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Titolo: La mia cosa preferita sono i mostri Autore: Emil Ferris Anno: 2018 Editore: Bao Publishing Pagine: 420 Descrizione: Karen Reyes ha dieci anni, vive a Uptown Chicago, con la made e il fratello Deeze. Ama l’arte, i giornalini horror e i vecchi film di mostri. Un giorno torna a casa da scuola e apprende che la vicina è morta. Suicidio, dicono, ma Karen non ci crede. Siamo nel 1968, nel pieno della contestazione, e questa storia la leggiamo dal diario scribacchiato, scarabocchiato e illustrato di Karen. I misteri sono fuori e dentro casa, perché più Karen cerca di capire cosa sia successo alla sua vicina, Anka, una sopravvissuta dell’Olocausto nazista, più comprende che c’è un terribile segreto del passato che tormenta suo fratello Deeze. Emil Ferris debutta con questo straordinario primo capitolo di due di un romanzo grafico-fiume che le è valso un successo internazionale e il plauso di luminari come Art Spiegelman, Chris Ware e Alison Bechdel. L’edizione BAO, fedelissima all’originale di Fantagraphics, è costata centinaia di ore di calligrafia, di adattamento e di impaginazione meticolosa. Un capolavoro annunciato, una nuova evoluzione del potenziale del linguaggio del Fumetto.
Nel mio diario di lettura ho scritto: questo fumetto è una meraviglia. E c'è tutto ciò che serve per renderlo meraviglioso. Disegni splendidi, il giusto grado di "pesantezza sociale" (denuncia, disagi), storie dentro le storie, personaggi magnificamente caratterizzati e da punti di vista non stereotipati e "tipici", introspezione, sensibilità E SOPRATTUTTO freakness, la sensazione costante di esser pesci fuor d'acqua, insomma, un capolavoro, perfetto. Ti incolla e ti lascia dentro le pagine e non vuoi uscirne. Mai.
È un libro superbo, commovente sia per le tavole, che spesso presentano riproduzioni di opere d'arte che sono proprio una gioia per gli occhi -ma anche il resto lascia senza fiato-, sia per la costruzione della storia, per le narrazioni, per la sensibilità; è talmente bello che ne sarei gelosa, una piccola parte di me vorrebbe che nessun altro lo leggesse ed è convinta che pochi lo possano davvero "capire" fino in fondo, pochi sono davvero quei mostri che possono... però la gelosia è stupida e presuntuosa, invece 'sto libro deve essere letto proprio per questo. Long live monsters.
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