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Titolo: Don Chisciotte della Mancia
Autore: Miguel de Cervantes
Anno: 1605
Editore: Einaudi
Pagine: 1185
Descrizione: Don Chisciotte della Mancia (El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha) è la più rilevante opera letteraria dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra, e una delle più importanti nella storia della letteratura. Vi si incontrano, bizzarramente mescolati, sia elementi del genere picaresco, sia del romanzo epico-cavalleresco, nello stile del Tirante el Blanco e del Amadís de Gaula.
L'opera di Cervantes fu completata nel 1605 quando l'autore aveva 57 anni. Il successo fu così tanto che Alonso Fernandez pubblicò la continuazione del 1614. Cervantes, disgustato da questa continuazione, decise di scrivere un'altra avventura del Don Quijote (la seconda parte), pubblicata nel 1615. il Don Quijote è l'opera letteraria principale del Siglo de Oro ed è il più celebrato romanzo della letteratura spagnola. (Wikipedia)
Edited by novocaines - 17/10/2015, 11:54
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N. Zyme.
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Povero ciccio, già dalle prime pagine mi fa una tenerezza... . -
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Io ho letto un centinaio di pagine e già non posso farne a meno, mi toccherà intraprendere un'avventura per onorare il nome di una non ben definita dama.
elen non è un cavaliere errante!!. -
N. Zyme.
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Mi ha abbastanza presa, di eco Boccaccesca (ma non solo, immagino) le novelle nelle novelle, i personaggi che raccontano e cose così.
Mi stupisce che l'episodio dei mulini a vento sia preso come emblema di questo libro, quando nell'economia generale dell'opera occupa davvero una bazzecola.
Ad ogni modo mi sono incagliata a 150 pagine dalla fine del primo volume. Il cattivo che si pente come illuminato da luce divina et improvvisamente, come se si fosse aperto uno squarcio fra le nubi, mi pare troppo. M'ha troncato la sospensione della incredulità e m'ha scagliato con un calcio nel sedere dritta dritta fuori dal romanzo
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Ora provo a continuare, peccato perché fino ad ora mi stavo divertendo.. -
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Il cattivo sarebbe don Fernando? Non sarei così categorico, alla fine in un ambiente in cui la realtà si crea con la narrazione è uno dei pochi personaggi che compie effettivamente qualcosa, non è affatto biasimabile. C'è da dire poi che il suo punto di vista non è mai espresso e come avrai notato in tutto il romanzo chi ha la staffetta e quindi racconta una storia si pone sempre nella condizione di vittima, in maniera estrema, e questo non fa altro che portare il dubbio sulla veridicità della storia stessa. Poi che l'incontro delle due coppie si risolva in maniera sbrigativa e confusa non è in dubbio, ma non è l'unica situazione in cui avviene, anche altra volte si ricorre a soluzioni frettolose, io ho sorvolato volentieri.
L'episodio dei mulini, poi è effettivamente marginale però è uno dei primi narrati, dei più eccessivi ed è facilmente identificabile, altri eventi sono meno diretti, ci sta che questo sia diventato così emblematico.
Non so se sei già arrivata alla storia di Zoraide, quella è molto interessante e riccamente autobiografica, ci sono parecchi spunti della vita di Cervantes che mi piacerebbe approfondire.. -
N. Zyme.
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CITAZIONEC'è da dire poi che il suo punto di vista non è mai espresso e come avrai notato in tutto il romanzo chi ha la staffetta e quindi racconta una storia si pone sempre nella condizione di vittima, in maniera estrema, e questo non fa altro che portare il dubbio sulla veridicità della storia stessa.
questo è interessante, ma per come si svolge la narrazione non riesco a elaborare tutto 'sto lavoro metatestuale. Mi ha stupita la modernità nella costruzione del protagonista, un folle che non sai mai se sia davvero tale (ti viene da chiederti "ma ci è o ci fa?"), ma c'è qualcosa che mi fa affermare che, man mano che si va avanti, le novelle mi facciano perdere interesse. Non che non mi piacciano le digressioni, anzi, di solito ne sono una fan. Addirittura la storia di Zoraide mi sono dovuta sforzare di leggermela tutta insieme, come si fa con un boccone che non puoi sputare, perché gli eventi narrati sono talmente tanti e raccontati in una sequela di azioni successive che il cervello mi viaggiava allegramente verso altri lidi infischiandosene dell'elemento autobiografico ("abbiamo fatto questo; c'era quel tale Moro che era così; poi ho visto questo e poi ho fatto quello"... meh). Sto a un passo dalla fine di questa storiella, ce la farò prima o poi.. -
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Don Chisciotte è un personaggio grandioso e il suo accostamento a Sancio non fa che renderli entrambi ancora più interessanti. La parte finale arriva ad essere meno interessante proprio perché i due protagonisti vengono un po' messi da parte e vengono introdotti tutti quei personaggi che poi permettono di costruire il 'finale'.
Comunque l'ho già finito da un po' e l'ho messo di lato per terminare altre letture come hai proposto, attendo per il prossimo viaggio a cavallo di Ronzinante.
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N. Zyme.
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Finito anche io SPOILER (clicca per visualizzare)ci vogliamo dare una punta per iniziare il secondo volume? A leggerlo insieme mi sento più motivata. -
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Certo, se hai qualche preferenza dimmelo così ci organizziamo insieme. . -
N. Zyme.
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SPOILER (clicca per visualizzare)10 dicembre si inizia? Che ne dici?. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Brava, dieci dicembre, anche io voglio leggerlo
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Giovedì? Non saprei, di solito quel giorno non inizio libri. SPOILER (clicca per visualizzare)Sto scherzando, cerco solo un modo per utilizzare anche io lo spoiler.. -
N. Zyme.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Brava, dieci dicembre, anche io voglio leggerlo
Panic, non aggiungere carne al fuoco e soprattutto non tentarci all'acquisto di nuovi libri.... -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Brava, dieci dicembre, anche io voglio leggerlo
Panic, non aggiungere carne al fuoco e soprattutto non tentarci all'acquisto di nuovi libri...
Te lo impresterò, nel frattempo puoi leggere l'altro libro suo che ti ho inviato col giralibri, quello mi è piaciuto parecchio...
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Sto leggendo il secondo sforzandomi di fare 50 pagine ogni due giorni. Me lo avevano descritto come più appassionante... boh. C'è una metatestualità più complessa e divertente, ma con la consapevolezza che tutti hanno della pazzia del buon cavaliere la situazione si fa più tragica...e più lenta. È senza dubbio più moderno, e anche gli stessi protagonisti evolvono.
In quanto però ad appassionarmi, uhm. Le situazioni sono sempre più o meno simili, per cui appassionante non è propriamente l'aggettivo esatto..
