Anna

~ Niccolò Ammaniti

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    Mangianabbi

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    Titolo: Anna
    Autore: Niccolò Ammaniti
    Anno: 2015
    Editore: Einaudi
    Pagine: 274
    Descrizione:
    In una Sicilia diventata un'immensa rovina, una tredicenne cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono piú, dovrà inventarne di nuove. Con Anna Niccolò Ammaniti ha scritto il suo romanzo piú struggente. Una luce che si accende nel buio e allarga il suo raggio per rivelare le incertezze, gli slanci del cuore e la potenza incontrollabile della vita. Perché, come scopre Anna, la «vita non ci appartiene, ci attraversa».
     
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    Fa tanto Miri della serie classica di Star Trek.
     
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    Prendi un po' di Star Trek, mischialo al Signore delle Mosche, una spruzzata dei Sopravvissuti e un tocco di Mad Max... rendi tutto molto più noioso e forse otterrai questo libro.

    Sono solo al quarto capitolo... ma spero che diventino tutti adolescenti per smettere di soffrire...
     
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    Non ho mai letto nulla di Ammaniti, quindi non ho punti di riferimento riguardo l'autore o il suo stile.
    Quello che posso dire è che, in questa sorta di romanzo distopico con finta patina da romanzo di formazione, non c'è nulla di originale... o di formazione.
    L'epidemia misteriosa che decima l'umanità ogni tanto torna di moda. Che sia un banale virus (come ne L'ombra dello scorpione di King o nella serie tv britannica I sopravvissuti) o qualcosa di più sofisticato (che trasforma in zombie o vampiri, stile The walking dead o The Strain), una sana epidemia che lascia pochi superstiti si è già vista.
    Si è già vista quella particolare epidemia che lascia in vita solo bambini, giusto per colpirli non appena entrano nell'età adulta... cercatevi l'episodio Miri di Star Trek e vedrete i nostri eroi alle prese di ragazzini fuori controllo, in un mondo abbandonato dagli adulti, e seguiteli mentre si ricoprono di pittoresche macchie blu (che risaltano meglio e sono meno brutte da vedere in tv).
    Il resto della storia non è tanto meglio.
    Abbiamo ragazzini che adorano una strana creatura fluttuante (come sull'isola de Il signore delle mosche di Golding). Abbiamo il difficile viaggio verso una meta che dovrebbe portare alla salvezza (molti citano La strada di McCarthy ma, grazie all'ambientazione post apocalittica e alla regressione selvatica, fa anche tanto Mad Max senza auto) per finire con un finale aperto, che non porta speranza ma fastidio.

    Lettura piatta, con poca identificazione in una preadolescente che si comporta a volte da casalinga disperata, altre da eroina da invincibile... ma che mai ha pensato a cacciare qualche animale o ripulire l'orto di casa.
    Ma, grandi o piccoli, quasi nessuno sembra averci pensato... esempio di generazioni moderne, incapaci di inventiva o poca inventiva dell'autore.
    Non lo sapremo mai...

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    con la voglia che c'ho di leggere in questo periodo, ho voglia di disertare questo libro...
     
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    Per me puoi anche cassarlo...
     
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    La mia recensione sul blog Cronache di un sole lontano: http://cronachediunsolelontano.blogspot.it...o-ammaniti.html

    CITAZIONE
    Quello di Niccolò Ammaniti non è certo un nome sconosciuto ai lettori italiani, ma non credo di sbagliare poi tanto nell'affermare che fra gli appassionati di fantascienza i più lo conosceranno per sentito dire e non per aver realmente letto le sue opere. Con Anna (Einaudi, 2015) l'autore fra gli altri di Io non ho paura tenta di portare le qualità che lo hanno resto così famoso nell'ambito del fantascientifico e, più precisamente, nel sottogenere post-apocalittico.
    La vicenda si svolge in Sicilia nell'Anno Domini 2020. La Rossa, una malattia infettiva terrificante, ha sterminato gli esseri umani in età postpuberale, lasciando il pianeta ai soli sopravvissuti: i bambini. Sembra infatti che il morbo contagi qualunque essere umano, ma rimanga latente fino alla pubertà e solo allora manifesta tutta la sua virulenza segnando in maniera inequivocabile il destino del malcapitato.

    Anna, la protagonista di questo romanzo, è la sorella maggiore di Astor. Dopo la morte della madre si è presa cura del fratellino cercando di vivere una vita tutto sommato anche fin troppo normale e serena. Ma la loro tranquillità verrà interrotta quando un gruppo di bambini farà irruzione nella villa e, mentre Anna è lontana in cerca di cibo, rapiranno il povero Astor costringendo la sorella maggiore ad abbandonare la casa per ritrovare il fratellino. Anna farà nel suo viaggio la conoscenza di Pietro, alla ricerca di un modello di scarpa che a suo dire garantisce l'immunità dal virus, e comincerà un pellegrinaggio che, tra violenze e ineluttabilità, non sarà privo di una briciola di speranza.

