Controcorrente

~ Joris Karl Huysmans

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    Titolo: Controcorrente (À rebours)
    Autore: Joris Karl Huysmans
    Anno: 1884
    Pagine: 274
    Descrizione: Pubblicato in Francia nel 1884, Controcorrente (noto anche come A ritroso) ha segnato in profondità l'immaginario culturale europeo, influenzando la visione dell'arte e della vita, tra gli altri, di Oscar Wilde, Gabriele D'Annunzio e Marcel Proust. Considerato il manifesto, o meglio, la bibbia del decadentismo, il romanzo segue le vicende del protagonista, Jean Floressas des Esseintes, impegnato a sconfiggere la Natura attraverso l'Artificio. La figura di des Esseintes, a sua volta modellata su quella reale del conte Robert de Montesquiou, divenne il prototipo di tutti gli esteti e i dandy di fine secolo. Romanzo atipico, con un solo personaggio, privo di dialogo e delle tradizionali soluzioni narrative, Controcorrente si dispiega in un universo di eccentricità, stravaganze, follie, inquietudini, deliri, descritto con un linguaggio prezioso, sfolgorante di inusuali metafore; una scrittura nella quale ogni singola parola, scelta con l'accuratezza e l'amore per la rarità tipici del collezionista, scintilla e luccica, in una perfetta corrispondenza tra lingua e personaggio.
     
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    L'ho letto perché suggerito da una persona cara, quindi non riesco a dare un "voto", ho troppo bias.
    Mi piacciono la forte descrittività e la prolissità nello stile, per cui non mi è risultato pesantissimo. Alcune scene sono veramente sublimi (l'alchimia dei profumi, la mania del giardino di fiori sensuali e corrompenti). Le disquisizioni intorno alle opere letterarie, finché profane, risultano sopportabili, ma su quelle religiose ci si fa strada come nelle sabbie mobili.
    Non c'è bisogno di me per rimarcare la rottura con il romanzo naturalista: l'abbandono di una scena mobile a favore della luce sul pensiero di un unico personaggio, tra l'altro chiuso in un unico ambiente - che è per lo più quello della sua testa, piuttosto che uno scenario esterno, è abbastanza risaputo e palese.
    Viene spesso accostato a Il Piacere e Il Ritratto di Dorian Gray, che vi si sono ispirati; due libri che ho gettato dalla rupe Tarpea, una roba secondo me diversa se non altro perché, di quelli, uno non sono riuscita a finirlo, e dell'altro ho saltato un sacco di pagine. Questo l'ho letto tutto. Non ci trovo grandi affinità stilistiche, se non per l'idea decadente del personaggio, l'esteta, quelle cose che ti fanno studiare anche a scuola quando fai l'800 e a me erano tanto tanto piaciute quando avevo 18 anni e mo' però ho superato da una certa. L'ossessione nella ricerca della bellezza, il vuoto esistenziale, lo spleen, l'attrazione operata dalla corruzione, la carne la morte il diavolo.
    Forse una quindicina di anni fa me lo sarei goduto di più.
     
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1 replies since 3/10/2017, 09:37   115 views
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