The Winter of the Fisher

~ Cameron Langford

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    Titolo:The Winter of the Fisher
    Autore:Cameron Langford
    Anno:1971
    Editore:w. w. norton & company
    Pagine:222
    Descrizione:Langford tells the story of the first winter of a fascinating mammal, the fisher or fisher cat as they are sometimes called. The fisher is freed from a trap by a hermit living in a forest and nursed back to health. Set in the woods of Northern Canada, it is a tale of survival that explores the habits of an interesting but not well known animal and the environment in which they live.


    Pregi
    Punto di vista animale
    Il libro mantiene un interessante punto di vista realistico dell'animale. Il "Fisher" al di là di quel che il nome farebbe pensare è in realtà una martora di grande stazza e per nulla adatto a vivere da pescatore. Il libro segue la sua infanzia e la sua crescita durante il duro inverno, con il contatto dalla duplice natura che instaura con due esseri umani: un vecchio indiano e un trapper bianco. Per tutta la durata del libro, si percepisce l'intelligenza e lo spirito dell'animale, ma senza superare la barriera del fantasy o dell'Animal Literature standard, molti dei suoi comportamenti sono infatti correttamente descritti come istintivi e altri sono motivati in maniera chiara e semplice (in primis il rapporto di "odio" istintivo con il trapper e lo svilupparsi della guerra personale tra i due). Il Fisher non parla né “pensa” tra sé e sé come capita in altri libri, ma non se ne sente il bisogno.

    Ambiente
    Superlativa è la descrizione della natura e dell'ambiente dell'estremo nord del continente americano: la ricchezza di vocaboli e descrizioni portano rapidamente il lettore in quelle foreste innevate ricche di vita e di morte ma mai prive del loro fascino surreale. Questo è specialmente vero verso il finale, arricchendolo e facendo pienamente comprendere al lettore le lezioni di vita e di meravigliato stupore quasi ammette di non poter cessare di ricevere.


    Difetti
    Cacciatore
    Forse l'unico difetto di un libro complessivamente ottimo è il fatto che il punto di vista principale segue il Fisher, per poi spostarsi in qualche occasioni al vecchio indiano. La figura del cacciatore è vista solo dall'esterno: dal punto di vista dell'indiano e del Fisher stesso; questo è un pò un peccato perchè possiamo solo intuire alcuni dei passaggi di sviluppo caratteriale del cacciatore (che ci sono) e che meritavano di essere messi un pò più in luce.
     
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