Metro 2035

~ Dmitry Glukhovsky

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    Titolo: Metro 2035
    Titolo originale: Метро 2035
    Autore: Dmitry Glukhovsky
    Serie: Metro # 3
    Traduttore: Francesca Legittimo
    Paese: Russia
    Genere: Sci Fi
    Editore: Multiplayer.it Edizioni
    Prima Edizione: 2016 (2015)
    Scheda Amazon.it
    Trama:
    Da quando una guerra nucleare ha devastato la terra, gli ultimi moscoviti sono sopravvissuti cercando di costruire una nuova civiltà nelle profondità della vecchia rete della metropolitana. Questa presunta sicurezza, pero, sì dimostra presto ingannevole: infatti, due anni dopo essere già stati salvati da Artyom contro i Tetri, gli abitanti della metro sono minacciati da epidemie che mettono a rischio l'approvvigionamento di cibo e da conflitti ideologici sempre più gravi. L'unica salvezza sembra risiedere in un ritorno in superficie: ma questo è ancora possibile? Contro ogni logica, Artyom tenta un viaggio - apparentemente senza speranza - verso un mondo il cui misterioso silenzio nasconde un terribile segreto...

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    Il primo romanzo aveva dalla sua parte una ambientazione originale e delle dinamiche particolari, soprattutto diverse dai soliti cliché occidentali. Il modo di pensare russo, la società moscovita trapiantata nella Metro era, per certi versi, esotica e la nuova fauna post olocausto nucleare dava quel tocco quasi horror all'insieme, quel che bastava per incuriosire e far appassionare alla serie.
    Il secondo, pur rimanendo nella Metro moscovita, cambiava protagonisti e scenario, perdendo l'aura horror e restando più legato alle dinamiche politiche.
    Il terzo è solo politica... e complotti, guerre e lotte intestine. Dello scenario post nucleare, dei mostri e delle varie creature nate dalle radiazioni, che sembravano aver colonizzato la superficie, non è rimasto nulla. Normali creature nate dalle mutazioni genetiche, ma nulla di quello che aveva reso così originale e onirico il primo capitolo.
    Quasi come se, eliminando i Dark Ones (non fatemeli chiamare Tetri, come nella traduzione italiana), si fosse cancellata completamente anche la presenza di tutti gli altri.
    Artyom, da Metro 2033, e Homer, da Metro 2034, vagano per quattro stazioni in croce, continuando a farsi catturare e pestare a sangue. La parentesi in superfice ha dell'assurdo, così come assurde sono le tattiche messe in pratica dai capi delle varie fazioni per mantenere lo status quo.
    Il finale è altrettanto assurdo e inutile, degna conclusione della caduta libera in cui sembra precipitata la serie.

    La seconda stella è per l'interpretazione di Rupert Degas, sempre impeccabile.
    Di certo, se l'avessi letto e non ascoltato, l'avrei abbandonato senza rimorsi.

    2 / 5

    Edited by taksya - 26/9/2017, 16:54
     
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