Il libro degli esseri immaginari (Manuale di zoologia fantastica)

~ Jorge Luis Borges

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    Titolo:Il libro degli esseri immaginari (Manuale di zoologia fantastica)
    Autore:Jorge Luis Borges, Margarita Guerrero
    Anno:
    Editore:Adelphi
    Pagine: 261
    Descrizione:
    CITAZIONE
    Manuale di zoologia fantastica (Manual de zoología fantástica) è un saggio scritto da Jorge Luis Borges nel 1957 con la collaborazione di Margarita Guerrero.
    Integrato nel 1967 e poi nel 1969 è uscito nella versione definitiva con il titolo Il libro degli esseri immaginari (El libro de los seres imaginarios).

    Spinto da una inesauribile passione per le strane entità sognate dagli uomini – dalla Fenice, immagine dell’universo, al t’ao-t’ieh, «mostro formale, ispirato dal demone della simmetria a scultori, ceramisti e vasai» –, Borges ha perlustrato nel corso degli anni letterature e mitologie, enciclopedie e dizionari, resoconti di viaggio e antichi bestiari, scoprendo tra l’altro che la zoologia fantastica è percorsa da singolari, seducenti affinità: così, ad esempio, il Pesce dei Terremoti, un’anguilla lunga settecento miglia che porta il Giappone sul dorso, è analogo al Bahamut delle tradizioni arabe e al Midgardsorm dell’Edda. Non c’è del resto da stupirsi: «Ignoriamo il senso del drago, come ignoriamo il senso dell’universo, ma c’è qualcosa nella sua immagine che si accorda con l’immaginazione degli uomini, e così il drago appare in epoche e a latitudini diverse».
    L’esito di questa sterminata ricognizione è un manuale che il lettore è caldamente invitato a frequentare «come chi gioca con le forme mutevoli svelate da un caleidoscopio». Ritroverà così animali che già gli erano familiari, ma che ora tradiscono caratteri insospettati: come l’Idra di Lerna, la cui testa – sepolta da Ercole – continua a odiare e sognare, o il Minotauro, «ombra di altri sogni ancora più orribili». Imparerà a conoscere esseri che sembrano usciti dalla fantasia stessa di Borges: come la «gente dello specchio», ridotta a riflesso servile dall’Imperatore Giallo dopo aspre battaglie, o il funesto Doppio, suggerito «dagli specchi, dall’acqua e dai fratelli gemelli». E si imbatterà in creature di cui neppure sospettava l’esistenza: come lo hidebehind dei taglialegna del Wisconsin e del Minnesota, che sta sempre dietro a qualcosa, o la Scimmia dell’Inchiostro, che attende pazientemente che tu abbia finito di scrivere per berlo. E sempre aleggia, irresistibile e aereo, lo humour di Borges, il quale ci spiega compassato che la qualifica di contea palatina attribuita al Cheshire provocò l’incontenibile ilarità dei gatti del luogo – donde, con ogni probabilità, il gatto del Cheshire.
     
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    Questo devo leggerlo assolutamente, sia per la curiosità che ho verso Borges dopo aver letto i racconti di Finzioni che per l'idea di fondo di questo 'manuale' che è proprio fantastica.
     
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    Guarda, sinceramente l'ho trovato un po' deludente. E' una raccolta, con molto poco di suo... Una bella raccolta, piena di informazioni e di curiosità, quello sì... Ma un po' piatta :(
     
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2 replies since 12/8/2015, 07:57   109 views
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