Canto della pianura (Trilogia della pianura #1)

~ Kent Haruf

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    Mangianabbi

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    Titolo: Canto della pianura
    Autore: Kent Haruf
    Anno: 1999
    Editore: NN Editore
    Pagine: 301
    Descrizione:
    Con "Canto della pianura" si torna a Holt, dove Tom Guthrie insegna storia al liceo e da solo si occupa dei due figli piccoli, mentre la moglie passa le sue giornate al buio, chiusa in una stanza. Intanto Victoria Roubideaux a sedici anni scopre di essere incinta. Quando la madre la caccia di casa, la ragazza chiede aiuto a un'insegnante della scuola, Maggie Jones, e la sua storia si lega a quella dei vecchi fratelli McPheron, che da sempre vivono in solitudine dedicandosi all'allevamento di mucche e giumente. Come in "Benedizione", le vite dei personaggi di Holt si intrecciano le une alle altre in un racconto corale di dignità, di rimpianti e d'amore. In particolare, in questo libro Kent Haruf rivolge la sua parola attenta e misurata al cominciare della vita. E ce la consegna come una gemma, pietra dura sfaccettata e preziosa, ma anche delicato germoglio.

     
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    detto anche l'impanicato

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    Appena finito di leggere, per me è stata una piacevole sorpresa, dopo "Le nostre anime di notte" che non mi era dispiaciuto ma neanche mi aveva entusiasmato. In questo Canto della pianura si viaggia a un livello molto alto, cosa che sinceramente non mi aspettavo.
    Storie di tutti i giorni, vite comuni come nella tradizione di un certo tipo di letteratura americana, quasi una risposta sovversiva all'America del sogno e di quella "venduta" al cinema e in tv.
    In Haruf c'è l'esatto opposto dei fuochi d'artificio, del culto dell'opulenza e dell'esagerazione, c'è l'America dell'uomo qualunque, che cerca di andare avanti, non smania per soldi e successo, ma per vincere la solitudine, per essere amato, per ritagliarsi uno spazio in cui sentirsi importante o soltanto uno spazio qualsiasi in cui esistere.
    Lo stile è sobrio, riflessivo a tratti, ma sempre secco e tagliente, legato a filo doppio con la Plainsong del titolo. Interessante anche la scelta di scrivere questo libro per "scene", anche qui senza cadere nell'opulenza narrativa del voler raccontare tutto. Haruf si è invece concentrato sul dettaglio necessario, sul momento specifico in grado da sé di lasciar immaginare tutti gli altri momenti, facendo così partecipare il lettore all'atto del romanzare e portandolo in profondità nel mondo della cittadina di Holt.

    Interessante un parallelo: i due fratelli che accolgono in casa Victorira e i due ragazzini, figli di Tom. Due coppie di fratelli con un rapporto simile per certi versi, perché è come se la coppia fosse uno solo, con un legame talmente forte da provare il medesimo sentimento in due. La scelta mi è sembrata troppo specifica per essere casuale, ma sto ancora ragionando sulle possibili motivazioni/implicazioni, non ne sono ancora venuto a capo. Perché una coppia anziana e una giovane? Perché i ragazzi si sentono talmente legati ai due vecchi da andare proprio da loro quella notte a cavallo?
     
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    CITAZIONE (Don'tPanic @ 7/7/2019, 10:50) 
    Interessante un parallelo: i due fratelli che accolgono in casa Victorira e i due ragazzini, figli di Tom. Due coppie di fratelli con un rapporto simile per certi versi, perché è come se la coppia fosse uno solo, con un legame talmente forte da provare il medesimo sentimento in due. La scelta mi è sembrata troppo specifica per essere casuale, ma sto ancora ragionando sulle possibili motivazioni/implicazioni, non ne sono ancora venuto a capo. Perché una coppia anziana e una giovane? Perché i ragazzi si sentono talmente legati ai due vecchi da andare proprio da loro quella notte a cavallo?

