Storia del nuovo cognome (vol. 2)

~ Elena Ferrante

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    Titolo: Storia del nuovo cognome
    Autore: Elena Ferrante
    Editore: E/O
    Data di Pubblicazione: 2012
    ISBN: 9788866321811
    Pagine: 480

    Trama
    "Capii che ero arrivata fin là piena di superbia e mi resi conto che - in buona fede certo, con affetto - avevo fatto tutto quel viaggio soprattutto per mostrarle ciò che lei aveva perso e ciò che io avevo vinto. Lei naturalmente se ne era accorta fin dal momento in cui le ero comparsa davanti e ora stava reagendo spiegandomi di fatto che non avevo vinto niente, che al mondo non c'era alcunché da vincere, che la sua vita era piena di avventure diverse e scriteriate proprio quanto la mia, e che il tempo semplicemente scivolava via senza alcun senso, ed era bello solo vedersi ogni tanto per sentire il suono folle del cervello dell'una echeggiare dentro il suono folle del cervello dell'altra". Ecco "Storia del nuovo cognome", secondo romanzo del ciclo de "L'amica geniale". Ritroverete subito Lila ed Elena, il loro rapporto di amore e odio, l'intreccio inestricabile di dipendenza e volontà di autoaffermazione.

    Libri del ciclo:
    1. L'amica geniale
    2. Storia del nuovo cognome
    3. Storia di chi fugge e di chi resta
    4. Storia della bambina perduta
     
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    Mi è molto piaciuto, ma non saprei dire perché. I personaggi si fanno odiare facilmente, la narratrice, Lenù, è di un'insicurezza esasperante: le rare volte in cui si sente felice subito si fa abbattere dalle reazioni dell'amica Lila e non ha mai il coraggio di ribattere. Lila, devo dire, è il personaggio più controverso (ma credo che questa fosse l'intenzione della Ferrante): da un lato la compatisco, perché l'intelligenza e la caparbietà che aveva da bambina si sono gradualmente spenti per lasciar posto all'ottusità e alla ferocia necessari per sopravvivere al rione; dall'altro in alcuni momenti ho pensato che fosse realmente crudele e fosse capace di una cattiveria senza limiti. In particolare,
    Quando Lila inizia la relazione con Nino Sarratore sotto gli occhi di Lenù pur sapendo benissimo che lei ne è innamorata ho desiderato ferocemente che il marito li scoprisse... E del resto ho detestato anche Lenù per non essere stata in grado di fare niente se non stare a guardare.

    Spesso mi sono detto che ad attrarmi non sono tanto i personaggi o l'intreccio, ma l'epoca e il luogo in cui sono ambientati; non tanto la scalata sociale di Lenù, ma il concetto di fondo che una persona può avere successo nella vita indipendentemente dal luogo da cui proviene, insieme alla consapevolezza però che è impossibile scindere completamente i legami con quel luogo. La verità però è che mi sento attratto dal rapporto tra queste due amiche che più diverse non si può, o meglio, da come due persone che hanno sicuramente le loro caratteristiche individuali, ma che sono sostanzialmente spinte dallo stesso desiderio (quello di sfuggire al rione), possano crescere e diventare persone così differenti.
    Aspetto con ansia di leggere il seguito.
     
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