Mercanti di bellezza. Trenta storie di mecenati che hanno cambiato il volto dell'Italia

~ Costantino D'Orazio

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    Titolo:Mercanti di bellezza. Trenta storie di mecenati che hanno cambiato il volto dell'Italia
    Autore:Costantino D'Orazio
    Anno: 2017
    Editore: RAI-ERI
    Pagine: 320
    ibs
    Descrizione:
    Descrizione
    A chi dobbiamo ville e culture, quadri e palazzi d'Italia? Alla maestria dei pittori, scultori e architetti, certo. Ma anche a chi ne finanziò il talento: figure sorprendenti, storie avventurose che nessun libro di storia dell'arte ha mai raccontato in modo così avvincente.

    Che cosa hanno in comune Galla Placidia e Adriano Olivetti? La risposta è semplice: la passione per la bellezza, intesa non come effimero piacere estetico, quanto come un desiderio di meraviglia, alimentato dalla consapevolezza che attraverso l'arte si può migliorare il mondo e lasciare un segno duraturo nella storia. Come Isabella D'Este, Federico II di Svevia, Cosimo de' Medici, Alvise Pisani, Pio IV e molti altri, hanno "combattuto" per il trionfo dell'arte, aiutato e ispirato i creatori di opere immortali e finanziato progetti grandiosi sebbene, a volte, velleitari. Alcuni mecenati sono passati alla storia, altri sono rimasti nell'ombra dei geni che aiutarono a esprimersi. Questo libro ne racconta le storie, riportando in vita vicende spesso dimenticate di commerci e ricchezze, di talenti e ambizioni, di intrighi politici e passioni amorose: poiché la bellezza nasce dall'ispirazione dell'artista, ma anche dallo spirito dei tempi, dal turbine della Storia e dai sogni degli uomini. Attraverso trenta ritratti di cardinali, pontefici, mecenati e politici, Costantino D'Orazio illumina un lato misterioso della storia dell'arte italiana. Un grande racconto che parla del passato, ma anche di un presente in cui il nostro Paese ha bisogno di recuperare la capacità di visione e l'amore per la bellezza che sono inscritti, da sempre, nel suo DNA.




    Intervista all'autore su Repubblica: http://www.repubblica.it/rubriche/passapar...alia-182594293/
     
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    Il libro parte bene, con tanti spunti e riferimenti interessanti, personaggi presentati in maniera completa sia da un punto di vista storico che da quello delle opere che hanno lasciato fino a noi.
    Ma trenta personaggi sono tanti, tantissimi, e alla fine anche se i secoli passano e tra Giulio II della Rovere e Mussolini c'è un intero universo, pare di rileggere sempre la stessa pappa. Lo so che sembra paradossale, ma la piattezza della presentazione a un certo punto si fa davvero sentire. E si fa sentire così tanto che probabilmente neppure il correttore di bozze è arrivato alla fine del saggio. Ci sono frasi contorte, a volte palesemente sgrammaticate, refusi - uno dei più lampanti è un tipo che si chiama "Paluzzo" e che in un paio di circostanze diventa "Palazzo", ma anche classici errori di battitura che in un'edizione della RAI non dico che non dovrebbero esserci..... ma almeno non così tanti.
    La lettura, che per la prima metà del libro scorre liscia, a un certo punto si fa pesante, ripetitiva, prolissa, asfissiante: non so se è colpa dei personaggi, delle storie, di un cambio di narrazione o semplicemente che a un certo punto anche basta.
     
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