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Titolo: Morte a Firenze Autore: Marco Vichi Anno: 2009 Editore: TEA Pagine: 362 Descrizione: Firenze, ottobre 1966. Non fa che piovere. Un bambino scompare nel nulla e per lui si teme il peggio, forse un delitto atroce. Il commissario Bordelli indaga disperatamente, e durante le indagini arriva l'alluvione... La notte del 4 novembre l'Arno cresce, si ingrossa, va a lambire gli archi di Ponte Vecchio, supera gli argini e la città è travolta dalla furia delle acque. Le vie diventano torrenti impetuosi, la corrente trascina automobili, sfonda portoni e saracinesche, riversando nelle strade cadaveri di animali, alberi, mobili e detriti di ogni genere. Mentre la città è alle prese con quella inaspettata e inimmaginabile tragedia, il delitto sembra destinato a rimanere impunito, ma la tenacia di Bordelli non vien meno...
L'ho inziato il giorno dell'anniversario dell'alluvione di Firenze del '66, quando, quasi profeticamente, il tema è diventato attuale. Come fiorentina di nascita, il 4 novembre del '66 è un tema caro, un nodo difficile da sciogliere anche per la professione che ho scelto. E questo boccone amaro, insieme a tutto il fango e la sporcizia, li si ritrovano in questa indagine del commissario Bordelli. Un caso torbido come l'acqua dell'Arno che lascia un segno forte come il livello della nafta che si vede nelle foto dell'epoca dopo che le acque del fiume si sono ritirate. E anche questa storia, lascia lo stesso schifo che è rimasto per le strade per giorni. Ambientazione cruda di una storia spietata e immonda come può esserlo l'omicidio di un bambino. L'alluvione è la vera protagonista: prima, nell'attesa di quello che deve succedere e dopo, quando si cerca di ritrovare le fila di una normalità interrotta. Il caso di omicidio è quasi un sottobosco, un rumore di fondo di una città sporca che l'acqua non dilava.
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