    Il romanzo, che può in effetti essere considerato uno Young Adult, si può forse riassumere in una semplice frase: “la vita non ci appartiene, ci attraversa”. Questa è in effetti l'impressione che rimane dopo aver terminato la lettura. La storia rimane inconcludente, il finale completamente aperto lascia ipotizzare un possibile seguito, sembra quasi che una volta finito il libro ci si renda conto di aver letto una storia come mille altre, del tutto insignificante e priva di un qualunque valore che non sia quello soggettivo dei suoi protagonisti.
    Il personaggio di Anna è discretamente caratterizzato, ma tutti gli altri bambini sono nulla più che macchiette finite nelle pagine del romanzo per uno scopo preciso. Non c'è profondità, non c'è patos. E questo è forse il tasto più dolente: la narrazione non raggiunge mai quei livelli di coinvolgimento che ci si potrebbe aspettare. Ammaniti è conosciuto per essere uno scrittore che conquista i suoi lettori di pancia, ma in questo romanzo di emozioni pure ce ne sono poche. I bambini sembrano privi di anima, quasi assenti nel manifestare ansie e paure, speranze e affetti. In questo senso rimane un'opera piuttosto mediocre come Young Adult, e in quanto al paragone con altre opere post-apocalittiche non regge certo il paragone con i capolavori del genere o con il neppure troppo recente La Strada di McCarthy. Qualunque paragone con Golding e il suo Il Signore delle Mosche è fuorviante e impietoso, in Anna non c'è tensione, non c'è orrore, non c'è evoluzione della personalità, non c'è paura e perfino la speranza che a tratti compare nel romanzo è qualcosa che sembra capitata lì per caso e non certo sentita e vissuta dai protagonisti.

    In effetti la parte migliore del romanzo è l'inizio. Le prime pagine, che di fatto costituiscono la premessa, sono quelle più riuscite. In esse Ammaniti descrive il diffondersi dell'infezione e gli eventi che portano i due bambini a rimanere soli in una villa fuori città, mostrando tutto il suo talento nel catturare il lettore e obbligarlo a rincorrere le pagine nell'affamata voglia di sapere come andrà a finire. Poi, purtroppo, tutto questo viene a mancare e la narrazione diventa un semplice racconto di eventi senza troppo significato.
    Inutile dire che ci si aspettava di più da un'opera tanto pubblicizzata e che rappresentava la prima incursione nel mondo della fantascienza da parte di un autore ben conosciuto al pubblico e che si dichiara lettore di fantascienza.

    Una curiosità per i lettori più attenti: la madre di Anna era una studentessa di lettere che una volta ottenuta la laurea comincia subito a lavorare come supplente nei licei del palermitano e finisce per ottenere una cattedra nel giro di pochi anni. Forse è questo il vero elemento fantascientifico nel romanzo: è infatti abbastanza noto come in Sicilia sia praticamente impossibile non solo ottenere una cattedra in un liceo nel giro di pochi anni (ecco il motivo per cui così tanti docenti del Nord-Italia vengono dal Sud), ma perfino per ottenere delle supplenze è necessario prima fare la gavetta per acquisire punteggio. Ma, del resto, è pur sempre fantascienza. Questa è ovviamente una chicca di nessuna importanza per la storia. Nulla toglie al romanzo, che purtroppo resta un'opera mediocre e di scarso valore letterario.

    In conclusione l'opera presenta degli spunti validi che però non sono sufficientemente sviluppati, le premesse iniziali vengono infatti disattese da uno sviluppo di trama e personaggi non all'altezza. Non aggiunge nulla a un tema che nell'ambito fantascientifico è stato sviscerato da fiori di scrittori, ma che forse risulta ancora fresco a chi la fantascienza l'ha sempre vista da lontano con la puzza sotto il naso.
    È forse questa l'unica spiegazione di un fenomeno mediatico che, a conti fatti, delude completamente le aspettative.
    - See more at: http://cronachediunsolelontano.blogspot.it...h.ZQ9gFecz.dpuf
     
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  8. momo nit
     
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    A differenza di taksya credo di aver letto tutti i libri di Ammaniti
    Ho aspettato molto "Anna", e non posso che unirmi al coro di chi ne è rimasto deluso
    Anzi, io da sua grande fan, aggiungo un "che peccato"
    L'inizio non mi è spiaciuto affatto
    Mi ha ricordato ovviamente The Walking Dead, e anche Io Sono Leggenda
    e non so bene perché anche Il Villaggio dei Dannati
    Anna sola per le strade distrutte e deserte mi ha incuriosita, e preoccupata
    Mi piaceva seguirla, mi piaceva guardarla vivere quella situazione da fine del mondo con la rassegnazione della forza
    Mi è piaciuto anche l'incontro con Salame-Manson-Coccolone, il cane dalle mille vite e personalità che, anche se in maniera non troppo imprevedibile, diventa poi compagno e amico
    Poi...poi il nulla
    Tutto molto banale, già visto, superficiale, troppo veloce
    Anche il finale, che credo volesse lasciare un'idea di sospensione, lascia solo una sensazione di incompiuto
    Nulla a che vedere con i suoi romanzi precedenti
    Peccato, proprio peccato
     
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    Concordo con quanto già scritto. Romanzo molto mediocre, niente di originale e anche debole in quanto a fantasia. Lo dimenticherò presto. Avevo letto solo Io Non Ho Paura di Ammaniti e non mi era piaciuto, di sicuro non ho cambiato opinione con questo libro.
     
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    Mangianabbi

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    mi date poche speranze! :P
     
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    CITAZIONE (Elianto782 @ 1/8/2016, 12:35) 
    mi date poche speranze! :P

    Devi ancora leggerlo?
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    CITAZIONE (taksya @ 1/8/2016, 20:10) 
    CITAZIONE (Elianto782 @ 1/8/2016, 12:35) 
    mi date poche speranze! :P

    Devi ancora leggerlo?
    :-__-:

    ahah l'avessi cartaceo lo leggerei al mare! A me Ammaniti piace, ma se fosse come quello di Io e lei o come si chiamava potrei pure spararmi! spero sia una questione di gusti nel caso di Anna!
     
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11 replies since 5/10/2015, 16:09   293 views
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