La sarta di Dachau

~ Mary Chamberlain

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    Titolo: La sarta di Dachau
    Autore: Mary Chamberlain
    Anno: 2015
    Editore: Garzanti
    Pagine: 319
    Descrizione:
    Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street, e la vita sembra sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del suo sogno: stoffe preziose, tagli raffinati, ricami dorati. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un rifugio, Ada non ha colpe, se non quella di trovarsi nel posto sbagliato. Ma i soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si aggrappa all’unica cosa che le rimane, il suo sogno. L’unica cosa che la tiene in vita. La sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati, nonostante le ristrettezze belliche. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello della sua carriera. Un vestito da sera nero, con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l’abito da sposa di Eva Braun, l’amante del Führer…
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    Come spesso accade, il titolo è fuorviante (o meglio, non è che sia così fuori tema, ma è palesemente un tentativo di catturare l'attenzione in libreria... anche già in lingua originale); io stessa, che leggo sempre superficialmente le trame prima di approcciarmi a un libro (per non spoilerarmi troppo :P), pensavo di aver davanti qualcosa di diverso. Sono contenta di questa "sorpresa", che l'ha reso un libro meno scontato e più incentrato sulla realtà britannica a cavallo della seconda guerra mondiale e ai tentativi di tirare avanti (a modo suo) di una donna sola, che la storia di una sopravvissuta ai campi di concentramento. Il finale, poi, non è affatto banale... Non male!
     
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