Off the Beaten Path

~ Ruxis Croax

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    Canis lupus italicus

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    The-Long-Road-Home
    (cover del terzo libro)
    Titolo:Off the Beaten Path, Lost on Dark Trails, The Long Road Home
    Autore:Rukis Croax
    Anno:2014-2015
    Editore:Furplanet
    Pagine:404 (terzo libro)
    Descrizione:Spending her life beneath the oppressive control of an abusive husband she'd had no choice in marrying was a hard life, but Shivah strove to endure it in order to protect her child.
    When her child was slain, and Shivah herself viciously attacked and left for dead, she swore she'd make her husband pay dearly for his greatest mistake...leaving her alive.
    She is joined in her hunt by the two men who pulled her from the jaws of death, and a group of lawmen hunting a dangerous band of raiders threatening the countryside. But there may be deeper, more widespread evils hidden in the shadows of the conflict she finds herself a part of.


    Nota: é il secondo tipo di letteratura antropomorfa che leggo (dopo Kyell Gold) e faccio come premessa che in questo caso si tratta non di letteratura erotica (tanto cara a questa nicchia) ma comunque una lettura abbastanza matura. La saga è tutta in inglese, comunque

    Pregi:
    Mondo
    L'autrice descrive una storia di tipo fantastico con elementi di dramma e adventure, utilizzando personaggi animali antropomorfi ed inserendoli in un contesto ispirato al nord-America post-coloniale (tipo "Ultimo dei Mohicani"). La primissima cosa che salta all'occhio è una discreta crudeltà e realismo di questo mondo, per prima cosa spazzando via abbastanza decisamente il concetto dell' "indiano buono" (è un grosso impatto iniziale, sapere come in paio di poche pagine la protagonista (che poi assume il nome di "Shivah", di razza bobcat) è stata venduta al marito per un paio di cavalli e un sacchetto di sale), che comprende l'abuso della protagonista da parte del marito, la gioia della gravidanza, la perdita del figlio strappatole di mano e destinato alla morte (era stata ritenuta adultera) per poi finire con la sua condanna per lapidazione in una fossa: il tutto nelle primissime pagine per poi essere reiterato da scene di omicidio di massa/fosse comuni, pestilenze ecc...
    E' un mondo duro, crudele, ingiusto... questo viene più e più volte mostrato durante tutta la storia. Tuttavia da queste ingiustizie i protagonisti riescono a sopravvivere e trovare infine la forza per vivere davvero, contando gli uni sugli altri.
    La realtà descritta dall'autrice ha diversi connotati fantasiosi, inclusa la presenza di creature particolari (grandi tigri dai denti a sciabola) e spiriti (nello specifico un corvo) che seguono i protagonisti.
    Un altro dettaglio che si aggiunge a questo sfondo è una discreta "fusione" tra la cultura dei nativi locali con quella degli "Otherwolves" (che sarebbero gli "europei" colonizzatori, appartenenti a varie razze canine ecc..): nel corso della trama si incontrano alcuni personaggi di origine tribale che sono parzialmente adattati al mondo civilizzato, all'uso dei vestiti, alle armi da fuoco ecc..


