Canis lupus italicus
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Titolo: (primo libro): The forges of dawn.
Autore: E.M.Kinsey
Anno:2014
Editore:auto-prodotto
Pagine:497 pagine
Descrizione:FOR THERE TO BE HEROES... The traditional place for a Lyonesse, as huntress and mother, holds no appeal for young Uhuru. Her greatest wish is to be a great warrior like her father and stand as protector to her pride. Society would deny her this, but fate will not. THERE MUST FIRST BE DARKNESS... Fueled by a lust for perfection and purity, the Pale Ones have conquered most of the known world. Those who do not fit their impossible ideal for Lyondom are slowly being eradicated -- and those who desert their cause are hunted down just the same. AND TO OPPOSE THAT DARKNESS... When her pride is attacked and taken by the Pale Ones, Uhuru must take up the mantle she has always coveted, and in so doing, learn its true cost. What starts as a journey to save her family quickly becomes a mission to end her enemies' reign of terror once and for all. From the shores of the only land she has ever known to the steps of faraway empires and back again, Uhuru will face pirates, monsters, and heart-breaking loss to finally learn the greatest lesson of all: heroes are never really born. Like any weapon… HEROES MUST BE FORGED
NOTA: Credo che questo sia il primo Animal Literature interamente auto-prodotto che leggo e recensisco. Con la fioritura di internet ci sono molteplici casi di persone che lo fanno e "producono" libretti di scarso livello e valore. Penso di aver invece trovato un animal literature fantasy che si sta un pò facendo largo tra altri simili.
Pregi:
Descrizioni e mondo.
Il punto forte dell'autrice (che davvero la mette in risalto rispetto ad altri autori auto-prodotti) è una grande capacità di scrittura e sopratutto l'"occhio" descrittivo. E' chiaro come abbia accuratamente pianificato la scrittura ed è bello come in molti casi faccia descrizioni dettagliate (ma mai troppo prolungate) inserendo colore e charm a personaggi (specie nelle decorazioni, nelle armature ecc..). C'è da dire che in alcuni casi è giusto lasciare l'immaginazione al lettore, ed in effetti lo fa: in primis nel lasciare spazio ad immaginare la descrizione iniziale degli "Hounds", i temibili Lyons alterati con la magia. Rientra tutto in questo punto, ma bisogna sottolineare la grande ricchezza e immaginazione mescolando elementi "già visti" con uno spunto di originalità. Ha inserito elementi di magia rilevanti e ha preso la scelta molto interessante di non legare la magia al semplice consumo di energie personali di un praticante, ma ad un diretto tributo di sangue versato (con un personaggio che per focalizzarsi su un incantesimo, raro e comunque episodico, deve materialmente ferirsi ... questo rende la magia un evento poco comune e raro, da conseguenze spesso gravi). Altro dettaglio sempre della sfera "descrizioni e mondo" sono i caratteri generali: un interessante mix di animale ferale (realistico) e antropomorfizzato. Questo lo si nota fin dagli inizi, per esempio non ha "censurato" un pò del comportamento originale dei leoni e per esempio il padre della protagonista ha 3 mogli ... e la cosa non collide affatto con un personaggio che è sostanzialmente positivo e viene accettata come una cosa normale. Allo stesso tempo ... non si tratta di "leoni" ma "Lyons", tutte le razze animali di questo mondo sono fisicamente evolute, con capacità di afferrare e creare oggetti da armi ed armature a semplici decorazioni fino ad imbarcazioni, case e palazzi (si tratta comunque di razze con una corporatura "animale" nel senso che normalmente hanno una camminatura quadrupede).
C'è da dire che l'accostamento di "razza animale" e "tecnologicamente avanzata" ricorda molto Guardians of Ga'hoole, specie per quanto riguarda l'uso di armature, tuttavia in tutta onestà E.M.Kinsey fa un lavoro decisamente migliore nello spiegare e descrivere questo mondo.
Protagonista.
Punto positivo, anche se non "completo" diciamo. Ha scelto come protagonista una femmina, decisamente una "prescelta", fisicamente forte e muscolosa, oltre che volenterosa di opporsi ad uno stile di vita abbastanza maschilista. Tutto questo rischia enormemente di farla diventare una potenziale "Mary Sue", ma l'autrice riesce a destreggiarsi bene sopratutto nella prima parte dove Uhuru commette errori e fallisce in un logico percorso di crescita. C'è da dire che questo percorso è forse un pò troppo accelerato e leggermente facilitato nella parte finale (come se l'autrice avesse un pò di fretta di puntare alla battaglia conclusiva), ma in generale è riuscita a cavarsela costruendo un personaggio interessante e ragionato pur avendo scelto un caso abbastanza difficile.
Difetti:
Villains secondari:
Forse il difetto principale riguarda i villains secondari. I Primari (I "Pale Ones") sono abbastanza ben descritti e sviluppati. Ricordano molto (seconda volta che menziono la similitudine) i villains di Guardians of Ga'hoole (razzisti genocidi) ma a differenza di questa ben più famosa serie, sono meglio spiegati (anche se le spiegazioni sono contenute, c'è un momento dove si chiarisce che per esempio Vireka è "malvagio" perchè è cresciuto pensando dovesse comportarsi così come ruolo, inoltre ad un certo punto si incontra più volte un "cittadino" comune che credeva naturalmente nelle ideologie razziste dei Pale Ones ma poi personalmente è un "umano" come carattere ed aiuta la protagonista). Purtroppo non accade lo stesso per i villains secondari: ad un certo punto la protagonista incontra l'imperatrice di un territorio paragonabile all'India e secondo me l'autrice ha perso l'occasione di mostrare un personaggio davvero regale, trasformandola in una macchietta isterica. Altro problema è il fantastico personaggio di Yu Song: una tigre maltese (mutazione azzurra), ribelle e pirata, sarcastico, sottile e realmente feroce e spietato che.... necessita di avere motivazioni e un passato tormentato dietro. O almeno è quello che spero per il sequel perchè se non inserisce spiegazioni al più presto, ci troviamo di fronte ad un grande spreco di potenziale e un personaggio estremamente piatto.
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