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Titolo:Voci di terra lontana
Autore:Arthur C. Clarke
Anno: 1ª ed. originale 1986
Editore:Rizzoli
Pagine: 288
Descrizione:
Voci di terra lontana (The Songs of Distant Earth) è un romanzo di fantascienza del 1986 di Arthur C. Clarke, sviluppato dall'omonimo racconto del 1958.
Dalla copertina: Thalassa. Tre isole sparse in un pianeta quasi interamente coperto dall'acqua. Un meraviglioso Eden fondato secoli addietro dai robot di un'astronave che aveva lasciato la Terra prima che venisse distrutta dall'esplosione del Sistema Solare. I Thalassani non conoscono la violenza, gli odi tra i popoli, la guerra: gli ideatori della missione avevano fatto in modo che la nuova umanità destinata a popolare il lontano pianeta non fosse contaminata dai vizi e dalle storture della vecchia Terra. Ma l'incanto si spezza quando una scia luminosa attraversa il cielo di Thalassa. La Magellano, sfuggita anch'essa alla distruzione della Terra con un equipaggio di 161 membri e un carico di un milione di ibernati in attesa di risvegliarsi a nuova vita, vaga nello spazio verso una meta irraggiungibile senza l'aiuto dei Thalassiani: acqua da trasformare in ghiaccio. Ma che dare in cambio dell'acqua? L'equipaggio si chiede se è bene o male dotare il giovane popolo di una tecnologia avanzata, dare loro gli strumenti perché acquisiscano il potere della conoscenza. Ridare loro la Storia, il legame con la Terra Lontana. E i Thalassani, a loro volta, si interrogano sulle reali intenzioni dei Terrestri, che potrebbero decidere di colonizzare il pianeta anziché ripartire. Nel frattempo, un evento evoluzionistico di portata monumentale prende forma sotto le placide acque del mare di Thalassa…
www.amazon.it/Voci-terra-lontana-Arthur-Clarke/dp/B0096DUUWA. -
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Abbastanza interessante come lettura, forse un po' noiosa in alcuni tratti, ma piacevole e veloce.
La cosa che mi è piaciuta di più è praticamente all'inizio, tutta la storia dell'evoluzione della tecnologia del viaggio nello spazio, molto bella e soprattutto plausibile come "ricostruzione", davvero da fuoriclasse della fantascienza.. -
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Sono al 40% e ho quasi il sospetto di averlo già letto... o, forse, la similitudine con gli ammutinati del Bounty falsa la prospettiva.
Ho scoperto che Mike Oldfield ha prodotto un disco ispirato al libro.. -
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Fosse stato scritto ora sarebbe stata una trilogia in venti parti, invece Clarke ha creato un perfetto equilibrio di scienza, avventura, romanticismo e tragedia, dimostrando che bastano poche pagine per parlare di tutto, senza perderdersi in dettagli inutili.
La storia della razza umana, legata all'esplorazione non solo spaziale, è resa in modo credibile e i personaggi sono descritti in poche, ma efficaci, pennellate. Le spiegazioni scientifiche e psicologiche sono forse le parti più didascaliche, ma non appesantiscono.
Un piccolo gioiello della fantascienza che dovrebbe essere fatto leggere a molti autori contemporanei.. -
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Io non ho scritto nessun commento alla fine su questo libro, che tutto sommato mi è piaciuto. Certo, la trilogia non ci sarebbe stata male: l'idea c'è, è davvero molto buona e si prestava a sviluppi e approfondimenti. Così lascia un po' in sospeso (e non parlo del finale), ma tutto sembra un po' troppo leggero.
A parte questo, ci sono dei passaggi davvero bellissimi che mi hanno fatto pensare ad alcuni parallelismi con quello che per me è "IL" romanzo di fantascienza, Hyperion.SPOILER (clicca per visualizzare)Partendo dalla descrizione in due pagine del collasso del sistema solare per esempio l'ho trovata davvero commovente, e in generale gli accenni alla "perdita" della scomparsa, le descrizioni seppure accennate agli ultimi giorni.. non che ci sia niente di realmente simile, però ho trovato una sensibilità simile nelle descrizioni emotive relative a questo aspetto...
Il personaggio del "commentatore-politico" di cui non riesco a ricordare il nome mi è sembrato una base di partenza per personaggi come Martin Sileno e il Console, e la loro malinconica epicità, quasi come se anche lui fosse l'unico portatore di memorie relative a un mondo scomparso (anche se qui condivide il peso del ricordo con tutta la nave, questa condivisione non si sente e sembra davvero che sia tutto su di lui...)
In fondo poi il primo Hyperion è di solo 3 o 4 anni successivo a questo, chissà se potrebbe definirsi come spunto di partenza e di riflessione.
A parte questo anche io ho davvero apprezzato, pur nella brevità (!), la storia dell'evoluzione umana verso le stelle, la tecnologia e la psicologia legate a questo processo...
Conocordo con Tak sulCITAZIONEUn piccolo gioiello della fantascienza che dovrebbe essere fatto leggere a molti autori contemporanei.. -
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Io non ho mai letto nulla di Clarke ma mi sono appena ricordato che è l'uomo col quale Kubrick ha sceneggiato il 2001, quindi sono curioso di scoprirlo. I vostri commenti positivi poi mi fanno ben sperare, sapete dovo posso recuperarlo facilmente? . -
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Io ho l'ebook in inglese... . -
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Avete incuriosito anche me, ma ho già una coda interminabile... . -
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Accetto volentieri l'ebook! Se riesco lo inizio subito, così posso pure dire che partecipo ad una sfida, vero? . -
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In inglese?
Domani te lo posso spedire... manda un pm con l'email.. -
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Grazie di avermi segnalato questo splendido romanzo. Mi è piaciuto molto e concordo con voi sul fatto che se ne poteva trarre molto altro. Ma forse la bellezza di questo romanzo sta proprio nell'essenzialità. . -
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Finito anche io.
Ammetto che per quanto riguarda le letture di 'genere', termine che in fondo per me non significa molto però è utile per farsi capire, sono parecchio ignorante, quindi non ho particolari elementi per fare confronti. Il romanzo è ottimo, crea uno scenario parecchio plausibile e i due diversi e opposti modelli di adattamento, uno per prepararsi alla fine sulla Terra, l'altro per organizzare l'inizio su Thalassa, offrono più di un motivo per aprire la discussione.
Invece non sono molto convinto che l'idea di frammentare così la narrazione sia stata la scelta più adatta, capisco quando si hanno passaggi da un argomento all'altro o dei salti temporali, però a volte la suddivisione in capitoli solo per passare da un personaggio a l'altro ha spezzato diverse volte il ritmo della lettura.
Comunque mi è piaciuto, quindi aspetto con trepidazione il prossimo giro.. -
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@Vin, che dici, la mia associazione con Hyperion è trooooppo campata in aria? . -
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Onestamente temo di sì. Ma solo perché Hyperion è il top. Un ciclo così denso è difficile da avvicinare. . -
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Bè, la mia assonanza (alla fine quello è) è molto superficiale. Però secondo me i "punti di vista" sono assimilabili... chissà, partendo da qui e sviluppando una serie di romanzi più ampi cosa sarebbe potuto venire fuori... .