Ragazze elettriche

~ Naomi Alderman

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    Titolo: Ragazze elettriche
    Titolo originale: The Power (2016)
    Autore: Naomi Alderman
    Traduttore: Silvia Bre
    Paese: U.K.
    Genere: Fantascienza, distopico
    Editore: Nottetempo
    Prima Edizione: 2017
    Scheda Amazon.it
    Trama:
    Naomi Alderman immagina un mondo dominato dalle donne, in cui gli uomini sono ridotti in semischiavitù. Le ragazze adolescenti hanno infatti sviluppato una sorta di energia elettrica capace di fulminare chiunque cerchi di molestarle. Quattro personaggi ci guidano tra i diversi scenari sociali, politici, mediatici e confessionali che il rivoluzionario ribaltamento delle gerarchie e dei rapporti di genere ha innescato, raccontandoci come la diffusione della scintilla del potere femminile sia rapidamente degenerata nella depravazione. Le donne ora distruggono, violentano, seviziano e uccidono proprio come prima di loro avevano fatto gli uomini. Questa è l’atroce verità. L’universo distopico di Alderman, infatti, cresce e si sviluppa attorno ad una questione attualissima e disturbante: perché le persone, al di là del sesso e della razza, abusano del potere?

    Da questo libro, vincitore del Baileys Women’s Prize 2017, è stata tratta una serie tv che sarà distribuita in Italia nel 2018.
     
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    Grande lettura! La Alderman, ci sono altri suoi titoli molto interessanti, costruisce pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, un mondo con tratti distopici, ma neanche tanto, che ci fa riflettere su alcune pratiche atroci tutt'ora in atto nel mondo capolvolgendo però il genere che le subisce. Questo romanzo è una feroce critica alla società maschilista(non quelle occidentali, a mio parere), alle violenze perpetrate dagli uomini, fisiche e psicologiche, che forse per alcune stilettate arriva di qualche decennio in ritardo (vedi il carteggio a fine libro, davvero stucchevole). Tornando al romanzo in sè e a ciò che racconta, lasciando da parte il contorno di cui potremmo parlare per mesi, è davvero godibile e senza pause: l'autrice ha davvero fatto un grosso lavoro nel creare una storia del genere senza mai lasciarsi prendere dalla foga di esagerare. Per quanto riguarda l'elettricità, protagonista del romanzo, ecco l'immagine di chi è sopravvissuto ad un fulmine:

    tatuaggio-5

    Diciamo che la ragazza si è ben documentata :)
     
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    Finito da poco... ma, al contrario di Elianto, non ci ho trovato molto di straordinario.
    Un gioco delle parti, portato all'estremo da un gruppo di individui (non solo le donne, ma anche la resistenza maschile, sia americana che araba/europea/quelcheera), fino alla distruzione di (quasi) tutto.
    Il carteggio finale mi ha divertito,
    con la rivelazione che il tutto non era altro che un parto letterario di un maschietto, in un futuro remoto che vede i rapporti uomo/donna invertiti rispetto ad ora
    e non l'ho trovato stucchevole.

    Stile a volte un po' troppo semplice, poco articolato. Forse con la traduzione ci ha guadagnato.
     
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    Questo quanto scritto su GR...

    Non particolarmente originale, a parte l'evoluzione elettrica della specie, e con uno stile che non ho apprezzato particolarmente.
    La dicotomia donna/bene e uomo/male non lascia spazio ai vari strati di grigio che normalmente esistono, effetto probabilmente voluto perché, quando una delle voci narranti scopre che il male può essere anche donna, è il momento che si scatena l'inferno.
    Tutte le protagoniste femminili hanno qualche problema comportamentale, troppa o troppo poca autostima, follia latente, difetti congeniti o procurati. I pochi maschi passano dall'essere sbruffoni e dominanti all'essere schiacciati dalla predominanza delle donne che interagiscono con loro.
    Il finale, con uno scambio epistolare che ridimensiona temporalmente quanto abbiamo letto, si è rivelato essere il punto più interessante, assieme ai vari inserti con raffigurazioni di artefatti o reperti archeologici.
    Una lettura non proprio scorrevole, ma che non taglia le gambe all'autrice, lasciando una certa dose di curiosità nei confronti di altri lavori.



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    CITAZIONE (taksya @ 17/8/2018, 04:21) 
    Finito da poco... ma, al contrario di Elianto, non ci ho trovato molto di straordinario.
    Un gioco delle parti, portato all'estremo da un gruppo di individui (non solo le donne, ma anche la resistenza maschile, sia americana che araba/europea/quelcheera), fino alla distruzione di (quasi) tutto.
    Il carteggio finale mi ha divertito,
    con la rivelazione che il tutto non era altro che un parto letterario di un maschietto, in un futuro remoto che vede i rapporti uomo/donna invertiti rispetto ad ora
    e non l'ho trovato stucchevole.

    Stile a volte un po' troppo semplice, poco articolato. Forse con la traduzione ci ha guadagnato.

    in quel futuro remoto no, ma è una critica alla società attuale, no? Il pubblicare con uno pseudonimo maschile per poter essere considerati era una necessità di almeno una trentina di anni fa, no? All'interno del romanzo ci sta, ammetto che mi era sfuggito o non gli avevo dato il giusto peso ahah
     
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    CITAZIONE (Elianto782 @ 17/8/2018, 12:07) 
    in quel futuro remoto no, ma è una critica alla società attuale, no? Il pubblicare con uno pseudonimo maschile per poter essere considerati era una necessità di almeno una trentina di anni fa, no? All'interno del romanzo ci sta, ammetto che mi era sfuggito o non gli avevo dato il giusto peso ahah

    Tutto è una sorta di critica nei confronti della società, degli estremismi e della difficoltà di mettere in pratica una minima parità dei sessi.
    Il finale, 5.000 anni nel futuro, vorrebbe dimostrare che, in realtà, nulla cambia... si sposta solo lo scettro di chi detiene il potere e si revisiona, adattando ai vincitori, quello che si conosce del passato.
    La necessità di pubblicare sotto pseudonimo era (forse è ancora oggi) quasi necessario in certi ambiti letterari.


    Alla fine di tutto trovo meno potente la distopia della Alderman, che ha solo fatto una inversione di ruoli sfruttando un evento fantastico, che non quella della Atwood, più probabile come realizzazione.
    In entrambi i casi, il potere corrompe e corrode chi lo possiede e, nel caso della Alderman, l'assenza di zone d'ombra nella classificazione dei personaggi mi ha delusa.
    Forse salverei Roxy... che, nel corso della storia, cambia radicalmente atteggiamento. Ma il fatto che non sia per volontà sua, ma passivamente come vittima degli eventi, non la rende meno bianco/nero rispetto agli altri.
     
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    La riscrittura parziale degli eventi mi ha fatto pensare a 1984.

    La Atwood mi manca, ma credo sia un bene leggerla dopo questo romanzo.
     
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    A differenza della Alderman
    dove il finale ti serve solo a contestualizzare le immagini inserire e ti fa capire che il passato citato è, in realtà, il nostro presente
    con la Atwood credo che leggere prima l'epilogo aiuti a sopportare meglio lo stile usato.
    Io, ascoltandolo, non ho percepito difficoltà e, in realtà, ho utilizzato proprio il mezzo ideale per leggerlo.
    Non so se spoiler, ma...
    Essendo descritto come una trasposizione di cassette registrate, ascoltarlo era proprio il mezzo giusto.
     
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7 replies since 2/7/2018, 13:29   139 views
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