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Titolo: Morituri te salutant
Autore: Danila Comastri Montanari
Anno: 1994
Editore: Mondadori
Pagine: 238
Descrizione:
Roma, 45 d.C. Come sempre, i gladiatori scendono nell'arena rivolgendo il loro saluto all'imperatore: "Ave, Caesar, morituri te salutant!". "Coloro che stanno per morire ti salutano!" Qualcuno sembra aver deciso di prendere fin troppo sul serio quell'antica formula: sotto lo sguardo stupefatto del senatore Publio Aurelio Stazio, dell'imperatore Claudio e di migliaia di romani, infatti, l'asso dell'arena, l'imbattibile, colossale Chelidone, si accascia al suolo inspiegabilmente. Non c'è nulla da fare, è morto. Preoccupato, Claudio convoca al Palatino l'amico Publio Aurelio e, in via riservatissima, gli affida l'indagine sulla morte improvvisa quanto inspiegabile del gladiatore. Il senatore non immagina certo in quale rete di intrighi resterà presto invischiato. Perché, partendo dal cadavere di Chelidone, la sua indagine finirà per coinvolgere le più alte autorità dell'impero, scoprendo un disegno criminale che estende le sue trame ben oltre i confini dell'arena.
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Come sempre quando si parla di Publio Aurelio non si rimane mai delusi. Anche in questa ambientazione da "arena e gladiatori".
A 'sto giro mi sono pure stupita del finale... Ben fatto e ben scritto.. -
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Biting's excellent.
It's like kissing.
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Io sono ancora alle prese con Cave Canem. . -
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Come al solito, all'ennesima rilettura, non ricordo quasi nulla della storia.
Si parte dalla fine del precedente romanzo (Cave canem) e ritroviamo il nostro Senatore preferito al fianco di Servilio, mentre assiste controvoglia ai giochi nell'arena.
Solito omicidio misterioso e solita indagine, commissionata dall'Imperatore Claudio in persona.
Pur con una struttura un po' caotica, mescolando più trame che convergono nella solita rivelazione finale, senza farci mancare di un po' di tensione per la sorte di Publio Aurelio, la storia si legge seguire troppi problemi e senza arrivare alla soluzione prima che il nostro investigatore presenti tutte le informazioni.
Buona descrizione della vita dei gladiatori, sia sul campo che in caserma. Il tutto accompagnato dalle descrizioni della Roma Imperiale e del rapporto tra la capitale e le città di provincia lontane, come Mutina (Modena) e Bononia (Bologna), mentre il gossip storico è sempre attendibile e verificabile.
I comprimari sono sempre più interessanti del protagonista, del resto cosa sarebbe Publio Aurelio Stazio senza Castore o Pomponia?
4 / 5.