Typhoid Mary: Captive to the Public's Health

~ Judith Walzer Leavitt

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    Biting's excellent.
    It's like kissing.
    Only there's a winner.

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    Titolo Typhoid Mary: Captive to the Public's Health
    Autore Judith Walzer Leavitt
    Genere storico, giornalistico
    Paese U.S.A.
    Lingua inglese
    Prima edizione 1996
    Editore Beacon Press
    Trama
    She was an Irish immigrant cook. Between 1900 and 1907, she infected twenty-two New Yorkers with typhoid fever through her puddings and cakes; one of them died. Tracked down through epidemiological detective work, she was finally apprehended as she hid behind a barricade of trashcans. To protect the public's health, authorities isolated her on Manhattan's North Brother Island, where she died some thirty years later.

    This book tells the remarkable story of Mary Mallon--the real Typhoid Mary. Combining social history with biography, historian Judith Leavitt re-creates early-twentieth-century New York City, a world of strict class divisions and prejudice against immigrants and women. Leavitt engages the reader with the excitement of the early days of microbiology and brings to life the conflicting perspectives of journalists, public health officials, the law, and Mary Mallon herself.

    Leavitt's readable account illuminates dilemmas that continue to haunt us. To what degree are we willing to sacrifice individual liberty to protect the public's health? How far should we go in the age of AIDS, drug-resistant tuberculosis, and other diseases? For anyone who is concerned about the threats and quandaries posed by new epidemics, Typhoid Mary is a vivid reminder of the human side of disease and disease control.

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    Mentre nel romanzo Febbre si può leggere la storia romanzata di Mary Mallon, in Typhoid Mary: Captive to the Public's Health ci vengono presentati solo gli aspetti tecnici della vicenda, visti da vari punti di vista.
    La scoperta dell'esistenza di portatori sani di tifo è stato un passo avanti mastodontico per la prevenzione e il controllo delle epidemie. Questo assieme al miglioramento delle condizioni igieniche e alle vaccinazioni hanno permesso di far quasi scomparire tutte quelle malattie endemiche che devastavano ciclicamente le grandi metropoli.
    Nel libro Judith Walzer Leavitt ci descrive come la sanità, la legge, i giornalisti e la popolazione hanno affrontato la questione dei portatori sani, trovando in Typhoid Mary il capro espiatorio perfetto per spaventare e, volontariamente o meno, caratterizzare quelle minoranze colpevoli di spargere il contagio per colpa delle scarse abitudini igieniche e della loro ignoranza.
    Pur non essendo stata una dei peggiori untori del periodo, Mary Mallon, cuoca nubile e di origini irlandesi, è la sola ad essere passata alla Storia e la sola ad essere stata letteralmente isolata dalla società, fino alla sua morte, nel 1938.
    Della vita privata della Mallon parla poco, ma perché Mary Mallon stessa non ha mai fatto pubblicità alla sua vita privata. L'argomento principale è sempre il trattamento riservatole dalla società. Il pregiudizio che la isolava dai medici colti, che non si sono mai preoccupati di spiegare in termini semplici il problema, ma si stupivano che la donna non accettasse con entusiasmo l'etichetta (appena scoperta) di portatrice sana. Le simpatie del pubblico, trasformate in sospetto e condanna quando, una volta liberata dalla segregazione e non supportata dallo Stato (cosa fatta in seguito per altri portatori sani nelle sue stesse condizioni), la Mallon è tornata ad assumere il ruolo di cuoca, unico lavoro che piteva sostenerla economicamente e unico lavoro che le permetteva di trasmettere il contagio.
    A tratti ripetitivo, il libro offre però un ampio repertorio di fonti e dettagli relativi alla vicenda, con continui paragoni e rimandi all'epidemia di HIV/AIDS che aveva colpito le Americhe alla fine del XX secolo, gli anni corrispondenti alla stesura del libro.
    Uno sguardo al passato per impedire il ripetersi degli stessi errori nell'affrontare quella parte di società legata alla trasmissione di una nuova malattia o di vecchi ritorni (come la TBC resistente agli antibiotici o vecchi virus tornati in auge per colpa del cambio di percezio e del rischio).
    Quello che emerge dalla lettura è che, rispetto ai primi anni del 1900, oggi non è cambiato nulla... anzi, tutto può solo peggiorare.



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