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Titolo: Le braci
Autore: Sándor Márai
Anno: 1942
Editore: Adelphi
Pagine: 181
Descrizione:
Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l'altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null'altro contava per loro. Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: "una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione". Tutto converge verso un "duello senza spade" ma ben più crudele. Tra loro, nell'ombra il fantasma di una donna.
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Eletto libro da "Liberazione dal Corona" da leggere entro il 15 aprile. . -
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Lo abbiamo da qualche parte? . -
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oh yeah e già disponibile . -
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Allora domani ci faccio un giro. . -
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Tsss, ma guarda se mi tocca pure ringraziare Elianto per questa proposta di lettura 
Bello bello, letto a scatola chiusa e mi è piaciuto sin dalle primissime pagine, dalla descrizione del rapporto tra il generale e Nini. Ho letto che Márai non l'ha mai amato perchè eccessivamente romantico, e invece penso siano proprio le descrizioni così cariche di emotività e l'atmosfera sempre al limite tra decadente e ricordo che me lo faranno ricordare. Bello il monologo "finale" e le domande senza risposta (a un certo punto mi ha ricordato Bartleby lo scrivano...), una riflessione sull'amicizia, le intenzioni e le nostre azioni.. -
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Iniziato l'altra sera... lo sto trovando scorrevole, anche se non ha detto ancora praticamente nulla.
Vedremo come procede.... -
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Iniziato pure io. Sono anni che il babbo mi sollecita nella lettura di questo romanzo. C'è voluta la quarantena. . -
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Scorre bene anche per me. Mi piace molto il suo modo di scrivere: lo trovo molto semplice ma evocativo. . -
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Io sono poco oltre la metà e avrei già sopresso il generale... . -
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Dopo averlo finito capisco perché mi è stato consigliato. Sono proprio le letture del mio babbino: nostalgiche, evocative e intime. Un bel monologo teatrale che racconta una storia attraverso i ricordi. A me è piaciuto. Ci ho rivisto vecchie letture e passate discussioni che facevo a casa con il genitore dopo aver finito la lettura. . -
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Non posso dire che non sia stato interessante da leggere, scritto in maniera fluida e particolareggiata.
Un flusso di pensieri quasi ininterrotto di uno dei personaggi, che ci porta dalla sua infanzia fino al limite, non valicato, della prossima morte.
La trama, nel contempo, è banalissima: il narratore logorroico,invita a cena l'amico del cuore, fuggito da 41 anni, per porgli due domande... che non sono quelle che tutti si aspettano.SPOILER (clicca per visualizzare)dopo aver rimuginato per 41 anni sul tradimento della moglie con il suo più caro amico (o viceversa, non si capisce cosa gli roda di più). Dopo la fuga del migliore amico avvenuta dopo un fallito tentativo di uccidelo. Dopo la morte della moglie, abbandonata dall'amante e dal marito, che non le ha più rivolto la parola dopo la fuga dell'amico.
La prima forse sì, ma non avremo risposta... dopo una notte passata ad ascoltare il vecchio amico parlare di tutto e di niente, domandando e rispondendo a tutto da solo e facendo pure la morale sulle sue scelte forse, oltre a non rispondere, io l'avrei anche abbandonato prima del dolce.
La seconda dimanda, filosofica e profonda, non riceve parimenti risposta, lasciando il vecchio proprietario nella stessa condizione di prima e l'amico rintronato per le chiacchiere.
Non nego che la lettura è stata veloce, a tratti ripetitiva e con la speranza che venissero presto al punto. Punto che, una volta arrivato, non conclude nulla, pur lasciando la soddisfazione per la conclusione del tutto.
Non so se come autore, pur sapendo che questo libro non era tra i suoi preferiti, mi rivedrà ancora.
2 / 5
Edited by taksya - 13/4/2020, 16:45. -
.Tsss, ma guarda se mi tocca pure ringraziare Elianto per questa proposta di lettura
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.Io sono poco oltre la metà e avrei già sopresso il generale...
40% e per ora preferisco il generale
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Sono al 75% e la tensione è a mille. Spero non finisca a tarallucci e vino. .