    Personaggi
    La protagonista viene salvata da una coppia di "trappers" entrambi nativi: una volpe artica tatuata e dotato di abilità come guaritore/sciamano e un coyote dal modo di fare decisamente poco raffinato che si è adattato a vestire e parlare come i "bianchi" (che sono chiamati qui "Otherwolves", in quanto semplicemente sono razze canine o comunque europee che hanno colonizzato il nuovo mondo). Questi due personaggi (rispettivamente Puquanah e Rascal) hanno un peso notevole nella trama poichè molti capitoli e punti chiave della storia vertono anche sul risolvere i loro stessi fantasmi: benchè la storia sia di carattere dramma/avventura, come avevo accennato sopra include anche elementi maturi e questa coppia di personaggi ne rappresenta un punto chiave, dato dalla loro (inizialmente nascosta) omosessualità.
    L'autrice riesce a costruire abbastanza bene tutta la loro vicenda e il mondo in cui va ad intersecarsi ed è influenzata (ed influenza) lo sviluppo caratteriale della protagonista femminile.
    Per quanto riguarda Shivah, il suo sviluppo è molto complesso e segue diverse tappe: dopo la sua "rinascita" dalla fossa, grazie all'intervento dello spirito di Corvo (e al diretto salvataggio da parte di Puquanah e Rascal), Shivah vive una fase di crescita che.... inaspettatamente produce un personaggio estremamente femminista pur senza cadere nel classico "Mary Sue" style.
    Shivah deve inizialmente affrontare sia una "quest" di pura vendetta, sia un profondo distacco e timore dagli uomini, sia da una grossa disillusione nel mondo: con il tempo riesce a comprendere come la ricerca di vendetta sia in se sterile, come ci sia speranza di vivere nel mondo e come interagire con gli uomini possa portare alla felicità.


    Contenuti maturi
    Come avevo accennato la lettura contiene elementi maturi anche di carattere abbastanza spinto (pur non cadendo nella pornografia letteraria di Kyell Gold), in particolare Shivah riesce (in contemporanea allo sviluppo della trama di vendetta) a riapprocciare il mondo degli uomini grazie ai suoi due compagni di viaggio. E' un personaggio molto femminile e non pesa nel libro il fatto che praticamente interagisca solo con maschi per tutta la durata della trilogia: benchè questo tipo di interazione comporti anche una serie di problemi (inclusa una scena tragi-comica quando pianta una freccia nella gamba di Rascal ritenendo che stava usando violenza su Puquanah, poichè non riusciva ancora a concepire la possibilità che esistesse un rapporto consenziente), questo sfocia verso metà libro con il rapporto d'amore con un "Otherwolf", un husky dal nome Grant che è il leader di una compagnia che da la caccia alla banda di assassini a loro volta obiettivo anche dei protagonisti.
    Il rapporto con Grant fa fatica a partire, a causa delle titubanze di Shivah, ma poi sfocia in un breve periodo di gioia e passione... dolceamara poichè destinata ad una triste e prematura conclusione.
    Shivah rimane sconvolta dalla perdita di Grant, poichè dopo aver perso suo figlio e la sua tribù... nessuno può dire che meritava anche questo dolore.
    Ma il mondo scritto dall'autrice sa essere crudele, e di fronte alla crudeltà i protagonisti si sollevano facendo fronte comune. Nessuno di loro è senza macchia, ma riescono a compensarsi a vicenda.


