Watchmen

~ Alan Moore, Dave Gibbons

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    Watchmen_copertina
    Titolo: Watchmen
    Autori:
    Testi Alan Moore
    Disegni Dave Gibbons (matite e chine), John Higgins (colori)
    Anno: 1ª edizione settembre 1986 – ottobre 1987
    Editore: Dc Comics
    Descrizione:
    Watchmen è una miniserie a fumetti supereroistica di dodici albi, scritta dall'autore britannico Alan Moore e disegnata dal suo connazionale Dave Gibbons, che venne pubblicata in albi mensili dalla DC Comics tra il 1986 e il 1987. Malgrado l'editore, la miniserie è completamente avulsa dall'universo DC e quindi non ha nulla a che vedere con personaggi come Batman e Superman. Ad oggi rimane l'unico romanzo grafico ad aver vinto un premio Hugo[1] e ad essere inserito nella lista di TIME Magazine dei "100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi".[2]

    La particolarità innovativa che differenzia principalmente Watchmen dai fumetti di genere che lo hanno preceduto, è quella di presentare i supereroi protagonisti più nell'aspetto umano e "quotidiano" che in quello straordinario e avventuroso, "decostruendo" l'archetipo del supereroe convenzionale. Ecco che allora vengono descritti i loro problemi etici e personali, le difficoltà di relazione tra i componenti del gruppo, i loro difetti e le loro nevrosi, spesso riconducibili a particolari avvenimenti del loro passato. Inoltre, nessuno di essi - con una sola notevole eccezione - possiede alcun superpotere: sono persone comuni che hanno deciso di fare il mestiere, comune nell'universo di Watchmen, del "giustiziere mascherato". A questo si devono aggiungere una sapiente applicazione di tecniche cinematografiche, un ampio uso di simboli, dialoghi con più livelli interpretativi e metanarrazione.
    (fonte: Wiki)


    E niente, riletto un paio di mesi fa, in lingua, con comodo come sto leggendo tutto ultimamente.
    Resta uno dei miei fumetti preferiti, un'opera che per certi versi definirei monumentale.

    La trama è abbastanza complessa, e va avanti per flashback continui e parentesi apparentemente divergenti.
    Riordiandola: anni '30, in un mondo molto più "reale" e realistico dei soliti comics supereroistici, a un certo punto un gruppo di normali persone - influenzate dai supereroi dei fumetti, questa cosa è fantastica - inizia a vestirsi in costume e combattere in crimine. Niente superpoteri e supernemici, solo un senso di giustizia 'fai da te', in auto alle forze dell'ordine. I nuovi eroi mascherati, vinta un'iniziale diffidenza e derisione, cominciano ad avere successo e guadagnarsi le pagine dei giornali, acquisendo fama e costruendosi poco per volta la loro credibilità. Assoldano agenti che li mettono in contatto e creano, a tavolino, un team di eroi.
    La palestra e il marketing, gli intrallazzi e la politica sono più in risalto di questo 'crimine' che rimane sempre astratto e molto poco visibile.
    Il tempo passa e gli eroi evolvono, finché in seguito a un incidente nucleare appare il primo vero e unico super eroe, dr.Manhattan, che fa apparire gli altri come semplici personaggi un po' weird, in costume e senza regole.
    Dr. Manhattan, che rimane sempre un po' defilato, protagonista non protagonista, altero e distante, diventa la chiave di volta della difesa americana, mentre i watchmen senza controllo sono sempre più malvisti dalla popolazione e dalla polizia fino al bando totale. Durante scioperi e rivolte contro quello che inizia ad essere percepito più come un pericolo che come un aiuto uno degli slogan è proprio "who watches the watchmen?" ovvero: chi controlla i controllori?
    Da lì in avanti per i nostri eroi c'è il pensionamento forzato: chi rivela la propria identità, trasformandosi in un personaggio mediatico e vivendo della propria immagine, chi collabora segretamente col governo, chi si ritira in silenzio. Tutti tranne uno, Rorschach, probabilmente pazzo, violento, paranoico... l'unico che continua a combattere il crimine lungo le strade e l'unico che sente puzza di bruciato quando le prime pagine dei giornali sono scosse dalla notizia di un energumeno di mezza età ucciso brutalmente, scaglaito dal grattacielo dove viveva.
    E' la storia che dà inizio al primo volume, la morte del Comico (the Comedian), su cui indagano Rorschach e la sua paranoia (che è una vera coprotagonista). Si mette in moto una serie di ingranaggi che portano a scoprire retroscena sulla vita di questi "eroi" non sempre senza macchia e senza paura, con una costruzione come dicevo prima complessa e soprattutto crudele, con niente che assomigli a un lieto fine.

    Spettacolare.
     
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