-
| .
|
detto anche l'impanicato
- Group
- Altrove
- Posts
- 2,898
- Status
|
|
Titolo: La ferrovia sotterranea Autore: Colson Whitehead Anno: 2017 Editore: Sur Pagine: 376 Descrizione: Nella Georgia della prima metà dell’Ottocento, la giovane schiava nera Cora decide di tentare la fuga dalla piantagione di cotone in cui vive in condizioni disumane, e insieme all’amico Caesar comincia un arduo viaggio verso il Nord e la libertà. Servendosi di una misteriosa ferrovia sotterranea, Cora fa tappa in vari stati del Sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza? Grazie alla brillante invenzione fantastica di una «ferrovia sotterranea», Colson Whitehead dà forma concreta all’espressione con cui si indica, nella storia degli Stati Uniti, la rete clandestina di abolizionisti che aiutavano gli schiavi nella loro fuga. Con questo romanzo offre una testimonianza scioccante – e politicamente consapevole – dell’eterna brutalità del razzismo, e al tempo stesso dà vita a un’appassionante storia d’avventura che per ritmo e colpi di scena ricorda i western pulp di Quentin Tarantino, e che ha al centro una moderna e tenacissima eroina femminile. Unica opera degli ultimi vent’anni a vincere sia il National Book Award che il Premio Pulitzer, La ferrovia sotterranea è già destinata a diventare un classico.
|
|
| .
|
-
| .
|
Alt er Tabt
- Group
- Altrove
- Posts
- 17,456
- Location
- Bologna
- Status
|
|
Finito stamattina. Non mi ha detto molto. Idea suggestiva che di sicuro aiuta la narrazione per una tematica che è stata già affrontata in tutte le salse. Mi è piaciuta l'evoluzione della storia e come sono state incastrate molte testimonianze (che se non ho capito male sono ispirate a documenti esistenti), però nel complesso non è un romanzo che mi ha entusiasmato. Anche alcuni sviluppi sono stati buttati lì senza sfruttarne il potenziale secondo me, non è necessariamente un male ma nella lettura ho avuto momenti in cui non vedevo l'ora che finisse. Poi evidentemente sono io che non capisco un cavolo visto che ha vinto il Pulitzer, ma non credo mi rimarrà molto impresso nel tempo.
|
|
| .
|
-
| .
|
detto anche l'impanicato
- Group
- Altrove
- Posts
- 2,898
- Status
|
|
Ahi, io ho aspettative molto alte, speriamo bene...
|
|
| .
|
-
| .
|
Mangianabbi
- Group
- Altrove
- Posts
- 16,747
- Location
- Cagliari
- Status
|
|
altri pareri? io mi sono arenato da quanto sono in quarantena...
|
|
| .
|
-
| .
|
Mangianabbi
- Group
- Altrove
- Posts
- 16,747
- Location
- Cagliari
- Status
|
|
41% e inizia a farsi interessante. Certo che uno scrittore che fa di cognome Testabianca non poteva che scrivere di questo argomento
|
|
| .
|
-
| .
|
- Group
- Amministratori
- Posts
- 5,531
- Status
|
|
L'ho fatto decantare un po' prima di scriverne. A me è piaciuto, anche se comunque mi trovo abbastanza d'accordo con Abso, in alcuni momenti non vedevo l'ora che finisse. L'idea della ferrovia sotterranea rende nuovo un tema "vecchio", detto e ridetto: eppure di cui secondo me non si parla mai abbastanza, e quindi è stata una trovata per continuare a parlarne, questo probabilmente è uno dei meriti del libro. Mi è piaciuto e allo stesso tempo non mi è piaciuto il modo in cui le storie si incastrano,
i flashback continui, che sono stati la parte in cui ho desiderato più spesso che finissero in fretta. Almeno nel caso di Caesar... In generale la struttura del testo mi ha dato l'idea di un ricamo, di un lavoro all'uncinetto in cui si va avanti solo tornando indietro e intrecciando la storia con elementi apparentemente lasciati da parte e poi ripresi.
Alla fine l'ho trovato una buona lettura, scorrevole anche nella narrazione e ben strutturata, costruita con consapevolezza che non è poco.
|
|
| .
|
-
| .
|
Mangianabbi
- Group
- Altrove
- Posts
- 16,747
- Location
- Cagliari
- Status
|
|
Nel complesso concordo con chi mi ha preceduto. Mi aspettavo molto di piu', ma è comunque una buona lettura. E' interessante ad esempio l'evoluzione del pensiero di Cora, la protagonista, che con l'evolversi della storia capisce che la razza non fa la persona e riesce a liberarsi dalla catene mentali, su cui si basa il potere dello schiavismo. Da apprezzare la descrizione delle varie concezioni di schiavismo e razzismo in base allo Stato in cui ci catapulta di volta in volta l'autore. Come detto, manca però il salto di qualità che lo possa far diventare un classico, come proclamato nella sinossi.
Voto 4/5
|
|
| .
|
-
| .
|
detto anche l'impanicato
- Group
- Altrove
- Posts
- 2,898
- Status
|
|
Alla fine la lettura è piacevole, il romanzo è scritto bene e ci sono degli spunti molto interessanti. C'è ricostruzione storica (cosa che mi appassiona sempre molto), ci sono momenti di tensione, c'è anche cuore. Però, non so, ho anche io quella stessa idea: Manca qualcosa, non saprei dire cosa. Un bel libro, una lettura piacevole, un romanzo scritto con passione, tecnica e fantasia. Ha vinto Pulitzer e National book award, i due premi statunitensi più prestigiosi, e per questo avevo aspettative a mille. Forse il problema è quello, lì sta il però.
Questi gli altri sei titoli a cui è riuscita l'accoppiata di Pulitzer e National book award: - Avviso ai naviganti di Annie Proulx - Sei ricco coniglio di John Updike - Il colore viola di Alice Walker - L'uomo di Kiev di Bernard Malamud - Lo specchio incrinato di Katherine Anne Porter - Una favola di William Faulkner
|
|
| .
|
7 replies since 15/12/2019, 11:55 165 views
.