The Dragon Delasangre

~ Alan F. Troop

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Canis lupus italicus

    Group
    Member
    Posts
    1,939
    Location
    Milano,la città grigia di fumo e cemento

    Status
    offline
    troop
    Titolo: The Dragon Delasangre (primo libro)
    Autore: Alan F. Troop
    Anno: 2002
    Editore:Roc
    Pagine:304
    Descrizione:Here, at last, are the confessions of one Peter DelaSangre, who tells of his life on an island off the coast of Miami...of his lonely balancing act between the worlds of humans and dragons...and of the overwhelming need that gives his life purpose: To find a woman of his own kind...


    Pregi:
    Visione diversa
    Caratteristica principale di questo libro è il costante confronto tra la natura umana e di drago nel protagonista: ma è un confronto essenzialmente “esterno” a lui, perché Peter è in larga parte un personaggio già completo e formato.
    Peter è un drago (curiosamente la parola viene detta esplicitamente solo alla fine: nel confronto finale con l'antagonista), che vive assumendo forma umana e nascondendosi agli occhi del mondo moderno.
    Per caratteristiche loro particolari, questi draghi si nutrono essenzialmente di esseri umani e il libro riesce abbastanza bene (ed in maniera controversa) ad infilare un punto di vista totalmente "inumano" che normalmente risulterebbe quasi aberrante.
    Tanto per chiarire è assolutamente rivelatorio come Peter (il protagonista) ad un certo punto riveli come non gli piaccia cacciare e mangiare bambini umani esattamente come ad alcuni esseri umani non piace mangiare vitello o agnello.
    "Siamo quello che siamo" è ciò che gli ripete il padre, ed è quello con cui Peter lotta: avendo avuto una educazione diversa da quella di altri draghi ed essendo tentato dal vivere una vita un pò a metà tra due mondi.
    Il lettore assorbe un pò i pensieri e le preoccupazioni di Peter in diverse occasioni, rendendo "umano", l'"Inumano".

    Un dio tra gli dei...
    ... non è più un dio!
    Forse i capitoli più interessanti sono il confronto con la famiglia di Elizabeth, la femmina che ha incontrato, corteggiato e quindi rivendicato come sua secondo la tradizione dei draghi: Peter è tutto sommato un essere quasi "divino" (lunga durata di vita, difficilissimo da ferire e uccidere, un ego estremamente forte ecc...), ma nel trovarsi di fronte ad altri draghi che dimostrano una capacità di "potere" e di dominio assoluto sia nei confronti degli umani intorno alla loro tenuta (che schiavizzano) sia in generale nell'approcciarsi alla società umana, Peter si dimostra sostanzialmente un giovane che all'improvviso si ritrova catapultato in una situazione di cui sa poco e per cui ha pochi mezzi per farsi valare, rimanendo per la prima volta in vita sua in una situazione di passività.


    Difetti:
    Moralità?
    Il difetto base della storia comunque, che non mi è piaciuto affatto, è una scarsa nonchè penosa moralità.
    Partendo dal fatto che Peter ha DESIDERIO di essere incuriosito dagli uomini, dalla loro cultura, dal fatto che vorrebbe evitare eccessi (o quando, punto importante, tenta un'avventura erotica con Maria cercando (e fallendo) nel non ucciderla alla fine), questo si scontra con una mancanza di scrupoli estremamente dura.
    Lui COMUNQUE si considera (e lo è) uno degli ultimi sopravvissuti di una razza antichissima, e gli uomini sono comunque a lui inferiori: sia fisicamente, sia moralmente (questo è quello che pensa e mette in pratica).
    Da qui il fatto anche di sfruttare i suoi collaboratori umani per operazioni in puro stile mafioso.
    Alla fine viene QUASI da fare il tifo per gli antagonisti del libro! L'americano-cubano che cerca vendetta per la sorella scomparsa, uno degli ex-collaboratori, e un cinese che si allea con quest'ultimo.
    Dico "quasi"... perchè comunque il punto di vista di Peter viene ben espresso e si capisce che per lui non c'è altra scelta.
    Stranamente Peter paga a carissimo prezzo il suo sottovalutare gli esseri umani: e questo BENCHE' sia il vecchio padre sia la sua stessa esperienza gli insegnano a non fidarsi, e invece verso il finale si lascia fregare come uno scemo e perde una persona a lui molto cara.
    Ora ci si aspetterebbe che il protagonista acquisti un pò più di consapevolezza, e invece mi pare di capire dal finale e dalla descrizione dei sequel che decida semplicemente di recludersi meglio rispetto al mondo degli uomini.

    Stomaco forte
    Il libro è a tratti horror: ci sono scene molto crude di uccisioni di persone, a volte sbrigative con artigliate alla gola ecc..
    A volte tuttavia ci sono scene molto vivide dei draghi che si nutrono degli esseri umani, in un paio di casi quando essi sono ancora in vita, e tale elemento è rafforzato dal fatto che segue il punto di vista dei draghi.
    Sicuramente è un elemento coraggioso da scrivere, ma bisogna avere un pò lo stomaco forte in alcune scene, per leggerlo.
    Ci sono scene di sesso (sia umane che tra draghi), ma benchè esse ci stiano, in qualche caso ci sono scene che alcuni troverebbero un pò ambigue (come Peter che si da a carezze e abbracci/effusioni, ma per fortuna null'altro, con la compagna ancora in forma naturale).


    Clichè Urban Fantasy
    Difetto un pò PALLOSO, perchè era perfettamente evitabile.
    Cioè.... chissenefrega del descrivere Peter come un super-figo! Sarebbe andato anche bene descriverlo più come un trentenne moderatamente attraente.
    Idem per il fatto che ovviamente a parte vivere nella isola-villa-fortezza, deve avere anche enormi possedimenti finanziari legati a i suoi dipendenti umani sulla terraferma a Miami.
    Secondo me poteva benissimo "ridurre" la portata della sua ricchezza ostentata anche perchè avrebbe avuto più senso proprio per attirare meno e dare meno nell'occhio!
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Canis lupus italicus

    Group
    Member
    Posts
    1,939
    Location
    Milano,la città grigia di fumo e cemento

    Status
    offline
    Lascio una breve addizione, dopo aver letto il secondo libro.


    Pregi
    Un pò meno crudele
    C'è un leggero miglioramento per quanto riguarda l'aspetto della crudeltà: in particolare ad un certo punto viene rivelato come Peter preferisca cacciare in un particolare tratto di mare, trovando "drifters" (profughi) da Cuba o altre isole che sono finiti fuori rotta e quindi destinati comunque a morire. La scena di una di queste uccisioni è ben fatta, con una sorta di consapevolezza da parte di Peter di optare per qualcosa che alla fine contribuisce anche a risparmiare sofferenze inutili.

    Difetti
    Fantasy all'improvviso
    Nel primo libro ogni tanto c'era un curioso elemento "alchemico", di pozioni con effetti particolari. Tale elemento continua in questo libro ma ad un certo punto arriva un'improvvisa descrizione fantasy del passato della razza dei draghi: con tanto di nomi di casate e sotto-razze ecc.. nonchè l'apparizione di un drago "classico" (non solo 5 metri, ma 10 metri di lunghezza, più la capacità di sputare fuoco). Onestamente benchè io adori il tema, mi è sembrato un pò forzato e fuori posto dopo quasi due libri dove tale elemento era sostanzialmente assente.
     
    Top
    .
1 replies since 23/5/2015, 13:48   44 views
  Share  
.