La vita segreta dei ragni

~ Mirella Delfini

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    Titolo: La vita segreta dei ragni
    Autore: Mirella Delfini
    Anno: 2000
    Editore: Franco Muzzio
    Pagine: 171 p., ill.
    Descrizione: Complice la musica, un fantastico incontro unisce una scrittrice e un misterioso, arguto ragno che si chiama Aracne. Percorrono insieme un cammino da brivido - una avventurosa spedizione scientifica - nell’immaginabile universo di questi esseri antichissimi, sapientissimi e sempre misconosciuti. Il lettore incontrerà Salticidi più colorati dei pappagalli; ragni che catturano le prede con il lazo; ragni del deserto che si tramutano in ruote e corrono alla velocità di un metro e mezzo al secondo; ragni che fabbricano macchine per volare, case subacqee, zattere per pescare sui fiumi. Scoprirà le loro formidabili ragnatele e i mille espedienti per catturare la preda; il loro sensibilissimo orecchio musicale e l’amore... così strano ai nostri occhi, arduo, rischioso, a volte mortale. Incontrerà anche le micidiali vedove nere (ma esistono perfino rosse) che producono le sete più belle del mondo. Mirella Delfini, nel suo stile divertente e delicato come la tela di un ragno, ha saputo raccontare La vita segreta dei ragni con grande rigore scientifico trascinando il lettore attraverso pagine curiose, emozionanti e istruttive, nei meandri di un mondo difficile, conosciuto solo dagli specialisti. Un libro che si legge d’un fiato, magistrale combinazione tra fiaba e realtà.
     
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    Santo dio... io sto a pagina 30, ma mi ha già straziato l'anima. L'espediente narrativo del dialogo col ragno Aracne, che speravo fosse una cosa (forzata ma) simpatica, domina tutto sto caspita di libro, è odioso e abbassa il target a cui è rivolto alle scuole elementari - anche se forse pure alle elementari lo avrei un snobbato, ma diamoci il beneficio del dubbio. Le conversazioni con il ragno diventano il pretesto per ficcare in ogni dove considerazioni personali dal sapore vanveristico che poco c'entrano con le bestiole in questione e che si ammantano dell'aria della grande perla di saggezza, quando sono invece sentenze spiattellate là senza corposo contesto: chiacchiere da bar, "signora mia, come parlano difficile questi scienziati, nessuno che si prenda la briga di farsi capire, basta che si fanno grossi della loro fama di sapienti e poi le cose le ripetono come una formula magica". Appiattire un discorso su un solo livello rendendolo una tavola bidimensionale, invece, funzionerebbe alla grande.
    La questione è che la divulgazione bisogna saperla fare, che il "libro per tutti" è una trovata pretenziosa che forse, in fondo, non esiste, e non basta tirar fuori dal cappello un teatrino per accattivare i più piccoli, e sciorinare conoscenza aneddotica e superficiale per i più grandi, che sarebbe meglio accompagnare per mano in un discorso più approfondito, meno saltellante, inscritto in una cornice un attimo più professionale. O forse sono io la solita vecchia trombona di stampo settecentesco... no, veramente, non sono io. Sul serio.
    Vedremo come si evolverà la situazione, intanto io prendo appunti e male che vada risparmio spazio in casa stilando la versione epurata di 'sta cosa qua.

    P.S.
    A corollario aggiungo che, per quanto appassionata di altre bestie senza spina dorsale, io di ragni sono profondamente ignorante, per cui non parto da chissà che livello di conoscenza approfondita (tutt'altro...).
     
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1 replies since 10/1/2018, 11:13   46 views
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