    Ci avevo fatto caso pure io, ma non so se avevi colto anche
    il parallelismo "a specchio" con la vecchia signora steiner. I due fratelli giovani si prendono cura di una vecchietta che poi muore mentre i fratelli anziani si prendono cura di un'adolescente a cui nasce un figlio. Morte e nascita, gioventù e anzianità.
    Casualità anche questa oppure forzatura?
     
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    In lettura adesso :) Letteralmente si mangia. È molto piacevole, in due giorni sono arrivata a metà. C'è sempre una melanconia di fondo che stringe un pochino il cuore... vediamo dove porterà tutto questo. Per ora
    Victoria si è appena stabilita dai fratelli, povera anima
     
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    Una lettura maestosa e corale. Paragrafo dopo paragrafo la storia si dipana e si arricchisce, senza fretta, di nuovi particolari, nuovi personaggi che poi interagiscono e catturano il lettore sino all'ultima pagina. Con una prosa asciutta ed essenziale ma ricca di contenuti Haruf tratta con i guanti e maneggia con esperienza temi delicati e ci presenta tanti personaggi interessanti, ciascuno col proprio demone personale. Davvero interessante il parallelo tra i due fratellini Ike e Bobby e i due vecchi scorbutici ma dal cuore d'oro.
     
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    CITAZIONE (Don'tPanic @ 7/7/2019, 10:50) 
    Interessante un parallelo: i due fratelli che accolgono in casa Victorira e i due ragazzini, figli di Tom. Due coppie di fratelli con un rapporto simile per certi versi, perché è come se la coppia fosse uno solo, con un legame talmente forte da provare il medesimo sentimento in due. La scelta mi è sembrata troppo specifica per essere casuale, ma sto ancora ragionando sulle possibili motivazioni/implicazioni, non ne sono ancora venuto a capo. Perché una coppia anziana e una giovane? Perché i ragazzi si sentono talmente legati ai due vecchi da andare proprio da loro quella notte a cavallo?

    Avevo appena evidenziato questo parallelo senza leggere il tuo spoiler!
    Secondo me sono, entrambe le coppie, inesperte del mondo reale che li circonda, quando sono ak di fuori del proprio recinto sono spaesati, chi per inesperienza e per mancanza della figura materna, chi per la condotta da eremiti portata avanti sino all'arrivo di Victoria. I due vecchietti dominano la scena a mani basse.
     
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    CITAZIONE (K.E.R @ 13/8/2019, 21:37) 
    Ci avevo fatto caso pure io, ma non so se avevi colto anche
    il parallelismo "a specchio" con la vecchia signora steiner. I due fratelli giovani si prendono cura di una vecchietta che poi muore mentre i fratelli anziani si prendono cura di un'adolescente a cui nasce un figlio. Morte e nascita, gioventù e anzianità.
    Casualità anche questa oppure forzatura?

    Avevo notato anche io questo aspetto, e infatti a un certo punto mi ero anche spaventata che potesse finire male, per continuare il parallelismo.


    Comunque l'ho trovato un libro davvero ben scritto, ti assorbe poco a poco e ti fa vivere le infinite pianure americane... tante vite semplici che si intrecciano in maniera naturale e semplice, coinvolgendo il lettore pur senza grandi picchi, senza scene madri: procede in maniera costante e delicata, fino a che ti ritrovi affezionato quasi senza accorgertene.

    Mi è piaciuto un sacco.
     
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    Ho lasciato decantare un po' le impressioni perché avevo timore di essere un po' troppo impietosa, però a distanza di giorni la mia opinione rimane simile. Il libro si lascia leggere molto bene, è scorrevole e tendenzialmente non ci si annoia mai. Però... però non mi acchiappa. Non riesce mai a farmi provare un vero coinvolgimento. Non le atmosfere, non le vicende dei personaggi, è uno slice of life che probabilmente tra un po' tenderò a dimenticare, accogliente, se non altro, vista l'assenza di scossoni e la presenza di un'umanità che riesce a costruire dei bei legami di comunità superando pregiudizi, malelingue e presunta "forza del sangue".
    Vista la capacità di farsi leggere (che non è da tutti) penso che di Haruf me li leggerò tutti, senza però diventarne una grande fan probabilmente.
     
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7 replies since 30/5/2019, 22:25   96 views
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