La clessidra infranta. Diario di un sopravvissuto agli zombie: 3

Non ridete eh. Praticamente il virus si è propagato perché i cinesi hanno aperto il vaso di pandora, ovvero una navicella aliena atterrata ventimila anni prima e rimasta per tutto il tempo sepolta sotto i ghiacci. La missione dei nostri eroi è quella di andare in cina con un sottomarino e prelevare questo zombie originale. Intanto nella base militare in cui i nostri eroi erano rimasti nascosti fino a qualche tempo prima, l'unica ancora in possesso di testate nucleari, una squadra speciale di teste di cuoio va in missione per cercare di capire 1-cosa sia questo Remote Six e 2-perché vuole tanto prendere possesso della base. Dopo infiniti e inutili spargimenti di fluidi corporei Zombie il paziente zero viene ucciso (?!?!?!, boh a quanto pare bastavano i suoi fluidi) e il Remote Six si piglia una testata nucleare nel culo e viva viva lo zio Tom.

No, però si interrompe così, nel senso che prendono i fluidi dello zombie originale e li danno ai medici e si trasferiscono tutti su un'isola e poi è lasciato all'immaginazione il continuo (i medici superfighi US trovano la cura e tutti vissero felici e contenti)

L'idea del virus alieno è decente, ma la pone in maniera molto "ohmmioddio questo sconvolge la mia esistenza, tutto ciòl che ho creduto vero non conta più nulla, anche la navicella di roswell era zombie..." my god... tutto ciò fa storcere abbastanza il naso a un nonamericano...

La Remote Six ha colpa di tutto, adesso non ricordo l'esempio che fa, comunque tipo se il governo aveva bisogno di una guerra la Remote Six faceva il lavoro sporco, tipo ammazzare conterranei e il governo aveva la sua guerra