    Difetti:
    Capitoli finali
    Il terzo libro è particolare poichè trasporta i protagonisti in una diversa realtà che a prima vista appare molto distante da quella dei nativi nord-americani. C'è infatti un elemento di vita di mare e pirateria, poichè si imbarcano su di una nave corsara ingaggiata per portare rifornimenti ad una colonia in una terra che ricorda l'Africa (abitata da alcune razze di rettili senzienti e ostili).
    Il passaggio "indiani d'America - pirati dei caraibi" è meno brusco di quanto potrebbe sembrare e l'autrice riesce a diluire abbastanza bene l'impatto.
    I nostri protagonisti viaggiano con il doppio scopo di trovare una cura alla pestilenza dilagante nella loro terra, ricercando le origini di essa nella sua terra d'origine, ma allo stesso tempo Shivah non riesce a cacciare dal suo cuore il bisogno di trovare Shadow: l'assassina che aveva ucciso il suo amato Grant.
    La trama come dicevo in realtà scorre abbastanza bene nell'ultimo libro... con l'eccezione dei capitoli finali.
    Secondo me ha dedicato fin troppo spazio alle vicende secondarie di Puquanah e Rascal (la cura degli occhi di Puquanah, grazie ad un medico locale che gli ridà la vista, e infine il risolversi del loro conflittuale rapporto), tralasciando un pò l'evoluzione finale del personaggio di Shivah.
    Secondo me è stato un vero peccato, e l'autrice ha un pò perso di vista la protagonista di fronte alla coppia di due compagni.
    A onor di cronaca ho scoperto poi che l'autrice ha anche scritto una storia breve ("Sinful Behavior") purtroppo disponibile solo online e sul suo Patreon (sito a pagamento) che... riempie bene questo buco caratteriale che aveva lasciato! In particolare questa storia minore di poche pagine pone Shivah di fronte alla tentazione di uccidere un ufficiale coloniale che era uno dei pochi testimoni del ritrovamento di un terreno di cova della razza di rettili nativi (ed ostili) di quella terra: l'Ammiraglio in comando aveva deciso di cercare un bersaglio per distrarre i nativi locali e permettere l'evacuazione e Shivah non era disposta ad osservare passivamente un nuovo genocidio.
    Questa storia breve purtroppo (perchè scritta separatamente dal libro) si focalizza anche sul passaggio finale dello sviluppo/maturazione caratteriale di Shivah dal punto di vista erotico (che ha una discreta componente nel libro), in particolare è qui che si palesa la sua scelta di non cedere alle insistenti richieste del capitano corsaro, ma si sente attratta da questo composto ma anche triste ed anziano (47 anni contro 20!) ufficiale di marina dal passato tormentato (inclusa una moglie morta di parto e un rapporto distanziato coi figli). Essendo una storia breve a carattere anche erotico, sfocia poi in quello... però tutto sommato è stato un vero peccato non vedere questo sviluppo della protagonista inserito nel libro, anche perchè non leggendo questa storia breve non si spiega: 1) perchè l'ufficiale non ha rivelato la localizzazione delle covate 2) perchè ci sia una sorta di affettuoso attaccamento da parte dell'ufficiale nei suoi confronti.


    Epilogo (SPOILER)
    I capitoli finali sono un pò affrettati, concludendosi con la morte dell'antagonista (dopo doverose rivelazioni sul suo punto di vista drammatico e tragico e la comprensione di Shivah di una serie di cose) e con l'evacuazione della colonia. Non c'è stata nessuna "battaglia finale" ma c'era da aspettarselo e tutto sommato va bene così, come anche la separazione tra Shivah e la coppia di amici. Rimane però un pò triste comunque il fatto che il finale sia molto aperto nel senso che dice palesemente che intende passare anni lontano dalla sua terra per trovare pace coi suoi fantasmi... facendo presumibilmente la vita della corsara insieme a quella ciurma.
    Vabbeh... a parte questa scelta, l'epilogo conclusivo è dolceamaro.
    Sostanzialmente perchè.... è ambientato ben 10 anni dopo. E veniamo a scoprire che in questi dieci anni Shivah ha viaggiato e visto molto, ha conosciuto altri amici e provato il calore di altri uomini ... ma nessuno di essi ha mai suscitato l'amore che ha provato per il defunto Grant.
    E questo epilogo si svolge in un ultimo saluto alla tomba di Grant, insieme alla sorella minore di lui e al bambino di lei appena nato (avuto da un individuo non ben specificato che l'ha abbandonata). Shivah (che ormai ha lasciato dietro questo nome, riprendendo questo nome d'infanzia) da un ultimo saluto a Grant, menzionando come Puquanah e Rascal si siano stabiliti in una cittadina e come lei intenda adesso vivere con la sorella di Grant allevando il figlio che lei aveva avuto (si intende un sottile contenuto di affetto lesbo).
    E.... dolceamaro poichè tutto sommato la protagonista non è riuscita a ritrovare l'amore, ma comunque per lei pare vada bene così e il finale è comunque aperto come visione positiva di un futuro che deve ancora costruirsi.
    Leggermente triste il fatto che io mi aspettavo qualcosa di più happy-ending, come per esempio sospettavo/speravo che il figlio scomparso a inizio libro fosse sopravvissuto. Così non è stato... e il guadagna in triste realismo.

    Edited by Kooskia - 14/3/2016, 12:40
     
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