Il libro del mare

~ Morten Strøksnes

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Altrove
    Posts
    643

    Status
    offline

    afdd3ff98d64898d62310c2dab4b3bb2


    Titolo: Il libro del mare
    Autore: Morten Strøksnes
    Anno: 2017
    Editore: Iperborea
    Pagine: 352
    Descrizione: Nelle profondità del mare intorno alle isole Lofoten vive il grande squalo della Groenlandia, un predatore ancestrale nonché il vertebrato più longevo del pianeta, tanto che oggi potremmo imbatterci in un esemplare nato prima che Copernico scoprisse che era la terra a girare intorno al sole. "Il libro del mare" è la storia vera di due amici, Morten Strøksnes e un eccentrico artista-pescatore, che con un piccolo gommone e quattrocento metri di lenza partono alla caccia di questo temuto abitante dei fiordi. Un’avventura sulla scia di Melville e Jules Verne che diventa un caleidoscopico compendio di scienze, storia e poesia dell’universo marino: dalle antiche leggende dei marinai alla vita naturale degli abissi, dalla biologia alla geologia e alle grandi esplorazioni oceaniche, dal Leviatano e i mostri acquatici ritratti da Olao Magno nel ’500 alle specie incredibilmente reali di meduse a trecento stomaci, draghi di mare e calamari «lampeggianti». Un viaggio attraverso il Paleocene e gli odierni allarmi ecologici, che spazia dal Libro di Giona al "Maelström" di Edgar Allan Poe, raccontandoci un mondo che ci rimane in gran parte oscuro e che con i suoi misteri custodisce l’origine della vita. Ma "Il libro del mare" è anche una riflessione sulla storia naturale dell’uomo, che è arrivato a mappare l’intero globo e a navigare tra le stelle, eppure sembra conservare un’ossessione per il mito del mostro, forse per un atavico istinto predatorio, o per la paura dell’ignoto che ancora oggi il mare ci risveglia.


    Diciamocelo, io a Iperborea, sul fronte della vaga divulgazione naturalistica, non devo dare mai più retta.
    Il target di questo libro dovrebbe essere intorno ai 13-14 anni, e lì mi sarei anche divertita, ma ora no. Si tratta di un tentativo poco coerente di parlare del mare intorno alle Lofoten in tutte le sue sfumature: dalla grande tradizione di pesca che ha sostentato per secoli un paese aspro come la Norvegia, a sprazzi di curiosità sulle esplorazioni nordiche (compare la spedizione della Fram di Nansen, compare Olao Magno - e di questo non sapevo nulla), fino a curiosità intorno alle creature marine. Creature marine da cui questi bambinoni dell'autore e l'amichetto sono ossessionate, e qui scatta la dissonanza cognitiva: da una parte abbiamo un grande amore per il mare, una soverchiante ammirazione per le forze della Natura e per sua mirabile ingegneria animale, un invito al rispetto per le creature marine e non, e critiche alle pratiche della pesca intensiva. Dall'altra, alcuni passi sono narrati con una mancanza di empatia che lascia perplessi e disorientati (ricordo bene la descrizione della pratica di mozzare la coda agli squali e lasciarli morire dissanguati, che nulla lasciava trasparire se non una freddezza documentaristica e, forse, persino una punta di compiacenza).
    Ora. Potrebbe anche darsi che nelle intenzioni dell'autore ci sia una presa di coscienza progressiva dell'"umanità" (passatemi il termine) degli animali che si disveli man mano nell'avanzamento delle pagine, ma a me è sembrata una scelta che ha prodotto un risultato veramente tiepido. Non che mi aspettassi contenuti fortemente antispecisti, specie dal momento in cui si parla di un'attività che è stata veramente fondamentale per l'economia del paese (senza ammazzare pesce questi non vivono, inutile starci a girarci intorno), però questa trattazione è una celia cerchiobottista senza spessore.
    La baleniera Essex, Moby Dick, l'epicità di queste narrazioni qua scordatevele (e poi, diciamocelo, questa della lotta Uomo-Natura vista come nell'800 è una roba anacronistica: tirate fuori qualcosa di nuovo, una rielaborazione).

    Stilisticamente sono nozioncine giustapposte assieme alla storia di lui e l'amico che vogliono pescare sto benedetto squalo senza alcun apparente scopo concreto che non siano questa presunta sfida molto maschia ("ce l'abbiamo più lungo noi!") e l'andarsi a fare un giretto in barca insieme.
    Spoiler: riescono nel loro intento di rompergli i marroni lasciandolo con una catena appesa al muso ma non lo tirano su.
    E mi vengono a parlare di rispetto della Natura.
    Il resto è narrato con lo stile che posso usare quando racconto in chat ai miei amici qualsiasi cosa. Infatti non capisco perché ancora non prendo le conversazioni salvate e ci faccio un libro, tanto a quanto pare pubblicano di tutto.

    Last but not least, qualche illustrazione ci sarebbe stata bene, invece non ce ne è nemmeno una.

    Assolutamente non degno né dell'hype della casa editrice (che continua a deludermi) né dei commenti positivi che ho trovato nei social, aspetto che mi fa riflettere sulla effettiva necessità di divulgazione naturalistica fatta bene.
     
    Top
    .
0 replies since 11/10/2017, 17:50   26 views
  Share  
.