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Titolo: Dance dance dance
Autore: Haruki Murakami
Anno: 1988
Editore: Einaudi
Pagine: 492
Descrizione:
È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, a.d. 1983. Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees ecc. Uno strano mondo, questo, dove tutto - o quasi - si può comprare. C'è un giornalista free lance che ha perso molte cose nella vita e ogni volta una parte di sé. Cammina controvento senza perdere lo slancio: forse, per mantenere la rotta, non gli interessa che lasciarsi andare alla deriva. C'è una ragazzina di tredici anni seduta da sola in bar. Ci sono una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto a Honolulu dove sei scheletri guardano la TV. Esiste un collegamento fra queste cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento, basta continuare a danzare.
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Dato che è considerato di solito come uno dei migliori libri di Murakami (forse assieme a Norwegian Wood), devo ammettere che mi ha un po' deluso. Forse ho sbagliato tempismo, e avrei dovuto leggere la sua produzione in ordine cronologico, fatto sta che, letto ora, non mi è sembrato altro che qualcosa di ben scritto al solito, ma trito e ritrito.. -
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Biting's excellent.
It's like kissing.
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Nel 2007 scrivevo... CITAZIONETanti eventi, apparentemente scollegati tra loro, che fluiscono nella vita del protagonista senza soluzione di continuo e senza apparente motivazione. Un viaggio attraverso lo strano rapporto che il popolo del sol levante ha con il destino, gli spiriti o solo con l'impiegato che ti sta servendo.
Gli diedi 4 stelle... ma non mi ricordo più nulla della storia...
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