miglior tradizione chi sa fa, chi non sa insegna.
     
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1 replies since 18/4/2020, 14:07   46 views
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