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Lascio che le cose mi portino altrove
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Titolo: Cose sagge e meravigliose
Autore: James Herriot
Anno: Cose sagge e meravigliose, 1978 (traduzione di All Things Wise and Wonderful del 1977 che accorpa Vets Might Fly del 1976 e Vet in a Spin del 1977)
Descrizione:
Sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale e Herriot si arruola nell'aeronautica miltare britannica, ma la vita al campo è ben diversa da quella a cui è abituato. Ogni occasione gli richiama alla mente la sua vita di campagna, i suoi animali, i contadini del suo paese, e ogni vita è una storia da rivivere e da raccontare.
CITAZIONE James Herriot nacque nel Sunderland, ma durante il primo mese di vita si trasferì con la sua famiglia a Glasgow, dove rimase fino alla laurea in veterinaria, conseguita a 23 anni presso il Glasgow Veterinary College.
Nel 1937 andò ad abitare nello Yorkshire, più precisamente nella cittadina di Thirsk (la Darrowby dei romanzi), per svolgere la professione di veterinario dapprima come dipendente e poi come socio di Donald Sinclair (il Sigfried Farnon dei romanzi).
Dal 1941 al 1943 Wight fu nella RAF. In seguito ad una operazione fu ritenuto non più idoneo come pilota e dopo un breve periodo di servizio a terra venne rimandato a casa.
Nel 1970 raggiunse un immediato successo con la pubblicazione di Creature grandi e piccole che narra delle sue esperienze lavorative frammiste alla sua vita privata. |
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Meglio perderlo.
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Alcuni racconti sono mitici: tipo l' alano scorreggione che nessuno voleva, per ovvi motivi, ed e' stato poi adottato da uno che aveva problemi con l'olfatto, non sentiva gli odori...
Ok, forse era l' altro libro, ma tanto sono uguali.
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Lascio che le cose mi portino altrove
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E' lui, è lui.
Da bambina avevo un suo libro con tutti i racconti sui gatti (le fissazioni), e per caso mi sono ritrovata in casa questo, penso preso dai libri in regalo della biblioteca o qualcosa di simile, comunque salvato da una fine trista e solitaria.
Le parti sull'esperienza alla RAF sono oggettivamente pallose, e i pretesti per agganciarci storie da veterinario palesemente solo pretesti.
Però i racconti della sua vita da veterinario pre-1938 sono davvero carini: uno scorcio di un mondo quasi completamente scomparso, di vacche con nomi di fiori (anche quelle di mio nonno però avevano il nome!) e interventi a mani nude per riposizionare gli organi all'interno dei loro corpi (bleah), niente antibiotici, stalle buie ed esposte al vento...
E le auto, sono andata a googlarmi le auto che cita e sono queste:
Insomma, conoscevo Herriot e sapevo abbastanza cosa aspettarmi, quindi me lo sono goduto.
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2 replies since 11/11/2018, 08:44 191 views
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