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Titolo: Acido solforico
Autore: Amélie Nothomb
Anno: 2005
Editore: Voland
Pagine: 131
Descrizione:
Un nuovo reality show dal nome chiaro e inequivocabile: Concentramento, basato proprio su regole che ricordano il momento più terribile della storia dell'umanità. Per le strade di Parigi si aggira una troupe televisiva con il compito di reclutare i concorrenti che, volenti o nolenti, vengono caricati su vagoni piombati e internati in un campo all'interno del quale altri interpretano il ruolo di kapò. Parte così il gioco, che vede, come da copione classico, l'occhio vigile delle telecamere registrare puntualmente e precisamente la vita di tutti i giorni, e il momento di massima audience si registra quando i telespettatori, da casa, decidono l'eliminazione-esecuzione dallo show di un concorrente attraverso il televoto...
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È stato il secondo libro che ho letto di questa autrice (successivamente ho letto tutta la bibliografia). Insolito, non tra i migliori ma comunque gradevole. . -
.È stato il secondo libro che ho letto di questa autrice (successivamente ho letto tutta la bibliografia). Insolito, non tra i migliori ma comunque gradevole.
mi ha colpito la trama, ho letto pareri discordanti sulla Nothomb.... -
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Secondo me non è il titolo migliore per conoscerla, ma io ho iniziato con i due titoli peggiori forse (questo e un altro). Io dopo aver letto tutta la sua bibliografia sono ancora in dubbio se mi piace molto oppure no. Fai tu.
Di sicuro è un'autrice molto particolare che sa attirare l'attenzione. Le trame sono tutte strane, ma il suo punto di forza sono i personaggi. In realtà quando lessi questo dalla trama mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso, non aspettarti nulla paragonabile agli attuali distopici tipo Battle Royale o Hunger Games, risale ad anni prima ed è solo una coincidenza. L'unica cosa che mi permetto di anticiparti è che devi leggere i suoi libri con la consapevolezza che lei è ossessionata dai nomi propri.. -
N. Zyme.
User deleted
Io ne ho letti cinque, questo come primo, ho deciso che tutto sommato potesse andare, ne lessi un altro che mi piacque moltissimo e poi giù in caduta libera, ho deciso di fiondarla. Lo stile è molto minimale, l'idea è buona: l'ingiustizia distopica si intreccia con il narcisismo del piccolo schermo. Però rimane un po' lì, un tantino inconsistente, asciutto, vorresti un po' di complessità in più che niente, non c'è e basta. Si legge in mezza giornata... fai la prova.
Sul resto dell'autrice mah, secondo me non racconta niente e non è per via del numero di pagine. È un po' da borsetta, da fila dal medico. Niente di imprescindibile, non sempre godibile, talvolta irritante.. -
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Una della autrici più insulse e inutili che abbia mai letto.
Noia e irritazione allo stato puro, una delle tante che sarebbe meglio facesse altro invece che scrivere.. -
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Beh, ha uno stile particolare, può non piacere. Ma da qui a dire che è una pessima scrittrice ne passa, secondo me. . -
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Biting's excellent.
It's like kissing.
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A una mia amica francese piace molto, anche se è belga... dice.
Presto o tardi leggerò qualcosa (sia in italiano che in francese) e mi farò un'idea pure io....