Lascio che le cose mi portino altrove
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E' stato un regalo per cui non posso lamentarmi, lo sto leggendo ma sono scettica.
Mi lascia MOLTO PERPLESSA la decisione di mettere le piante in ordine alfabetico.
Da qui dovevo farmi venire il dubbio che fosse un libro più nozionistico che narrativo...
Ma andiamo pian piano.
Ho letto una discreta quantità di libri sulle piante, dall'importanza delle erbacce alla ricchezza delle spezie alla singolarità di tanti alberi secolari. Ho anche vari atlanti illustrati di piante ecc, libri sui racconti e sulla mitologia, manuali vari,
Questo credo che sia il primo testo che vuole essere narrativo/descrittivo che segue l'ordine alfabetico.
Non un ordine "logico" (luoghi di provenienza, secoli di scoperta utilizzo, famiglia, tipo di uso che se ne è fatto) che permette di legare gli argomenti e approfondire certi aspetti comuni una sola volta.., no, alfabetico. In questo modo ogni singola pianta è slegata dall'altra, piccolo mondo a sé stante collegato con una serie di rimandi di pagine ai mondi affini (mah!). Questo genera anche una serie di ripetizioni e pochissimo spazio agli approfondimenti più particolari - con quale criterio 'affibiare' Linneo alla cipolla o la cassa di Ward all'ananas? Cioè, sì, lo intuisco il criterio, ma non mi piace!
Così abbiamo agave (che, pensate, fino a Linneo nessuno aveva classificato scientificamente!!! Da non credere), ananas, cipolla, bambù. Almeno l'indice è sui nomi latini.
Ci sono aneddoti curiosi ma un po' banali, come detto sopra qualche ingenuità (chiamiamola così) che non so se è legata alla traduzione - alcuni toni ironici forse si sono persi.
Belle le illustrazioni e carine le osservazioni, però boh. Essendo tante schede una separata dall'altra può essere piluccato, spulciato e "curiosato" ma risulta un po' palloso a leggerlo di seguito. Anche perché ogni scheda ha un riassunto spoileroso all'inzio.
Quindi non si capisce bene cosa è: un racconto pettinato? un'enciclopedia imprecisa? un florilegio di aneddoti?
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